L’attività di sgombero delle macerie che vide impegnato in prima linea il Comune di Brescia, a partire dal termine del secondo conflitto mondiale, rappresentò il primo e necessario passo per affrontare la ricostruzione in una città devastata dalle incursioni aeree. La municipalità di Brescia coordinò direttamente lo «sgombro-macerie» come una grande operazione di protezione civile e allo stesso tempo come testimonianza di vigorosa fiducia nel futuro. La fase della rimozione dei detriti venne gestita con determinazione, utilizzando tutte le risorse disponibili, sia in termini di uomini che di mezzi dalle strutture comunali «ordinarie» che in questa fase seppero produrre uno sforzo «straordinario». In municipio non venne, infatti, creata un apposita struttura come in altre città (Milano, ad esempio), ma il coordinamento delle diverse iniziative in tema di rimozione dei materiali e messa in sicurezza dei vari edifici fu affidato direttamente all’ufficio tecnico comunale che coordinò le attività in collaborazione con il genio civile, le autorità alleate e la popolazione. Anche grazie a questo slancio post-bellico nel risolvere il problema delle macerie, la ricostruzione poté essere avviata con rapidità e efficacia. Nel giro di tre anni il tessuto edilizio della città risultò profondamente rinnovato.