LIBRI DI MASSIMILIANO VAGHI

Massimiliano Vaghi

Una storia connessa

Asia meridionale ed Europa in età moderna (secoli XVI-XX)

Il volume propone un’indagine dei rapporti fra due “periferie” dell’Eurasia, cercando di superare la visione eurocentrica che spesso ha portato a considerare le società dell’Asia meridionale come qualcosa di alieno e di “separato” rispetto all’Europa. Al contrario, il testo cerca di dare risalto ai continui incroci, alle connessioni e alle contaminazioni fra gli attori sociali coinvolti.

cod. 1581.36

Massimiliano Vaghi

Charles de Bussy e gli avventurieri "francesi" in India (1746-­1806)

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 174 / 2021

Nonostante sia impossibile considerare l’antico impero coloniale della Francia come un insieme omogeneo, l’Autore sostiene che nel subcontinente indiano vi sia una sostanziale continuità fra le politiche asiatiche di Antico regime e quelle della Rivoluzione. In India, in particolare, la rivalità coloniale e commerciale con la Gran Bretagna, infatti, ha prevalso sulla politica rivoluzionaria, con una prassi che è rimasta nella sostanza invariata. In questo articolo si fornisce un approccio comparatistico dell’attività politica e militare degli ufficiali e aventuriers francesi nel contesto delle guerre anglo-franco-indiane. In particolare ci si sofferma sulla figura di Charles de Bussy (1718?-1785), ufficiale della Compagnie des Indes e quindi governatore generale francese in India, tentando di raffrontare la sua politica indiana sia con quella del suo più celebre contemporaneo Joseph-François Dupleix (1697-1763), sia con quella degli avventurieri "francesi" che hanno operato al servizio dei sovrani indiani fra il 1763 e il 1806

Mariele Merlati, Daniela Vignati

Una storia, tante storie.

Studi di storia internazionale

Il volume, frutto del Convegno nazionale della Società italiana di storia internazionale (Sisi), costituisce una fotografia piuttosto fedele delle molteplici sfaccettature che la Storia internazionale ha assunto nell’accademia italiana, della vastità dei temi al centro dell’interesse della comunità scientifica che si riconosce nella Sisi e delle metodologie che contraddistinguono le diverse branche riunite nella stessa società.

cod. 1136.108

Generalmente l’alleanza fra Napoleone e il sovrano persiano Fath Ali shah Qajar (trattato di Finkenstein e missione di Claude-Mathieu de Gardane) è considerata un episodio secondario dalla storiografia occidentale in rapporto al contesto dell’ampio spettro delle attività diplomatiche napoleoniche. Tuttavia, essa merita un’attenzione particolare perché testimonia da un lato un aspetto importante della "politica orientale" dell’imperatore dei francesi, e dall’altro mostra come la Persia entra in un’epoca che la trascina inesorabilmente nell’arena delle rivalità internazionali fra le potenze europee. Con l’alleanza franco-persiana, ancora una volta, dopo l’Egitto, Napoleone porta i limiti del suo pensiero politico e strategico lontano dai confini dell’Europa. In questo articolo si mette in luce da un lato il problema della vera o presunta continuità della politica franco-imperiale in Asia meridionale rispetto a quella della Monarchia, e dall’altro le conseguenze indirette del trattato di Finkenstein e della missione di Gardane: la Russia, in particolare, entra definitivamente nel "grande gioco" dell’Asia meridionale, che per tutto il XVIII secolo era stato un teatro pressoché esclusivo della rivalità anglo-francese.