
Il contributo esamina le istanze che hanno sorretto le diverse rappresentazioni del lavoro che si sono succedute nelle statistiche ufficiali sulle professioni, con l’obiettivo di aiutare a cogliere i significati attribuiti nel tempo alla componente principale dell’identità degli individui, il lavoro, e a comprenderne i significati attuali. Esaminando le logiche e i criteri che hanno attraversato il dibattito internazionale sulle tassonomie, gli autori si soffermano sull’esigenza di ampliare le prospettive dalle quali osservare il lavoro, riconoscendo l’insufficienza del linguaggio basilare definito dalla classificazione. Per cogliere gli elementi chiave utili a guidare la crescita economica e sociale di un paese si rende indispensabile, infatti, arricchire l’insieme dei ‘vocaboli’ a disposizione per descrivere il lavoro e individuare nuovi strumenti d’indagine per rilevare i contenuti reali delle professioni e i requisiti per esercitarle.