La scuola è primariamente il luogo della conoscenza ma la dimensione del conoscere, del pensare e dell’apprendere è radicalmente impregnata dall’affettività, da quella funzione psichica cioè, che regola lo sviluppo sano della personalità, del senso dell’autenticità e della capacità critica del pensiero. La scuola è inoltre un’istituzione a matrice gruppale, dove tutto ciò che accade e si svolge avviene in gruppo e la classe è un gruppo speciale. Da questo vertice di osservazione, deriva pertanto che lo sviluppo sinergico della consapevolezza emotiva e della qualità dell’integrazione in classe siano elementi cardine dell’apprendimento. Da queste premesse nasce questo progetto di ricerca/azione che ha avuto come obiettivo valutare il contributo della consapevolezza emotiva e della qualità dell’integrazione in classe sull’apprendimento scolastico e sollecitare tramite attività laboratoriali in classe sia la con-sapevolezza emotiva sia la qualità dell’integrazione. Si tratta di un disegno di ricerca longitudinale e trasversale della durata di 5 anni che ha visto coinvolti 40 classi, per un totale di 920 ragazzi tra i sei e i dodici anni, 540 femmine. In 8 classi sono stati condotti laboratori curriculari annuali a sostegno della consapevolezza emotiva e dell’integrazione in classe. Gli strumenti utilizzati al baseline e al retest (dopo aver svolto i laboratori, nelle classi oggetto dell’intervento, e allo stesso tempo nelle classi che non hanno svolto i laboratori) per valutare le dimensioni oggetto della ricerca sono stati: il Test di riconoscimento delle emozioni (Ekman, 1972), Tecnica delle storie disegnate (Trombini, 1994), Disegno della classe (Quaglia e Saglione, 1990), Coloured Progressive Matrices di J.C. Raven (CPM, 1981, tr. it. 1996). Dai nostri risultati è emerso che partecipare ai laboratori di sensibilizzazione all’affettività incrementa la consapevolezza emotiva e il livello di integrazione in classe; che sulla prestazione in italiano influiscono la capacità di problem solving, consapevolezza emotiva, livello di integrazione e il genere femminile. In conclusione, emerge che il dispositivo di ricerca/azione ha funzionato come un contenitore sociale che ha promosso il funzionamento psichico, suggerendo creatività, pensiero, radicamento nella propria vita emozionale e affettiva.