LIBRI DI SILVIA CASSAMAGNAGHI

Silvia Cassamagnaghi

Foster Parents’ Plan: The "invention" of child sponsorship and the launch of its activities in Italy

ITALIA CONTEMPORANEA

Fascicolo: 299 Suppl. 1 / 2022

Foster Parents’ Plan (FPP) was established in 1937 to support child victims of the Spanish Civil War. The initial idea came from an English war correspondent who wanted to create "personal ties" between refugee and orphaned children and their benefactors, thus creating one of the very first "child sponsorship" experiments. The "adoptive parents" financially supported the children and maintained contact with them throughout the letter exchange. With the outbreak of the Second World War, FPP extended its aid to children from other countries as well; by the end of the conflict, it was looking after thousands of young Europeans in situations of poverty and hardship. The organisation did not arrive in Italy until 1947, and its first activities were aimed at children who had been admitted to institutions or who had suffered serious physical impairments due to the war. To successfully deal with the most urgent cases and have a direct connection to Italian society, FPP initially sought the support of institutions already active in the peninsula. However, starting from the early 1950s, it began to operate with greater autonomy thanks also to its proven organisational skills.

Il Foster Parents’ Plan nacque nel 1937, per sostentare i bambini vittime della Guerra civile in Spagna, grazie a un corrispondente di guerra inglese, che ebbe l’idea di creare "legami per-sonali" tra bambini profughi e orfani e i loro benefattori, creando uno dei primissimi esperi-menti di "adozione a distanza". I "genitori adottivi" sostenevano finanziariamente i piccoli e mantenevano contatti con loro, attraverso lo scambio di lettere. Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale, il Fpp estese i propri aiuti ai bambini di altri paesi e, alla fine del conflitto, si occupò di migliaia di giovani europei in situazioni di indigenza e disagio. Il Plan approdò stabilmente in Italia solo nel 1947 e le sue prime attività furono rivolte ai fanciulli che si tro-vavano ricoverati presso istituti e che avevano subito gravi menomazioni fisiche a causa della guerra. Per poter trattare i casi più urgenti e avere un contatto diretto con la realtà italiana, si cercò da principio il supporto di enti già presenti sul territorio. Tuttavia, a partire dai primis-simi anni Cinquanta, il Plan cominciò a operare con maggiore autonomia, grazie anche alle sue collaudate capacità organizzative.

Maria Canella, Sergio Giuntini

Donna e sport

Il volume ambisce a colmare una grave lacuna storiografica relativa a un quadro analitico e organico dello sport femminile in Italia dall’Unità ad oggi. Attraverso i saggi dei più accreditati storici dello sport, il testo intende offrire un’esauriente panoramica, che spazia sui diversi aspetti del fenomeno e sulle singole discipline declinate al femminile.

cod. 1501.144

A partire dalla conclusione della Seconda guerra mondiale, le adozioni da paesi stranieri diventarono una parte integrante nelle procedure dei servizi per l’infanzia negli Stati Uniti. Una delle organizzazioni che si dimostrò più attivamente coinvolta nelle adozioni internazionali, su diretto mandato dello US Committee for the Care of European Children, fu il Chatholic Committee for Refugees-National Catholic Welfare Conference, a cui venne affidata la tutela dei bambini cattolici. Dal 1946 al 1950, esso si occupò soprattutto di minori provenienti da campi profughi (850 casi circa, di cui, però, soltanto 4 riguardavano bambini italiani). Tuttavia, a partire dal 1951, la maggior parte dei casi trattati dal Catholic Committee for Refugee (Ccr), in stretta collaborazione con il Catholic Relief Service (Crs), riguardarono minori provenienti dall’Italia (anche se non potevano essere considerati "rifugiati"). La massiccia campagna per le adozioni, portata avanti in quegli anni presso la comunità cattolica americana, aveva creato di fatto un’ingente domanda di bambini europei: l’Italia divenne il bacino di offerta ideale, per le sue particolari caratteristiche economiche e sociali e per la "flessibilità" dimostrata dal nostro governo, convinto che la via delle adozioni internazionali fosse un’ottima soluzione affinché questi piccoli non sperimentassero miseria e abbandono in Italia. Grazie al Ccr e al Crs, tra il 1951 e il 1960, oltre 2.000 bambini vennero accolti da famiglie statunitensi, in maggioranza di origine italiana, creando una sorta di inedita "catena migratoria", dal momento che spesso, nei moduli di richiesta, gli aspiranti genitori specificavano di volere solo piccoli provenienti dalla Penisola.

Silvia Cassamagnaghi

Immagini dall'America.

Mass media e modelli femminili nell'Italia del secondo dopoguerra 1945-1960

cod. 1615.36

Luisa Finocchi, Ada Gigli Marchetti

Liala.

Una protagonista dell'editoria rosa tra romanzi e stampa periodica

Una raccolta di saggi di studiosi provenienti da discipline diverse – dalla letteratura, alla storia, alla linguistica –, che cerca di comprendere le ragioni di un consenso che, a partire dagli anni Trenta, ha continuato a rinnovarsi ininterrottamente fino ai nostri giorni: quello che i lettori hanno accordato a Liala.

cod. 1615.59