Il dibattito accesosi nel 1861 e culminato nel 1875 intorno alle implicazioni linguistiche di The Origin of Species (1859) e, più tardi, di The Descent of Man (1871) tocca temi che hanno permanenti motivi di attualità. L’articolo esamina gli interventi dei sostenitori di Darwin (Huxley, Lyell, Schleicher, Haeckel) e del suo più ardente avversario, il filologo tedesco Max Müller. Discute anche il senso e i limiti dell’appoggio che Darwin ricevette, nella polemica con Müller, da parte del linguista nordamericano W.D. Whitney. Secondo l’autore, Darwin, pur sottomettendo il linguaggio, come le altre facoltà cognitive superiori dell’uomo, al principio della selezione naturale, evita però ogni riduzionismo nel rapporto fra animali umani e scimmie antropomorfe.