@article{34097, year={2008}, issn={1972-5752}, journal={SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA)}, number={32}, volume={}, doi={}, title={Conoscere e riconoscere}, abstract={Conoscere e riconoscere - Scritto in forma di risposta estesa a saggi di Norman Malcolm e di John Cook, il testo di Cavell tematizza la necessità di introdurre una particolare area del concetto di conoscenza denominata riconoscere. Cavell prende le mosse dalla relazione tra filosofia del linguaggio ordinario e scetticismo, spiegando perché l’appello a ciò che diciamo ordinariamente non possa rappresentare una confutazione delle preoccupazioni scettiche sulla conoscibilità delle menti altrui. Il limite dell’antiscetticismo esemplificato dalle analisi grammaticali (del dolore) di Malcolm e Cook, è che in esse si sorvola su un aspetto essenziale: la nostra risposta al comportamento di dolore (altrui). Conoscere il dolore degli altri significa non tanto determinare in quale stato effettivamente si trovino, ma nel rispondere alla pretesa che il comportamento di chi soffre esercita su di noi. La tesi di Cavell non è normativa, come se occorresse prestare sempre una risposta empatica. Il concetto di ri-conoscimento è piuttosto una categoria nei termini della quale una data risposta alla presenza altrui può essere analizzata.} url={http://www.francoangeli.it/Riviste/Scheda_rivista.aspx?idArticolo=34097}, author={Stanley Cavell and (a cura di) Davide Sparti} pages={99-132}, language={IT}}