@article{46055, year={2012}, issn={1972-5582}, journal={RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA}, number={2}, volume={CXXXVI}, doi={10.3280/RSF2012-002005}, title={Ricordi in attesa di un pensatore. Memoria, trauma e ambiguità}, abstract={L’articolo si propone di esaminare il modello di memoria che emerge dai primi scritti freudiani, in particolare il "Progetto per una psicologia scientifica" e "L’interpretazione dei sogni", raccordandolo con alcune visioni delle neuroscienze. Freud appare assai moderno quando afferma la priorità dell’elemento mnestico sulla percezione, la natura solo inibitoria dell’Io, rappresentato come sistema di rinuncia e controllo di fronte alla spontanea comparsa di ricordi/allucinazioni come prima risposta al bisogno-desiderio. I concetti freudiani di identità percettiva e identità di pensiero, antesignani della necessità di correlazione e di continua ricategorizzazione della memoria sembrano un utile strumento nella elaborazione di un modello di mente che integri questi apporti a quanto le neuroscienze definiscono con maggiore rigore scientifico. Attraverso i concetti di ambiguità e di metamorfosi si cerca inoltre di fornire una serie di spunti per meglio comprendere la portata dell’impatto traumatico sulla mente: viene discusso quanto si possa parlare di "irrappresentabilità" dell’evento traumatico o quanto, piuttosto, si riattivino forme di rappresentazione arcaica appartenenti a funzionamenti primitivi della mente che non escludono la presenza di "fantasie inconsce". Attraverso i concetti di Sé alieno e Sé a nuclearità indifferente, vengono, infine, proposti richiami a "stati primigeni della mente" che potrebbero essere visioni significative dello stato iniziale del pensiero, quando appare più vulnerabile alle situazioni traumatiche.} url={http://www.francoangeli.it/Riviste/Scheda_rivista.aspx?idArticolo=46055}, author={Marco Francesconi} pages={75-98}, language={IT}}