LIBRI DI PAOLA CAROZZA

Paola Carozza

La formazione del personale nei Dipartimenti di Salute Mentale

PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE

Fascicolo: 1 / 2023

Oggi la crescente domanda di Servizi di Salute Mentale capaci di dare prestazioni di alto livello qualitativo sul piano assistenziale, coniugato con sostenibili ricadute su quello economico, richiede nuove conoscenze, nuove abilità e nuove attitudini, anche in virtù dell’emergere di altrettanto nuove questioni che pongono sfide molto alte. È necessario un ripensamento radicale sui contenuti dei programmi formativi e sulle modalità con le quali essi vengono offerti, alla luce delle acqui-sizioni più aggiornate basate sull’evidenza scientifica e sul paradigma biopsicosociale, favorendo le formazioni dell’intero Dipartimento di Salute Mentale affinché, in qualsiasi nodo della rete dipartimentale si imbatta, un cittadino riceva la stessa qualità di trattamento e la stessa metodologia di intervento.

Paola Carozza

Principi di riabilitazione psichiatrica

Per un sistema di servizi orientato alla guarigione

Il volume fornisce un’aggiornata ed esaustiva panoramica sui principi, le finalità e le aree di intervento della riabilitazione psichiatrica. Il testo si sofferma sul processo riabilitativo, sul ruolo delle famiglie e sulle competenze che gli operatori devono maturare e fornisce una raccolta sistematica di linee-guida che orientino gli operatori nella pratica quotidiana e colmino un vuoto nella formazione dei professionisti.

cod. 1305.70

Luca Pingani, Giulia Reali, Paola Carozza

Lo stigma associato alla malattia mentale: tipologie, conseguenze e strategie per contrastarlo

RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA

Fascicolo: 3 / 2021

Il presente articolo si propone di approfondire il fenomeno dello stigma nel contesto della salute mentale. In particolare, dopo una introduzione dedicata alle radici storiche del termine "stigma", vengono analizzate le sue diverse tipologie alla luce della più recente letteratura: public stigma, structural stigma, selfstigma, felt or perceived stigma, experienced stigma, label avoidance, courtesy stigma e spiritual stigma. Fra le diverse declinazioni che il fenomeno discriminante può assumere, viene fornita una ampia descrizione di quella iatrogena: la discriminazione perpetrata dai professionisti sanitari nei confronti delle persone con disagio psichico. Proprio su questa tipologia di stigma viene proposta una revisione narrativa e non sistematica della letteratura al fine di permettere al lettore di avere una panoramica esaustiva per l’inquadramento di questa particolare forma di stigma. L’ultima parte dell’articolo è dedicata alle principali strategie, sostenute da evidenze scientifiche, utilizzate per la lotta allo stigma. Oltre alle ormai consolidate metodiche come la formazione, la protesta e il contatto, viene anche presentata la traduzione italiana del manuale "Coming Out Proud" del prof. Corrigan (Illinois Institute of Technology) che si propone come utile strumento per la lotta al selfstigma. Esso è pensato per utenti e promotori della salute pubblica per affrontare il processo di coming out e il tema dell’identità. È articolato in tre parti che affrontano le questioni chiave della rivelazione: soppesare costi e benefici del coming out; considerare i diversi approcci strategici (gradi) per la rivelazione; apprendere un metodo efficace per formulare le storie personali relative all’esperienza di malattia mentale.

Recentemente, la ricerca sta facendo significativi progressi non solo nella comprensione delle diverse funzioni cerebrali, ma anche su come migliorare il controllo dei sintomi, la funzione cognitiva, i comportamenti psicosociali, la qualità della vita e la self-agency nelle persone con malattie mentali gravi e persistenti. In molte di queste aree esistono interventi riabilitativi efficaci e gli esiti di recovery cominciano ad essere maggiormente definiti. È ormai assodato che i pazienti sono eterogenei nel loro percorso di ripresa, il quale si declina in diverse dimensioni, relativamente indipendenti l’una dall’altra. Nell’articolo si propone di definire il recovery in termini di miglioramenti in aree specifiche, piuttosto che a livello globale e generalizzato. Tale approccio potrebbe consentire sia di utilizzare una terminologia più peculiare, per facilitare la comunicazione tra professionisti, pazienti, famiglie, politici e amministratori, sia di superare l’equivalenza cronicità/ immodificabilità, dato che la misurazione degli esiti riguarda dimensioni tra loro strettamente correlate. Ciò significa che un paziente non è "cronico", ma funzionale o disfunzionale a seconda dei domini interessati. Elemento fondante di quanto finora affermato è il principio dell’ "assistenza centrata sulla persona", ispirata alla dimensione olistica, all’individualizzazione e all’integrazione dei trattamenti, al riconoscimento della persona oltre la malattia e alla collaborazione tra tutte le competenze professionali coinvolte nel piano di trattamento. Essa è l’opposto dell’ "assistenza centrata sulla malattia" o della "cura centrata sul medico" e si realizza nel "modello organizzativo integrato e orientato al destinatario", strutturato in team interdisciplinari, i cui professionisti provengono da diverse organizzazioni socio-sanitarie e condividono un comune paradigma.

Paola Carozza

Dalla centralità dei servizi alla centralità della persona

L'esperienza di cambiamento di un Dipartimento di Salute Mentale

Il volume vuole mostrare come sia possibile, nella quotidianità di un Dipartimento di Salute Mentale, avviare un percorso di profondo cambiamento che riguardi trasversalmente tutti le categorie di operatori e tutte le aree operative aggregate.

cod. 1305.207

Paola Carozza

La diagnosi e la valutazione del funzionamento nel trattamento riabilitativo

RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA

Fascicolo: 2 / 2011

Come in molti Paesi occidentali, anche in Italia la maggior parte degli sforzi nel campo della ricerca e della pratica psichiatrica è stata finora orientata alla formulazione sempre più dettagliata delle diagnosi psichiatriche, alla ricerca di farmaci sempre più efficaci e con sempre minori effetti collaterali, o all’analisi di raffinati interventi psicoterapici. Minore attenzione è stata rivolta agli strumenti e ai metodi per valutare livelli di disabilità psichiatrica e gli effetti devastanti che la malattia mentale produce sugli individui che ne sono colpiti. In questa direzione, l’affermarsi della riabilitazione psichiatrica, enfatizzando il trattamento delle conseguenze della patologia piuttosto che la patologia in sé, ha contribuito non poco alla comprensione dell’impatto del disturbo psichiatrico sulla vita di tante persone, condizionata non solo da menomazioni, ma anche da limitazioni funzionali, disabilità e handicap. All’interno di tale paradigma, si colloca la prassi della valutazione del funzionamento del paziente e della formulazione di una diagnosi di competenza sociale.