I manifesti della psicologia americana tra Ottocento e Novecento

A cura di: Guido Cimino, Silvia Degni, Antonio M. Ferreri

I manifesti della psicologia americana tra Ottocento e Novecento

Il volume offre un’approfondita analisi dei principali nodi teorici e metodologici che hanno caratterizzato la prima fase di sviluppo della psicologia negli Stati Uniti, e presenta una raccolta antologica dei “classici”, che ne documenta il periodo di straordinaria crescita di fine Ottocento e l’influenza che essa ebbe nel cammino della disciplina per tutto il XX secolo.

Edizione a stampa

38,00

Pagine: 352

ISBN: 9788856838794

Edizione: 1a ristampa 2014, 1a edizione 2012

Codice editore: 1582.9

Disponibilità: Discreta

La psicologia "scientifica" americana ha origine in alcune università tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento e subito, molto rapidamente, si afferma e si espande in tutto il Paese, manifestando caratteristiche che la distinguono dalla contemporanea psicologia europea. Con la presente raccolta antologica di testi "classici", s'intende documentare e illustrare questo straordinario periodo di nascita e di crescita, che influenzerà profondamente il cammino della disciplina per tutto il XX secolo.
A partire dalla pubblicazione dei Principles of Psychology di William James (1890) - di cui è riportato il capitolo sul "flusso di coscienza" - nel giro di pochi anni si differenziarono negli Stati Uniti tre programmi di ricerca che risultarono determinanti per la genesi e il successo della disciplina: la psicologia strutturale, la psicologia funzionale, il comportamentismo. Per la loro affermazione, un ruolo fondamentale fu svolto dalla pubblicazione di alcuni articoli - qui tradotti - di Titchener (1898), di Angell (1907) e di Watson (1913), che nel tempo assunsero il significato di veri e propri "manifesti" di quei programmi di ricerca. Attorno a questi tre saggi, ruotarono altri articoli - selezionati in questa antologia - di Dewey, di Caldwell e della Calkins, che contribuirono ad animare la vivace discussione sorta in quegli anni sulla "nuova" scienza psicologica.
A un'ampia e approfondita introduzione, in cui sono esposti e analizzati i principali nodi storici, teorici e metodologici che hanno caratterizzato la prima fase di sviluppo della psicologia negli Stati Uniti, segue la raccolta antologica dei contributi più significativi divenuti "classici", introdotti da un profilo biografico degli autori e da una presentazione degli argomenti trattati, e accompagnati da un aggiornato apparato di note e di riferimenti bibliografici.

Guido Cimino è professore ordinario di Storia della scienza e della psicologia nella Facoltà di Medicina e Psicologia della "Sapienza" Università di Roma, socio eletto della Académie Internationale d'Histoire des Sciences e direttore della Rivista internazionale di storia della scienza Physis .
Silvia Degni , PhD e specialista in psicologia clinica e psicoterapia, insegna Storia della psicologia nella Facoltà di Medicina e Psicologia della "Sapienza" Università di Roma e Psicologia generale nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi dell'Aquila.
Antonio Marino Ferreri , PhD, ricercatore universitario e psicoterapeuta, è stato docente di Storia della Psicologia nella Facoltà di Psicologia 2 della "Sapienza" Università di Roma e nella Facoltà di Psicologia della Seconda Università di Napoli.



Guido Cimino, Prefazione
Guido Cimino , Silvia Degni, Introduzione. L'origine della psicologia "scientifica" americana e i suoi "manifesti"
(Il contesto sociale e il sistema educativo americano; Le radici filosofiche; L'avvento della teoria dell'evoluzione; La filosofia americana di fine Ottocento: il pragmatismo; Dal pragmatismo alla psicologia sperimentale: il Metaphysical Club della Johns Hopkins University e il ruolo di Stanley Hall; I principi di psicologia di James; La "nuova" psicologia americana: il dibattito tra strutturalismo e funzionalismo; Il funzionalismo alla Columbia University: Cattell, Thorndike, Woodworth; Il processo di "istituzionalizzazione" della nuova psicologia americana; La dimostrazione della "utilità" della psicologia americana; L'ascesa del comportamentismo di Watson; Uno sguardo d'insieme)
Antonio M. Ferreri, Nota del traduttore
Silvia Degni , Antonio M. Ferreri, William James e i prodromi della psicologia funzionale
(William James, "La corrente del pensiero" (1890))
Silvia Degni, John Dewey e la cr itica del concetto di "arco riflesso"
(John Dewey, "Il concetto di arco riflesso in psicologia" (1896))
Silvia Degni, Edward B. Titchener e il "manifesto" della psicologia strutturale
(Edward Bradford Titchener, "I postulati di una psicologia strutturale" (1898))
Silvia Degni, William Caldwell e la reazione al programma di Titchener
(William Caldwell, "I postulati di una psicologia strutturale" (1899))
Silvia Degni, Mary W. Calkins per un compromesso tra psicologia strutturale e funzionale
(Mary Whiton Calkins, "Una riconciliazione tra psicologia strutturale e funzionale" (1906))
Silvia Degni, James R. Angell e il "manifesto" della psicologia funzionale
(James Rowland Angell, "L'area della psicologia funzionale" (1907))
Silvia Degni, John B. Watson e il "manifesto" del comportamentismo,
di Silvia Degni " 265
John Broadus Watson, "La psicologia come la intende il comportamentista" (1913))
Silvia Degni, Edward B. Titchener e la reazione al programma di Watson
(Edward Bradford Titchener, "A proposito di 'La psicologia come la intende il comportamentista'" (1914))
Bibliografia.

Contributi:

Collana: Storia della psicologia

Argomenti: Storia della psicologia

Livello: Textbook, strumenti didattici

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