Tra Venezia e l'impero

Enrico Valseriati

Tra Venezia e l'impero

Dissenso e conflitto politico a Brescia nell'età di Carlo V

Nella Brescia del Cinquecento un giurista di nome Cornelio Bonini tentava una congiura anti-veneziana, finalizzata a consegnare la città a Carlo V e destinata a un inevitabile fallimento, a discapito dell’appoggio di personaggi di rilievo a livello internazionale. Il libro cerca di fare luce sugli eventi che anticiparono la sedizione di Bonini e di mostrare come questo evento abbia rappresentato l’apice – e al contempo la fine – delle velleità politiche del partito filo-imperiale bresciano.

Edizione a stampa

25,00

Pagine: 194

ISBN: 9788891728562

Edizione: 1a ristampa 2022, 1a edizione 2016

Codice editore: 1792.229

Disponibilità: Discreta

Pagine: 194

ISBN: 9788891738806

Edizione:1a edizione 2016

Codice editore: 1792.229

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Nel 1547 Ferrante Gonzaga, in qualità di governatore di Milano, proponeva a Carlo V uno spregiudicato progetto politico, volto a ricostituire la "grande Lombardia" degli Sforza. Suo intento era occupare militarmente città e territori collocati in aree strategiche e poste ai confini del Ducato milanese. Nel mirino rientravano le tre città lombarde della Repubblica di Venezia: Crema, Bergamo e Brescia. Nonostante il rifiuto dell'imperatore, concentrato nell'impresa di Piacenza, a Brescia un giurista di nome Cornelio Bonini tentò una congiura anti-veneziana, finalizzata a consegnare la città a Carlo V e destinata a un inevitabile fallimento, a discapito dell'appoggio di personaggi di rilievo a livello internazionale.
Il libro, diviso in tre parti, si propone di fare luce sugli eventi che anticiparono la sedizione di Bonini e di mostrare come questo evento abbia rappresentato l'apice - e al contempo la fine - delle velleità politiche del partito filo-imperiale bresciano. Grazie all'incrocio di fonti giudiziarie e narrative, Brescia perde la sua immagine di città "fedelissima" alla Dominante, mostrando la forte vitalità della fazione antimarciana, attiva durante tutta la prima metà del Cinquecento per riconquistare un primato politico perso inesorabilmente nel secolo precedente.

Enrico Valseriati ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia moderna presso l'Università di Verona e svolge attualmente la sua attività scientifica all'Università Cattolica di Brescia. Si occupa di storia politica, istituzionale e culturale, con particolare riferimento alla Repubblica di Venezia tra XV e XVIII secolo. Ha presentato i risultati delle sue ricerche in numerosi convegni internazionali e ha pubblicato, tra gli altri, il volume "El patron di tanta alta ventura": Pietro Avogadro tra Pandolfo Malatesta e la dedizione di Brescia a Venezia, curato con S. Signaroli, Torre d'Ercole, 2013.

Tavola delle abbreviazioni
Tavola metrologica
Introduzione
Ringraziamenti
"Mandra di bovi più tosto che Concilio": la conflittualità interna a Brescia (1495-1546)
(Le origini della discordia: istituzioni e fazioni a Brescia nel XV secolo; L'immagine del conflitto in cronache, satire e pasquinate; La percezione del contrasto in diari e memorie familiari)
Il partito filo-imperiale e la congiura di Cornelio Bonini (1547)
(Un attento osservatore: Ludovico Caravaggi; "Il magior delitto che cometter si possa". Il crimen laesae maiestatis di Cornelio Bonini)
La posizione della Dominante e la polemica antiveneziana della Massera da bé (1554)
(Conflittualità e fedeltà nelle relazioni dei magistrati veneziani; "Ne 'l tegn pecàt, gne furt, servì l'imperadór": un cancelliere (e una massara) contro Venezia)
Conclusione
Appendice documentaria
Fonti primarie
(Fondi archivistici consultati; Fonti primarie manoscritte; Fonti primarie a stampa)
Bibliografia
Indice dei nomi
Indice dei toponimi.

Collana: Temi di storia

Argomenti: Storia politica e diplomatica

Livello: Studi, ricerche

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