TY - JOUR PY - 2016 SN - 1972-5507 T1 - La nuova disciplina della contrattazione collettiva in Spagna: verso una flessibilità senza consenso JO - GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI DA - 4/15/2016 12:00:00 AM DO - 10.3280/GDL2016-149002 UR - http://www.francoangeli.it/Riviste/Scheda_rivista.aspx?idArticolo=56258 AU - Villalòn, Jesùs Cruz SP - 29 EP - 50 IS - 149 VL - XXXVIII LA - IT AB - La riforma spagnola del mercato del lavoro del 2012 ha avuto una rilevante importanza per quanto riguarda la contrattazione collettiva. Considerando che il modello spagnolo è fondato su una disciplina legislativa molto dettagliata, la riforma incide sui pilastri basilari della materia. In particolare, le modifiche riguardano quattro aspetti centrali: 1) la cessazione dell’efficacia del contratto collettivo alla scadenza del termine stabilito, con riduzione dell’"ultrattività" dello stesso; 2) la priorità applicativa assoluta dei contratti aziendali rispetto a quelli di livello superiore; 3) la previsione di un procedimento di arbitrato obbligatorio pubblico che permette di modificare le condizioni stabilite in un contratto collettivo senza il consenso sindacale; 4) l’introduzione di importanti restrizioni alla libertà negoziale delle parti per quanto riguarda il contenuto da negoziare. Il saggio intende valutare l’impatto pratico di tali modifiche sullo sviluppo effettivo della contrattazione collettiva. Benché a prima vista alcuni dati potrebbero indurre a ridimensionare gli effetti pratici della riforma, l’analisi delle conseguenze indirette e, in particolare, dello sviluppo pratico dei processi negoziali permette di ravvisare un’importante alterazione della posizione delle parti ai tavoli contrattuali, con il risultato di un notevole indebolimento della contrattazione collettiva come strumento centrale del sistema di relazioni industriali e una reale caduta della sua capacità di gestione concordata delle condizioni di lavoro. PB - FrancoAngeli ER -