TY - JOUR PY - 2017 SN - 1972-5043 T1 - Interventi JO - PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE DA - 5/15/2017 12:00:00 AM DO - 10.3280/PU2017-002008 UR - http://www.francoangeli.it/Riviste/Scheda_rivista.aspx?idArticolo=59255 AU - Pozzi, Euro SP - 303 EP - 306 IS - 2 VL - 51 LA - IT AB - Paolo F. Peloso nell’intervento "Dalla sorveglianza al sostegno. Note su pericolosità e controllo in psichiatria" (Psicoterapia e Scienze Umane, 2017, 51, 2: 285-296) affronta un tema spesso sottaciuto: la psichiatria si è sempre occupata di controllo della pericolosità del malato mentale. I vissuti di perdita di controllo enunciati da alcuni pazienti consentono a Peloso di estendere la necessità del controllo a tutti i casi, e alla modalità del "controllo/sorvegliare" (statica e immobilizzante) contrappone la modalità del "controllo/sostenere" (dinamica ed evolutiva). Lo psichiatra avrebbe una funzione di sostegno protesico per il paziente. Ma non si comprende perché questa funzione riguardi solo lo psichiatra e non altre figure (terapeutiche e non). La distinzione sorvegliare/sostenere appare poi fragile perché entrambe intrinseche all’accudire. Di fatto non vengono definiti i limiti del campo psichiatrico ma enunciati solo princìpi inerenti l’agire esponendo i comportamenti dello psichiatra all’inevitabile verifica se la quantità di controllo sia stata congrua. Peloso abbatte un muro di ipocrisie, ma si evince che gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) sono stati chiusi perché di fatto la logica del controllo sta pervadendo i Dipartimenti di Salute Mentale (DSM). PB - FrancoAngeli ER -