I limiti della scienza naturale

Peter Janich

I limiti della scienza naturale

La conoscenza come azione

Edizione a stampa

35,00

Pagine: 224

ISBN: 9788820494551

Edizione: 1a edizione 1996

Codice editore: 490.51

Disponibilità: Nulla

In questo libro Janich - esponente di spicco della tendenza epistemologica oggi forse più importante nell'area linguistica tedesca: il costruttivismo metodico d'ispirazione dingleriana difende un operazionismo che interpreta in modo "culturalistico" le scienze naturali, come impresa conoscitiva intrinsecamente connessa all'agire umano, cioè come prassi operativa di ricerca sin dal principio guidata da fini e norme. Questi fini e queste norme sono già presenti nella progettazione, nella costruzione e nell'uso degli strumenti scientifici (i quali risultano pertanto incomprensibili ad ogni interpretazione empiristico-analitica della scienza). Di qui la tesi epistemologica più generale dell'autore, secondo cui le scienze naturali hanno un "fondamento tecnico", intendendo per "tecnico" ciò che l'uomo produce mediante un agire manuale, artigianale (o, in termini aristotelici, mediante un "agire poietico").

Nella prima parte dell'opera, questa tesi viene sviluppata analizzando in dettaglio lo statuto di numerose discipline particolari, dalla geometria alla psicologia, dalla teoria dell'informazione alla fisiologia, dalla chimica alla biologia.

Nella seconda parte, dedicata allo sviluppo sistematico della tesi, l'autore mostra le manchevolezze dell'interpretazione empiristicoanalitica (alla radice naturalistica), che fra l'altro si manifestano nel modo d'intendere i limiti delle scienze naturali. Limiti davvero rilevanti non sono affatto quelli che le particolari discipline scientifiche possono tracciare o hanno tracciato a se stesse, bensì i limiti culturali: in primo luogo, i limiti inerenti alla stessa natura poietico-tecnica del sapere scientifico.

Peter Janich (1942), laureatosi in fisica, filosofia e psicologia alle Università di Erlangen e di Amburgo, è attualmente professore ordinario di filosofia all'Università di Marburgo. Oltre ad aver curato diverse raccolte di saggi, e oltre a numerosissimi contributi a congressi e riviste, ha pubblicato i seguenti volumi: Scopo e metodo della fisica in prospettiva filosofica (Costanza 1973); Protofisica del tempo. Fondazione costruttiva e storia della cronologia (Mannheim 1969; tr. ingl., Dordrecht 1985); L'eredità di Euclide. Lo spazio è tridimensionale? (Monaco 1989; tr. ingl., Dordrecht 1992); Conoscere come agire (Erlangen e Jena 1993).



Introduzione, di Marco Buzzoni
Parte prima - La conoscenza della natura, un oggetto naturale?
• Invece di un'introduzione e con uno sguardo a ciò che segue nella seconda e nella terza parte
Parte seconda - La conoscenza della natura nelle scienze
1. Forma e grandezza. Qual è l'oggetto della geometria in quanto scienza?
2. La conoscenza del mondo. I fini dell'azione come il sintetico a priori della fisica attuale
3. La chimica come conquista culturale. Sull'autointerpretazione della chimica rispecchiata nella storia della cultura
4. Storie naturali. La biologia richiede una revisione relativistica?
5. Fisiologia e linguaggio. Problemi gnoseologici delle teorie scientifiche della percezione
6. Comportarsi ed agire. La psicologia è possibile come scienza sulla base della razionalità tecnica?
7. L'informazione: un oggetto naturale? L'agire umano come origine del concetto di informazione
Parte terza - Costruzione ed esperienza. Sul metodo della conoscenza strumentale della natura
1. L'osservazione come azione.
2. Operazionismo ed empiricità
3 . La tecnica nella scienza naturale e la scienza naturale nella tecnica
4. I limiti della conoscenza della natura

Contributi: Marco Buzzoni

Collana: Epistemologia

Livello: Studi, ricerche