La fine del libero licenziamento

Marco Papaleoni

La fine del libero licenziamento

Edizione a stampa

36,50

Pagine: 240

ISBN: 9788820469757

Edizione: 1a edizione 1991

Codice editore: 300.46

Disponibilità: Fuori catalogo

Dopo aver resistito per oltre un ventennio lo Statuto dei lavoratori è stato fatto oggetto di un fuoco concentrico di interventi diretti ad apportare le modifiche dell'impianto normativo fondamentale regolante i rapporti di lavoro.

Da un lato erano in avanzata fase di elaborazione in sede parlamentare vari progetti di riforma, in larga misura anche sollecitati da sempre più pressanti interventi della Corte costituzionale, mentre dall'altra era stato indetto un referendum abrogativo di alcune norme essenziali regolanti la disciplina dei licenziamenti, e segnatamente della reintegrazione nel posto di lavoro.

In questo convulso quadro di contrapposte iniziative si colloca la legge 11.5.1990 n.108 attraverso la quale il legislatore ha inteso evitare la prova referendaria attraverso la modificazione della struttura normativa preesistente, in maniera da rendere inutile il responso popolare.

La legge 108/90 si segnala soprattutto per avere, da un lato generalizzato la operatività della disciplina dei licenziamenti, relegando la facoltà di licenziare liberamente i dipendenti in un'area del tutto residuale ed eccezionale, dall'altra, per avere fortemente innovato la specifica regolamentazione della reintegrazione nel posto di lavoro, tipica della cd. «stabilità reale», ampliando la copertura economica del lavoratore ingiustamente licenziato (con riferimento alla tutela della posizione previdenziale) e introducendo altresì una soluzione economica alternativa alla reintegrazione.

Il disegno normativo si completa con la riscrittura della disciplina dei licenziamenti discriminatori, anche essi estesi in maniera pressoché totale (salvo l'area di esenzione riservata alle organizzazioni «di tendenza»), cui si accompagnano significative innovazioni sul versante processuale. Sotto quest'ultimo profilo la legge 108 ha decisamente favorito il ricorso alla soluzione arbitrale, resa tra l'altro condizione preliminare obbligatoria all'esperimento della impugnativa del licenziamento nell'area della stabilità cd. «debole».

L'autore ha cercato di analizzare i momenti salienti della normativa, inquadrando la tematica nell'ambito della sua genesi storica, ed approfondendo l'analisi dei vari problemi operativi connessi all'applicazione della nuova normativa.

Marco Papaleoni laureato in giurisprudenza a Firenze nel 1965, dal 1973 è assistente ordinario di diritto del lavoro nell'Università di Firenze, e dal 1986 professore associato di diritto del lavoro. Ha pubblicato monografie di diritto comparato del lavoro, di diritto del lavoro e di diritto sindacale, nonché articoli e note su riviste specializzate.

• La genesi della legge 108/90
* L'evoluzione della giurisprudenza costituzionale
* I progetti di riforma
* L'occasione contingente del nuovo intervento normativo
• Il nuovo art.18: la stabilità "forte"
* L'impianto normativo della stabilità
* Il referente topografico
* La sfera di applicazione
* La reintegrazione nel posto
* Il trattamento risarcitorio e l'indennità sostitutiva della reintegrazione
* L'unificazione della disciplina
* Il risarcimento del danno
* La detraibilità dell'aliunde perceptum
* L'eventuale ripetibilità delle attribuzioni patrimoniali
* I riflessi previdenziali
* Il trattamento forfettario
* L'indennità sostitutiva della reintegrazione
* I risvolti fiscali
* Il licenziamento dei sindacalisti interni
• L'erosione del recesso ad natum: la stabilità "debole"
* Il contenuto innovativo
* Il campo di applicazione
* La riassunzione
* La tutela risarcitoria
• Il licenziamento inefficace
* Il requisito di forma
* Il licenziamento dei dirigenti
* La motivazione
* L'inefficacia
* Il licenziamento disciplinare
* Il termine di impugnazione
• Il licenziamento discriminatorio
* La nozione di licenziamento discriminatorio
* L'ampliamento della tutela antidiscriminatoria
* La particolare posizione dei dirigenti
* Il termine per l'impugnazione
* Applicabilità dell'opzione indennitaria
• Il campo di applicazione della nuova disciplina della stabilità
* La portata non totalizzante della nuova stabilità
* La casistica concreta
* Rapporti totalmente esclusi dalla stabilità
* Situazioni assoggettate alla stabilità forte
* Rapporti assoggettati alla sola stabilità debole
* Rapporti non computabili ai fini della determinazione delle dimensioni aziendali e quindi esclusi dalla stabilità
* Rapporti computabili ai fini della determinazione delle dimensioni aziendali, ma non per questo necessariamente inclusi nell'area della stabilità
* L'onere probatorio
* Riflessi in tema di prescrizione
* Le disposizioni inutili
• Le disposizioni procedurali
* La procedura di conciliazione obbligatoria
* La richiesta: requisiti formali
* La rilevazione della condizione di procedibilità
* I termini della procedura
* Il verbale di conciliazione
* La riassunzione del processo
* Profili di ipotetica illegittimità costituzionale
* Il procedimento arbitrale
* La natura dell'arbitrato
* La costituzione del Collegio
* Il lodo arbitrale
* La disposizione conclusiva
• Problemi di diritto transitorio
* Disposizioni particolari passibili di applicazione retroattiva
* Le innovazioni introdotte in materia di stabilità
* Il nuovo campo di applicazione


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