L'innovazione tecnologica e organizzativa nell'impresa o nei contesti formativi non può che passare tramite processi di cambiamento che coinvolgono anche le competenze delle persone che in quelle stesse imprese vi operano. I recenti sviluppi tecnologici, connessi ad esempio all'introduzione dei cobot o dei robot, potrebbero portare ad un ingenuo approccio win-win, dove all'introduzione di una tecnologia si pensi corrisponda automaticamente la capacità delle persone di utilizzarla in modo competente, in sicurezza e massimizzando i benefici per sé e per l'azienda. Non sempre si mette in conto in quale modo dovrebbe essere progettato un intervento formativo connesso a processi di workplace innovation, quali siano i processi cognitivi coinvolti nell'utilizzo di una determinata tecnologia, quali le implicazioni nei termini di nuove procedure e nuove norme. Oltre a fornire un inquadramento di tali aspetti per quello che concerne il modo aziendale, il volume fornisce inoltre alcuni approfondimenti su quale possa essere il ruolo della scuola o delle Università nel contribuire a costruire un solido bagaglio di competenze e come possa essere utilizzata la robotica o i social robot anche nei contesti di fragilità educativa.

Daniela Robasto è professoressa associata di Pedagogia sperimentale e Docimologia presso l'Università degli Studi di Torino. Oltre che di metodologia della ricerca educativa, nella sua attività di ricerca scientifica si occupa di progettazione, valutazione e certificazione dei processi formativi, con particolare attenzione alla formazione degli adulti nei contesti di lavoro. Nel 2017 ha ricevuto il premio nazionale conferito dalla Società Italiana di Pedagogia (SIPed) e nel 2021 il premio SIRD "Mario Gattullo" riservato agli articoli pubblicati su riviste scientifiche italiane e internazionali relativi a teorie, metodi e procedure della ricerca valutativa nei diversi contesti educativi. Tra le sue recenti pubblicazioni con questo editore, oltre ad alcuni articoli su rivista anche nel 2022, segnaliamo La ricerca empirica in educazione. Esempi e buone pratiche (2014) e Strategie per pensare. Attività evidence-based per migliorare la didattica e gli apprendimenti in aula (con R. Trinchero, 2014).