Le piccole e medie imprese nell'economia italiana

Unioncamere

A cura di: Istituto Guglielmo Tagliacarne

Le piccole e medie imprese nell'economia italiana

Rapporto 2008. Imprese dinamiche in una economia stagnante

Il Rapporto presenta uno scenario macroeconomico nazionale caratterizzato da un peggioramento della congiuntura, da un consolidamento del posizionamento competitivo e dal proseguimento delle trasformazioni di tipo strutturale delle nostre PMI manifatturiere. Si è posta l’attenzione sui risultati dell’indagine realizzata su 3.500 PMI del settore manifatturiero, quantificando un nuovo nucleo di imprese, che vede in circa 22mila le piccole imprese “in rete” e in 45mila quelle della “Middle class”.

Edizione a stampa

20,50

Pagine: 176

ISBN: 9788856802290

Edizione: 1a edizione 2008

Codice editore: 1812.30

Disponibilità: Discreta

Il Rapporto sulle PMI 2008 presenta uno scenario macroeconomico nazionale caratterizzato da un peggioramento della congiuntura, da un consolidamento del posizionamento competitivo e dal proseguimento delle trasformazioni di tipo strutturale delle nostre piccole imprese manifatturiere. L'Italia, quindi, è in una fase stagnante del ciclo economico, anche se presenta un sensibile dinamismo di alcuni nuclei di imprese, che cercano di riposizionarsi sui mercati internazionali attraverso una strategia di rete e di cooperazione "small to small", conseguono performance congiunturali migliori rispetto alla media di settore e hanno un'autopercezione del proprio posizionamento competitivo molto elevata.
A partire da questo contesto di tipo strutturale, nel Rapporto 2008 si è posta l'attenzione sui risultati dell'indagine realizzata su 3.500 piccole e medie imprese del settore manifatturiero, concentrando l'attenzione sulle reti di impresa e sulla "Middle class" di Impresa (a tal proposito si è realizzato un sopracampionamento di 500 imprese), con la costruzione di una sperimentale mappatura a livello provinciale.
L'approfondimento dell'analisi ha permesso la quantificazione di un nuovo nucleo di imprese manifatturiere, che vede in circa 22mila le piccole imprese "in rete" e in circa 45mila le imprese appartenenti alla "Middle class". Inoltre, si è affinato lo studio sui fattori economici e psicologici (quest'ultimo aspetto rappresenta una novità assoluta per il Rapporto PMI) che condizionano la formazione dell'autopercezione del posizionamento competitivo delle imprese. Ciò che emerge dal Rapporto PMI 2008, quindi, è una fotografia dicotomica dello scenario economico-produttivo del nostro Paese. Un'economia che ha difficoltà ad uscire dalle "sabbie mobili" della stagnazione ma che, al proprio interno, ha sviluppato degli "anticorpi". Questi ultimi sono rappresentati da un nucleo di imprese organizzate in rete, appartenenti alla "Middle class" di Impresa, che esportano.
Questo nucleo di imprese ha, comunque, problemi a sostenere i costi del cambiamento, sia in termini di management che di innovazione e ha difficoltà a crescere a causa di innumerevoli "criticità" esogene all'impresa (i costi della burocrazia, le difficoltà a rapportarsi con il sistema bancario, i nodi infrastrutturali, etc.). Un nucleo di piccole imprese che, se supportato da politiche ad hoc, potrebbe rappresentare le medie imprese del prossimo futuro e, insieme alle medie imprese di oggi, costituire uno zoccolo duro sul quale puntare per una ripresa duratura e stabile della nostra economia.
Il Rapporto PMI 2008 rappresenta la prosecuzione e, allo stesso tempo, la sintesi concettuale di alcuni nuovi filoni di ricerca perseguiti negli ultimi anni dall'Istituto Guglielmo Tagliacarne. Temi che, per alcuni aspetti possono essere considerati innovativi ed eterodossi rispetto al mainstream tradizionale, e contribuiscono a fornire chiavi interpretative per nuovi fenomeni economici e di riorganizzazione delle PMI italiane.



Andrea Mondello, Premessa
Parte I. Le dinamiche delle PMI italiane ed estere: aspetti strutturali e congiunturali
Gli aspetti internazionali di competitività
(Introduzione; Una valutazione delle caratteristiche strutturali delle PMI in Europa; Ciclo economico e mutamenti nella geografia produttiva mondiale; Modelli di sviluppo e competitività negli Usa, Giappone, Cina e India)
La struttura e l'andamento congiunturale delle PMI italiane
(Il ruolo delle PMI in Italia; La vocazione manifatturiera delle province italiane; Le performance recenti delle PMI italiane)
La portata dei cambiamenti della classificazione delle attività economiche per le analisi sulle imprese
(Aspetti introduttivi; La genesi della riclassificazione; La nuova NACE Rev. 2 e la nuova ATECO 2007: cambiamenti nella struttura e nei contenuti; Un cambiamento nelle regole di classificazione: la nuova regola sulle attività in outsourcing; L'implementazione della nuova ATECO 2007. La qualità del nuovo codice ATECO nel Registro delle imprese ASIA)
Parte II. Le relazioni tra imprese come fattore di sviluppo
Economia relazionale, reti di imprese e "esternabilità di rete"
(Le reti di impresa come asset di economia relazionale; Una nuova tipologia di esternabilità: le "esternabilità di rete dal lato dell'offerta"; Dimensione e partecipazione a reti di impresa)
La componente relazionale nella costituzione e nelle performance delle imprese appartenenti alla "Middle class" di Impresa (MCI)
(Introduzione; La metodologia di calcolo della "Middle class" di Impresa; La relazione tra la presenza della "Middle class" di Impresa (MCI) e il livello dello sviluppo: l'analisi mesoeconomica; Le performance congiunturali della MCI)
L'autoposizionamento competitivo delle imprese italiane secondo l'approccio dell'"economia comportamentale"
(Il quadro teorico di riferimento; I principali risultati dell'indagine; Conclusioni)
Riferimenti bibliografici
Principali siti web consultati
Appendice metodologica
Questionario dell'indagine.

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