Rappresentazioni collettive e processi individuali della mente sono stati a lungo visti, sia in antropologia che in psicologia, come due campi eterogenei di studio, e questa distinzione è stata a lungo operante anche nello studio delle classificazioni del mondo naturale. Da diversi anni tuttavia, il comune interesse per la mente e i suoi rapporti con l'ambiente, e i problemi posti dalla psicologia transculturale, hanno suscitato l'esigenza di un avvicinamento e di una collaborazione che il nome stesso attribuito a una nuova branca dell'antropologia riassume: quella cognitiva.
All'interno di questa prospettiva, il problema della "mentalità primitiva" che, esplicitamente o implicitamente, è stato sempre presente nell'indagine antropologica sulle classificazioni, riceve oggi una luce al tempo stesso vecchia e nuova. Vecchia, nella convinzione dell'esistenza di un legame tra prodotti culturali e processi mentali; nuova, nella messa a fuoco di una pluralità di nessi «logici» che espandono il vecchio concetto di «razionalità».
La discussione dei risultati di una ricerca effettuata nell'ambito di un progetto di cooperazione didattica tra Italia e Mozambico, offre all'autrice lo spunto per una riflessione su quanto antropologia e psicologia sono venute elaborando sul problema della classificazione, e sul modo in cui i rispettivi apporti sono venuti a mano a mano intrecciandosi nel tentativo di mettere a fuoco la natura della relazione che unisce differenze culturali e processi mentali.
Luisa Moruzzi è ricercatrice confermata presso la cattedra di Etnologia dell'istituto di studi sociali dell'Università di Perugia. Si è dedicata per diversi anni allo studio delle società di caccia-raccolta, con particolare riferimento al problema delle asimmetrie sociali e della territorialità, e ha svolto ricerca sul campo in Zaire nell'ambito della Missione etnologica italiana in quella regione. Tra alcuni suoi lavori: La terra «padre». Ecologia e simbolismo nelle società di caccia-raccolta, Loescher, Torino, 1983; I Lese dell'Ituri. Note preliminari, L'uomo, 1984, e altri lavori pubblicati su riviste specializzate.