La recente apertura degli Archivi Vaticani consente oggi di gettare nuova luce sul difficile rapporto intercorso nell'Ottocento tra la Chiesa e il pensiero cristiano. Mettendo a frutto una ricca documentazione, sinora inedita, il presente volume ne analizza un importante segmento: la censura del Gesuita moderno da parte della Congregazione dell'Indice il 30 maggio 1849. Vengono, in particolare, qui pubblicati per la prima volta gli ampi pareri formulati sul testo giobertiano rispettivamente dal consultore dell'Indice Giusto da Camerino, da cui prese le mosse il lungo iter che condusse al provvedimento, e dal gesuita Carlo Maria Curci, che costituì il passo preparatorio per la successiva condanna dell'intera produzione filosofica di Gioberti, avvenuta il 14 gennaio 1852. Nei saggi introduttivi, premessi ai due testi, sono ricostruite le complesse vicende che portarono alla condanna del Gesuita moderno, un evento che segnò non soltanto la fine dell'ideale politico neoguelfo, mirante a impegnare direttamente il papato nel processo di unificazione dell'Italia, ma anche quella del progetto di rinnovamento culturale e civile del nostro paese, a cui il pensatore piemontese aveva guardato con generoso entusiasmo sin dai suoi primi scritti.
Il fallimento del suo tentativo di raccordare coscienza civile, modernità filosofica e Rivelazione fu una delle principali cause della crisi del pensiero religioso che finì per coinvolgere, nel corso dell'Ottocento e di parte del Novecento, l'intera Europa, e che portò la Chiesa a un atteggiamento di profonda diffidenza nei confronti delle trasformazioni del mondo moderno, destinato a protrarsi fino al Concilio Vaticano II.
Luciano Malusa è professore ordinario di Storia della filosofia nell'Università degli Studi di Genova. Ha al suo attivo ricerche di storia della filosofia del Rinascimento, dell'Ottocento, del pensiero cristiano (da Rosmini al neotomismo), e di storia della storiografia filosofica.
Letterio Mauro è docente di Storia della filosofia presso l'Università degli Studi di Genova. Si è occupato di vari aspetti del pensiero cristiano medievale, ottocentesco e novecentesco, e del rapporto tra musica e filosofia dal tardo medioevo alla prima età moderna.