In Leopardi l'immaginazione non è pensabile senza una riflessione sull'età. Per il poeta tutte e due seguono una parabola analoga reperibile in ogni singola vita come nella storia dell'umanità. Negli studi qui raccolti si esamina come Leopardi si congeda dal mondo di 'prima', quello dell'immaginazione antica dicibile solo tramite il codice retorico-letterario tradizionale. Prima di scomparire con esso, sarà la stessa immaginazione, ravvivata dal pluriprospettico coup d'oeil dei Lumi quale teorizzato da Condillac, gli enciclopedisti Diderot e d'Alembert, e Buffon a precipitare l'entrata di Leopardi nel mondo moderno, quello del sentimento. Ma agiscono anche fermenti del Settecento italiano, come quelli della prosa scientifica di Francesco Maria Zanotti.
Solo un poeta come Leopardi poteva far nascere la poesia moderna dalla celebrazione della 'stanca fantasia', facendo dell'accettazione dei limiti di questa la condizione stessa di un nuovo modo di pensare, di sentire e di scrivere.
Incluso nell'appendice della raccolta uno studio condotto sugli archivi di famiglia di André Jacopssen, corrispondente fiammingo di Leopardi incontrato a Roma.
Sabine Verhulst insegna Letteratura italiana all'Universiteit Gent (Belgio). Ha scritto La frottola (XIV-XV sec.): aspetti della codificazione e proposte esegetiche (Gent, 1990) e curato Immaginazione e conoscenza nel Settecento italiano e francese (FrancoAngeli, 2001). È autrice di saggi sul Quattrocento, sul Settecento, su Leopardi, sulla retorica e sulla storia delle idee.