Per una serie di fattori, la cui emergenza si identifica con la storia della bioetica stessa, assume sempre più rilevanza la dimensione specificamente etica del giudizio clinico. L’emancipazione del paziente, l’ampliamento delle potenzialità diagnostiche e terapeutiche in mano alla medicina, l’urgenza sociale di fissare priorità a fronte della scarsità delle risorse coinvolgono tutti i soggetti della pratica sanitaria.
L’approccio principialistico, finora dominante, ha fornito un primo schema etico-argomentativo per la giustificazione del giudizio bioetico. Tuttavia, volutamente sganciati da ogni comprensivo orizzonte di senso e insieme lontani dai particolari contesti clinici, i tradizionali principi bioetici del rispetto per l’autonomia, della beneficità, della non maleficità e della giustizia mostrano sempre più la loro insufficienza.
Ciò che si richiede alla riflessione bioetica è la costruzione di un quadro concettuale in grado di integrare nell’elaborazione del giudizio principi, valori, esperienza. Obiettivo del libro, costruito attorno ad un’essenziale presentazione dei modelli di argomentazione etica e bioetica, è di offrire strumenti teorici e pratici utili ad una tale integrazione.
Corrado Viafora professore di Bioetica presso la Facoltà di Scienze della Formazione e la Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Padova dove è anche direttore del Corso di Perfezionamento in Bioetica.
Silvia Mocellin ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia presso l’Università degli Studi di Padova, dove svolge attualmente attività di ricerca occupandosi di questioni di etica pubblica e applicata.