Rappresentanza politica e rappresentanza degli interessi

Antonio Scalone

Rappresentanza politica e rappresentanza degli interessi

Edizione a stampa

25,00

Pagine: 208

ISBN: 9788820494469

Edizione: 1a edizione 1996

Codice editore: 497.16

Disponibilità: Fuori catalogo

Il problema degli interessi e della loro visibilità politica ha assunto nel corso del XX secolo sempre maggiore spessore in concomitanza con la crisi della concezione classica dello Stato e della rappresentanza politica.

Particolarmente significativo risulta il contributo offerto sull'argomento in ambito tedesco, tanto che quello degli interessi appare uno dei punti prospettici a partire dal quale è possibile ricostruire la frastagliata vicenda della Staatslehre novecentesca. Se negli anni di Weimar sembrano prevalere coloro che, come Schmitt, vedono nella rappresentanza degli interessi e, più in generale, nella crescita del peso politico delle parti un segnale della crisi irrevocabile della forma-Stato moderna e dello Jus publicum europaeum, nel secondo dopoguerra l'accettazione della nuova realtà si fa pressoché unanime.

Questa ricerca intende ricostruire i tratti salienti di questo dibattito, che vede impegnati tutti i maggiori giuristi e politologi del secolo, da Kelsen a Leibholz, da Fraenkel a Kaiser, da Schmitt a Kirchheimer. Il problema che si vuol contribuire a focalizzare è se l'Interessenrepräsentation costituisca o quantomeno annunci il superamento della forma-Stato classica o non vada interpretata piuttosto come il suo compimento, condividendo con essa infondatezza e carenza di legittimazione.

Antonino Scalone (Alessandria 1956) ha conseguito la laurea e il diploma di perfezionamento in filosofia presso l'Università degli Studi di Padova ed è stato borsista del CNR presso I'Università J.W. Goethe di Frankfurt a.M. È autore di saggi sul pensiero di Carl Schmitt, collabora all'attività del gruppo di ricerca sui concetti politici dell'Università di Padova e alla rivista Filosofia Politica.



Prefazione di Giuseppe Duso
Cap. 1 - Momenti del dibattito weimariano su partiti e verbände
1. Alla ricerca di un nuovo principio dell'ordine politico: crisi della Staatslehre e dottrina dell'integrazione in Rudolf Smend
2. Alla ricerca di un nuovo principio dell'ordine politico: sovranità omogeneità sociale e nazione in Hermann Heller
3. L'assolutizzazione del politico e lo Stato totale per energia in Carl Schmitt
4. Partiti e interessi nel pensiero politico di Max Weber
5. Dalla Repräsentation all' Identität: democrazia plebiscitaria e Stato dei partiti in Gerhard Leibholz
6. Democrazia parlamentare, partiti politici, compromesso: Otto Kirchheimer e Hans Kelsen nel dibattito politico-costituzionale degli anni '20-'30 .
Cap. 2. - Forma politica e verbände nella staatslehre del secondo dopoguerra
1. Introduzione: il nuovo ruolo costituzionale dei partiti e l'«irruzione» dei Verbände sulla scena politica
2. L'interpretazione "patologica" dei Verbände: Werner Weber e Theodor Eschenburg
3. Stato dei partiti, organizzazioni d'interesse, democrazia rappresentativa: la riflessione leibholziana del secondo dopoguerra
4. Al di là della contrapposizione fra rappresentanza politica e rappresentanza degli interessi: un itinerario attraverso il pensiero di Ernst Fraenkel
5. Unità statale e interessi organizzati: la dialettica della Repräsentation in Joseph K. Kaiser
6. Conclusioni: il pensiero di Kaiser e la distinzione Stato\società
Cap. 3 - Pianificazione, regolamentazione legislativa, neocorporativismo: verso l'istituzionalizzazione dei verbände
1. L'assimilazione dei Verbände nella dottrina dello Stato e nel pensiero costituzionale
2. I Verbände fra pianificazione e Partnerschaft: ancora su Kaiser
3. Per una critica della Verbandslehre tradizionale: Rudolf Steinberg e Gustav Teubner
4. Al di là della distinzione Stato\società: aspetti della riflessione tedesca sul neocorporativismo

Contributi: Giuseppe Duso

Collana: Filosofia delle scienze umane

Livello: Studi, ricerche