Solo due-tre anni fa la scena politica era ancora dominata da pochi attori che - così sembrava - l'avrebbero occupata per sempre. Le solite facce, il solito linguaggio (il "politichese"), spesso incomprensibile. Poi, quasi all'improvviso, lo scoppio inarrestabile di tangentopoli e, insieme, l'arrivo di un personaggio che annuncia che tutto cambierà e sostiene di parlare "diverso".
Tutto questo appare più volte al giorno sugli schermi televisivi: se non bastano le dichiarazioni si usano gli spot pubblicitari. La vera novità è proprio questa: da questo momento la Tv è l'arena politica per eccellenza. Ci si rivolge ai cittadini e/o agli elettori dalla Tv e, forse, si fa politica anche pensando "se e come" tutto ciò andrà in onda. Si realizza, così, una legge del post-moderno televisivo: esiste (ha valore sociale, è conosciuto) solo ciò che appare in Tv e non esiste, anche se importante, ciò che non vi appare.
Per molti tangentopoli e la teledemocrazia hanno significato il passaggio alla seconda Repubblica. Ma il "nuovo che avanza" (non proprio inarrestabile) è più materia di "spettacolo" televisivo e dei titoli di quotidiani non sempre tesi all'approfondimento, che non esperienza del paese.
C'è quindi da chiedersi, ad esempio, è proprio vero che la Tv fa vincere le elezioni? E come? E cosa vuole o si aspetta la gente che guarda la Tv ma si allontana dalla politica, se non fa spettacolo? E cosa c'è nel "nuovo" che dovrebbe avanzare? C'è un grande bisogno di capire davvero anche perché sondaggi, esperti e politici non aiutano molto. Questo libro affronta molti di questi problemi e cerca di darvi una prima risposta.
Questo volume è il risultato di un lavoro di ricerca che è iniziato presso l'lstituto di Comunicazione dello lulm di Milano, in collaborazione con l'lstituto Regionale di Ricerca della Lombardia (lReR).
Gli autori dei contributi sono: Roberto Biorcio, Saveria Capecchi, Sandra Cavicchioli, Michela Deni, Guido Di Fraia, Massimo Franceschetti, Roberto Grandi, Marino Livolsi, Francesco Marsciani, Francesco Siliato, Sonia Stefanizzi, Ugo Volli