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Fabrice Mocellin

La gestione delle scorte e del magazzino

Metodi logistici per il lean manufacturing

In un contesto caratterizzato da una sempre più crescente globalizzazione e da una trasformazione della produzione verso sistemi lean, la capacità di gestire stock e magazzini è diventata strategica per l’efficace funzionamento delle catene logistiche delle aziende. Questo libro fornisce gli strumenti chiave per: ottimizzare i livelli degli stock; organizzare un magazzino produttivo; scegliere le applicazioni informatiche più adatte; guidare la trasformazione dei flussi in modo tale che essi siano perfettamente allineati con una produzione lean.

cod. 100.865

Fabrice d'Almeida, Alceo Riosa

Parola e mediazione.

L'eloquenza politica nella società contemporanea. Francia e Italia a confronto

cod. 1572.15

L’obiettivo del presente articolo è contribuire alla riflessione relativa al concetto di “segregazione abitativa” nel contesto del Sud Europa analizzandone le caratteri-stiche e, a partire da un caso studio nella città di Roma, verificandone l’utilizzabilità e le specificità. Nonostante le “classiche” forme di segregazione non siano spesso riscontrabili nel contesto sudeuropeo e italiano, non si possono non testimoniare molteplici espressioni nello spazio urbano di forme di segregazione abitativa socio-spaziale. Attraverso una prospettiva multiscalare e intersezionale, che tenga conto del discorso storico e coloniale della razza e dei suoi effetti mate-riali e simbolici, approfondirò il caso del Selam Palace, un’occupazione a scopo abitativo portata avanti da una comunità di migranti, cercando di fare emergere le peculiarità del caso empirico in riferimento al più ampio lavoro teorico.

In questa intervista Ruella Frank racconta il suo percorso di formazione e cita gli autori e le teorie che hanno influenzato il suo lavoro. L’approccio terapeutico dell’autrice evidenzia gli schemi di movimento in supporto ad ogni sequenza di contatto emergente. L’esperienza delle forze universali del campo è possibile esclusivamente attraverso il corpo degli altri. Attraverso ripetute esperienze di movimento-con gli altri, gli individui sviluppano un’attitudine posturale che influenza gli schemi motori. La risonanza cinestetica, la sensazione relazionale della relazionalità, emerge dalla sensibilizzazione alle pulsazioni ritmiche del muoversi insieme. L’autrice spiega il proprio interesse per l’attaccamento traumatico e descrive il proprio lavoro clinico durante le sessioni con bambini e genitori, sottolineando l’importanza clinica di facilitare la consapevolezza cinestetica da parte dei genitori.

Fabiola Maggio, Dario Davì

Congressi

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 1 / 2023

In tempore belli. La funzione della psicoterapia in tempo di guerra. Mondello, 3-4 febbraio 2023

Vergogna e dignità nella clinica e nella società in tempo di guerra: riflessioni gestaltiche e psicoanalitiche. Workshop internazionale con Lynne Jacobs. Milano, 11-12 novembre 2022

Fabiola Maggio

Il senso di vitalità in psicoterapia della Gestalt

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 2 / 2023

Il lavoro esplora la dimensione della vitalità, focalizzandosi su un’ottica relazio-nale, cinestetica ed evolutiva. Il Sé è un processo di contatto che si definisce nell’esperienza situazionale con l’altro, attraverso un processo tattile, cinetico e cine-stetico (Frank, 2022). Guardare al movimento in un’ottica evolutiva ci consente di esplorare le modalità con cui prende forma un rimembrare cinestetico che emerge nella situazione presen-te. La conoscenza relazionale cine-estetica del terapeuta (Frank, 2011; Spagnuolo Lobb, 2017) rappresenta la sua “intelligenza sensoriale” con la quale cogliere il flus-so delle forme dinamiche del campo co-creato tra paziente e terapeuta. L’ottica relazionale si accompagna a un’azione terapeutica spontanea (Spagnuolo Lobb, 2011; 2014), finalizzata a rivitalizzare il sé e a coltivare un senso di speranza, intesa come quell’energia vitale, naturale e trasformativa che un terapeuta deve saper scorgere e sostenere.

A partire da un’analisi del sé come atto percettivo sensori-motorio (Perls et al., 1951), Il presente lavoro rintraccia nell’approccio evolutivo di Ruella Frank (2005; 2011; 2015), nello specifico nella sua analisi dei sei movimenti fondamentali, una prospettiva che sostiene il movimento come principio regolatore della relazione, fin dai primi momenti di vita. Gli schemi evolutivi del movimento, che si sviluppano nel campo relazionale tra bambino e genitore, rappresentano dei supporti fisiologici e psicologici al contatto, che facilitano il formarsi iniziale della percezione di sé e della percezione dell’altro. L’osservazione dei movimenti fondamentali aiuta il terapeuta, all’interno del campo fenomenologico in terapia, ad assumere una mentalità evolutiva e a costruire col proprio paziente un dialogo verbale e cine-estetico.

Fabiola Iadanza

Una nuova sfida per i servizi sociali. Il ritorno dell’eroina

RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL’AMMINISTRAZIONE

Fascicolo: 4 / 2013

Il presente contributo partendo dalle ricerche di diversi organismi internazionali (Osservatorio Europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, United Nations Office on Drugs and Crime, International Drug Policy Consortium) affronta il tema del ritorno, su larga scala, dell’eroina in Italia. Produttori, trafficanti e consumatori si muovono e agiscono secondo le dinamiche della società dei consumi. I produttori, desiderosi di aumentare i propri guadagni, dopo aver saturato il mercato della cocaina, decidono di pubblicizzare e vendere eroina, abbassandone il prezzo, per costruire un parco clienti vasto ma soprattutto duraturo. Anche in questo momento di profonda crisi economica e sociale dove le risorse economiche sono sempre meno, i consumatori non rinunciano al piacere e cercano di raggiungerlo ricorrendo anche all’eroina. È questo lo scenario con cui i servizi sociali potrebbero doversi confrontare a breve ed è a questo che dovrebbero rispondere adeguatamente per far sì che il ritorno dell’eroina non si trasformi in un’emergenza eroina.

Fabiola Fortuna

Ottobre 2002: viaggio nel pianeta Coirag

GRUPPI

Fascicolo: 3 / 2003

Questo lavoro è nato con l’intento di raccontare che cosa è successo in un Convegno Coirag. Un racconto generato dall’ascolto dei discorsi teorici visti un po’ dal di fuori, come una sorta di reportage. Impressioni suscitate dall’ascolto e dalle occasioni di partecipazione diretta: parole feconde e provocatorie delle sessioni plenarie, esperienze intense della matrix di social dreaming e dei large group, riflessioni sui nodi fondamentali che emergono dai dibattiti dei workshops. È il tentativo di riflettere sulla ricerca Coirag in una posizione di osservatore esterno ed al tempo stesso di riportare anche le emozioni più immediate che hanno fatto parte di quello che non può essere descritto negli atti.