RISULTATI RICERCA

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Silvia Roà

Utile e bello

FOR Rivista per la formazione

Fascicolo: 94-95 / 2013

Silvia Rizzi, Sara Carbone, Valeria Donisi, Silvia Gabrielli, per conto del Consorzio UPRIGHT

Resilienza, benessere mentale e qualità della vita nella prima adolescenza: indagine su un campione di adolescenti di 11-14 anni nella provincia autonoma di

RICERCHE DI PSICOLOGIA

Fascicolo: 4 / 2021

Il legame tra resilienza, benessere mentale e qualità della vita percepita è ormai noto in letteratura e indagare tali dimensioni in età adolescenziale è fondamentale per sviluppare azioni di prevenzione e promozione atte a costituire le basi per una buona salute mentale in età adulta. L’articolo riporta i risultati di un’indagine condotta su un campione di 460 studenti trentini, utilizzando tre strumenti (READ, WEMWBS e KIDSCREEN-10), nell’ambito di uno studio multicentrico condotto dal progetto europeo UPRIGHT (Universal Preventive Resilience Intervention Globally Implemented In Schools To Improve And Promote Mental Health For Teenagers, cioè “intervento di prevenzione universale basato sulla resilienza e implementato nelle scuole per migliorare e promuovere la salute mentale degli adolescenti”) finanziato dal programma Horizon 2020 dell'Unione Europea. Sono state prese in considerazione le differenze di genere e operato un confronto con i valori normativi dei campioni di validazione degli strumenti.Dai questionari risulta che le adolescenti riportano livelli di risorse sociali significativamente più alti rispetto agli studenti maschi, mentre per quanto riguarda la qualità della vita, in linea con quanto indicato dalla letteratura, sono gli studenti maschi a riportare valori più elevati.

Vengono descritti in sintesi i risultati di un’analisi qualitativa longitudinale condotta su nove minori per cui si è verificata una deviazione dal progetto adottivo originario, attestata dal Tribunale per i minorenni di Trento. Questi ragazzi sono ora ospiti di comunità alloggio. Si tratta di un’analisi secondaria condotta analizzando i fascicoli presenti in Tribunale. L’obiettivo è tentare di ricostruire ex-post il ruolo di alcuni possibili fattori di rischio, accanto a fattori di protezione, presenti rispettivamente nel bambino, nella famiglia adottiva, nella famiglia di origine e nei servizi. È stato costruito anche un campione di controllo ad hoc, tenendo conto di variabili quali l’età del minore all’ingresso in Italia, il genere e l’area geografica di provenienza. I dati analizzati mostrano che, in linea con gran parte della letteratura, i fattori che sembrano avere avuto un impatto maggiore per l’insuccesso della relazione adottiva sono: il tempo intercorso tra decreto d’idoneità e ingresso del minore in Italia, età all’adozione, istruzione elevata dei genitori, lutti e/o traumi irrisolti e scarsa competenza di mentalizzazione dei genitori adottivi. La ricerca ha messo in luce anche una serie di problematiche metodologiche connesse a questo tipo d’indagine, dovute alla lacunosità o imprecisione delle fonti. Proprio per questo motivo esse possono diventare spunto di riflessione per ulteriori piste di lavoro per i servizi.

Silvia Riva, Peter J. Schulz, Gabriella Pravettoni

Comunicare la salute oggi: quali sinergie, quali modalita e quali contesti

RICERCHE DI PSICOLOGIA

Fascicolo: 2 / 2014

Il presente lavoro rappresenta un contributo teorico sulla organizzazione delle campagne di educazione sanitaria; attivita che prevede una sinergia tra due grandi discipline: da un lato la psicologia, deputata a cogliere nello specifico le variabili umane che sottendono la percezione di un problema di salute cosi come gli atteggiamenti e i comportamenti su cui si vuole agire per un cambiamento e, dall’altro, la comunicazione sanitaria che si occupa di definire, a livello operativo, le modalita attraverso cui comunicare un problema di salute e come veicolare le informazioni al pubblico di riferimento. Il contributo si conclude con una riflessione sulle campagne di educazione sanitaria nei contesti di emergenza/urgenza e sull’importanza di operare in tali contesti perche sono tra gli ambiti di lavoro piu delicati e faticosi del contesto sanitario in cui, talvolta, risulta difficile l’organizzazione e la comunicazione tra operatori sanitari e richieste degli utenti esterni.

Silvia Riva, Paola Iannello, Alessandro Antonietti

Health comes first: Smart heuristics to stay healthy

RICERCHE DI PSICOLOGIA

Fascicolo: 3 / 2021

In the classical "jacket-calculator" dilemma it is postulated decision is regulated by a mental topical accounting process which orients people to consider a discount price when purchasing items. We proposed an adapted version of the classical "jacket-calculator" task re-framing the choice in a medical context. Our results supported the view that simple minimal mental accounts influence evaluation and choice in the medical context where time, instead of price, represents a fundamental cue of the decision analysis. The decision process adopted by participants tended to be associated with a lexicographic decision mechanism where "time" appears the most effective cue of a "take-the-best" heuristic to predict people’s behaviour accurately. These findings broaden the body of evidence indicating that bounded rationality in human decisions is intrinsically connected with the decisional context and different contexts may elicit different mental accounting strategies. In addition, the study stressed the need to enhance the dialogue between the more recent paradigm of the ecological rationality with the classical interpretations of bounded rationality because the two paradigms, not rarely opposed to each other, can provide hints to the interpretation of the decision process, with practical considerations for future interventions in health education and public health.

Silvia Resnizky

Teoria del legame del Rio de la Plata Formazione in Psicoanalisi del Legame

INTERAZIONI

Fascicolo: 2 / 2023

L’articolo descrive alcuni dei concetti fondamentali della psicoanalisi del Rio de la Plata sviluppati da Isidoro Berenstein e Janine Puget e presenta il programma del Master in Coppia e Famiglia da loro creato presso l’Istituto Universitario di Salute Mentale della Società Psicoanalitica di Buenos Aires. L’autrice offre, inoltre, delle suggestioni in merito alla formazione dei terapeuti del legame.

Silvia Presciuttini

Il Gioco della Sabbia nella terapia con le coppie: una ricerca

STUDI JUNGHIANI

Fascicolo: 56 / 2022

L’autrice presenta una riflessione sulla terapia analitica con le coppie con l’utilizzo della metodica del Gioco della Sabbia. La ricerca è in atto da oltre un decennio ed è stata portata avanti da un gruppo di analiste dell’AIPA che sono anche socie del LAI, il Laboratorio Analitico delle Immagini. L’articolo tocca alcuni aspetti del modello di terapia fondato sulla psicologia analitica junghiana, elaborato in anni di lavoro con le coppie, integrando i concetti dell’inconscio collettivo, del ruolo dei complessi a tonalità affettiva, del processo di individuazione. Tra le linee principali di questa ricerca vi è l’utilizzo innovativo del Gioco della Sabbia nella terapia con le coppie. Nell’esposizione di un caso clinico, l’articolo illustra il senso dell’introdurre nel contesto analitico con la coppia l’"azione di gioco", adatta a favorire il contatto con gli affetti e l’emergere dell’immaginazione. Il Gioco della Sabbia, condiviso dai partner nel contesto analitico, viene presentato nel suo valore di comunicazione affettiva, di contatto con i contenuti complessuali e di possibile porta di accesso alla funzione simbolica.

Silvia Presciuttini

Maschere e volti nel setting ai tempi della pandemia

STUDI JUNGHIANI

Fascicolo: 54 / 2021

L’“emergenza sanitaria” ha costretto gli analisti a cercare modalità inedite per proseguire l’analisi. L’articolo si sofferma in particolare sui cambiamenti apportati nel setting dalla presenza della mascherina sanitaria, tracciando un excursus che dal tema della “maschera” negli usi collettivi delle culture umane si svolge attraverso il concetto junghiano di Persona, in contrapposizione al tema del “volto” come immagine autentica del sé. Una vignetta clinica illustra le criticità apportate dalla mascherina nel setting, nel suo ostacolare la comunicazione delle emozioni. In mancanza di un’elaborazione trasformativa dei dati concreti, anche lo “smascheramento” può condurre a un incontro destabilizzante. Nei momenti di oscurità e confusione che si attraversano in analisi, l’analista sperimenta quella sorta di “identità inconscia” fra terapeuta e paziente che Jung ha definito Nigredo. Il corpo sottile acquista allora caratteri di gravità, pesantezza, spessore, che ne danneggiano la qualità trasformativa. 

Fondandosi sul nucleo del mito di Narciso, l’autrice propone una riflessione sul vissuto dei pazienti organici affetti da malattie croniche e invalidanti. Nella società occidentale la malattia viene investita di una connotazione fortemente negativa; i malati di patologie croniche e invalidanti, oltre a subire spesso un isolamento sociale, sviluppano forme più o meno gravi di sofferenza psichica. Un excursus sul tema del narcisismo conduce all’osser¬va¬zio¬ne che, quanto più la personalità è orientata verso un narcisismo patologico, tanto più il processo di elaborazione del lutto è arduo; eppure è tanto più necessario. Viene quindi discusso l’approccio psicoterapeutico.

A partire dall’incontro tra le coppie aspiranti all’adozione e lo psicologo analista in veste di operatore in un servizio pubblico, vengono delineate alcune tematiche relative ad adozioni fallimentari o complicate. Si esamina, in particolare, l’aspetto relativo all’immagine archetipica del puer. Viene sottolineata la possibilità di stabilire fin dal primo incontro una relazione sufficientemente buona, utile al fine di una prevenzione.

Silvia Pozzi, Silvia Bonaccorsi, Diletta Fiandaca

La valutazione della Funzione Riflessiva come strumento di esito

SETTING

Fascicolo: 20 / 2005

Il presente lavoro si riferisce all’esperienza di un gruppo di ricerca in ambito istituzionale che si era proposto di valutare l’efficacia di alcune psicoterapie mediante l’applicazione di una Core Battery, che raccoglieva strumenti di processo e di esito, in grado di rilevare la specificità del lavoro psicoterapico e di fornire dati quantificabili delle modificazioni riscontrate dal clinico e percepite dal paziente. In particolare, si è voluto riflettere sulla FR, misurata all’inizio e alla fine delle psicoterapie mediante la somministrazione dell’intervista RAP-R. Le considerazioni svolte si riferiscono a un campione di 16 psicoterapie condotte in ambito istituzionale da terapeuti di diversi orientamenti, di una durata compresa tra 12 e 36 mesi e fornite di una serie di parametri confrontabili. Non prescindendo dal problema della validità scientifica della ricerca empirica in ambito clinico, gli autori si sono soffermati sulla questione se il livello di FR possa essere considerato un parametro di misurazione dell’esito di trattamenti psicoterapici.