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Silvia Mugnano, Igor Costarelli

Il mix sociale nelle politiche di rigenerazione urbana dei grandi complessi residenziali a Milano

SOCIOLOGIA URBANA E RURALE

Fascicolo: 108 / 2015

L’articolo intende confrontare l’Italia con altri Paesi europei (quali Francia, Olanda e Gran Bretagna) sulle politiche di mix sociale, inteso principalmente come prossimità di tipologie miste di alloggi. L’articolo evidenzia che in Lombardia, e soprattutto a Milano, la sola prossimità residenziale non favorisce la coesione sociale e che l’intervento pubblico appare talvolta ancora poco chiaro, troppo debole e fragile. Tuttavia, alcune esperienze nei complessi di edilizia sociale basati sull’empowerment della comunità locale possono innescare processi di innovazione sociale in questo ambito.

Silvia Mugnano

Introduzione

SOCIOLOGIA URBANA E RURALE

Fascicolo: 96 / 2011

L’elaborato presenta gli esiti di una ricerca valutativa di tipo collaborativo condotta con metodo prevalentemente etnografico (Piasere, 2002) presso la società cooperativa e impresa sociale Proforma, che fornisce servizi di formazione nel territorio del Mugello (FI). Il lavoro sul campo, da Marzo 2022 a Settembre 2024, è stato guidato dallo scopo di riflettere e rileggere le pratiche e la cultura di Proforma in chiave di sostenibilità. I dati raccolti sono stati elaborati attraverso un’analisi del contenuto deduttiva (Bryman, 2012), usando categorie di analisi, che si basano su un quadro di riferimento, anch’esso costruito su base empirica, di conoscenze, capacità, comportamenti e pratiche agite dalle organizzazioni del Terzo Settore per favorire la trasformazione sociale (Mugnaini, in press). Il quadro è stato, quindi, utilizzato come dispositivo di auto-valutazione e valutazione partecipata per la misurazione dell’impatto generato dalla cooperativa Proforma in termini di sostenibilità nella comunità di riferimento. L’applicazione del dispositivo ha permesso di definire tre chiavi di lettura utili a re-interpretare criticamente le pratiche di Proforma consentendo l’esplicitazione di: 1) una cultura organizzativa che incorpora i valori di sostenibilità; 2) facilita la mobilitazione di competenze, che 3) sottendono ad azioni che contribuiscono a dare forma a una comunità sostenibile. L’analisi rileva lo sforzo di coniugare l’azione pratica ai valori promossi e le sfide che questo comporta lavorando in una situazione di cura delle emergenze sociali tipica del Terzo Settore. Si discute la valenza trasformativa della ricerca rispetto allo sviluppo professionale dei soggetti coinvolti in termini di acquisizione di competenze di sostenibilità e di rafforzamento del complessivo approccio cooperativo di Proforma in coerenza con i suoi elementi generativi, la vision ed i valori ispiratori.

Nel dicembre 1860, nella cittadina lombarda di Codogno scossa dai fermenti risorgimentali, venne pubblicato un volumetto dal titolo Storia Naturale della Creazione. L’opera portava la firma del sacerdote Francesco Majocchi (1820- 1885), personaggio ben conosciuto nel lodigiano di quegli anni per il suo impegno educativo, civile e politico. Questo libro rappresenta un oggetto di studio interessante per la storia della scienza, essendo l’unica traduzione italiana di un’opera in lingua inglese pubblicata in forma anonima circa quindici anni prima, e intitolata Vestiges of the Natural History of Creation, oggi considerato il testo più importante dell’evoluzionismo predarwiniano. Formatosi nel Seminario di Lodi, Majocchi ricoprì numerosi incarichi di docenza e amministrazione scolastica e si schierò apertamente a favore della causa risorgimentale. Fu anche presidente di una Società di mutuo soccorso per operai, e scrisse pagine lucide e appassionate a favore dell’emancipazione economica e sociale femminile. Il caso di Francesco Majocchi, oltre a rappresentare una pagina inedita per la storiografia della scienza in area lombarda, offre una prospettiva originale sui rapporti tra cultura scientifica e impegno civile e sociale alle radici dell’identità culturale italiana

Questo articolo sintetizza i temi trattati in un più vasto lavoro di ricerca, presentato come tesi al Master in Pnei dell’Università de L’Aquila. Lo scopo primario di questo studio è stato quello di raccogliere prove scientifiche che dimostrino come l’architettura possa influenzare il benessere psi- cofisico delle persone. I destinatari della ricerca sono professionisti sanitari e tecnici, invitati a interagire con lo scopo di promuovere la salute di un "paziente comune". Nei paragrafi iniziali vengono esposte le principali teorie sull’architettura terapeutica, con approfondimenti su neuro-architettura, neuro-estetica, neu roni specchio e neuroni luogo. Si procede poi con l’enunciazione di linee di indirizzo per la progettazione in ottica Pnei di strutture sanitarie, istituti scolastici ed edifici residenziali. Due paragrafi pongono infine l’accento sulla "Green Care" e sulla "Art on Prescription", dimostrando l’impatto positivo del contatto con la natura e dell’esperienza estetica. L’articolo si conclude con l’auspicio di concretizzare le evidenze raccolte in futuri progetti architettonici, ma soprattutto di promuovere l’inserimento dell’architettura fra le discipline in ottica Pnei, come terapia integrata.

Silvia Mondolo

Il Lanificio di Manerbio e la riorganizzazione marzottiana degli anni trenta

STORIA IN LOMBARDIA

Fascicolo: 1 / 2010

Il saggio ripercorre le trasformazioni che coinvolsero lo stabilimento bresciano negli anni trenta. A partire dall’acquisizione da parte di Gaetano Marzotto Jr nel corso del 1927, si tracciano i passaggi fondamentali della riorganizzazione aziendale che portarono il lanificio bresciano, attraverso un progressivo processo di co- ordinazione e accentramento, ad essere parte importante della più grande impresa laniera italiana quale divenne l’industria Marzotto nel corso degli anni trenta. L’imposizione di una razionalizzazione gestionale prende avvio da un piano di riduzione dei costi e da una rigida organizzazione del personale e del lavoro accompagnata da progressivi ammodernamenti e potenziamenti tecnico-impiantistici, e da una articolata politica di welfare aziendale. Note biografiche: Silvia Mondolo laureata in Storia presso l’Università degli studi di Milano con una tesi dal titolo Il Lanificio di Manerbio dalla nascita alla seconda guerra mondiale (1907-1940), attualmente frequenta il Master in "Conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio industriale" presso l’Università degli studi di Padova. Email: silvia.mondolo@virgilio.it

Silvia Monaco, Martina Doneda, Ettore Lanzarone, Rachele Mariani

Using emotional text mining to assess the culture of blood donation in Italy

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 2 / 2023

This paper presents an application of Emotional Text Mining (ETM) to blood donation culture. We collected all the articles from two important Italian newspapers published from January 2016 to March 2021, regarding blood donation. The ETM analysis of the collected corpus identified a great variety of keywords characterizing the Italian culture of blood dona-tion, organized in 7 clusters and positioned in a 6-dimensional factorial space, that allowed us to formulate a series of considerations regarding: the dimension of emergency and related de-fense mechanisms, the issues brought by COVID-19, the cultural importance of the organizational dimension, the perceived role of the common citizen, and the role of volunteering in healthcare. The results obtained via ETM can be used to better understand culture-specific blood donation representations, and to consequently act on donor motivation in a more fo-cused way. The approach is of general validity and can be applied to other national contexts.

Silvia Monaco, Francesca Greco, Barbara Cordella, Michela Di Trani

Organ donation: A study of its representations among organ procurement coordinators and their staff

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 3 / 2021

Making the life-saving treatment of transplantation available to patients who need it re-quires the cooperation of individuals and families who decide to donate organs. Healthcare workers navigate organizational, bureaucratic and relational aspects of this process, including cases in which a deceased individual has not specified a wish about organ donation and their surviving family members must be asked for consent to donate during a delicate phase of mourning. This research aims to understand the experience of these health workers regarding their work. We collected 18 interviews from organ donation healthcare workers in five of the major hospitals in Rome. The transcripts underwent a multivariate text analysis to identify the repre-sentations of organ donation and the symbolic categories organizing the practice of these workers. This research elucidated a symbolic space constructed of four factors: the "Context", in-volving family and health workers; the "Work purposes", including the procedures and the relationships; the "Transplant", which involves omnipotence and limits; the "Donation", which involves ideals versus reality. The characterizing elements of these representations, belonging to organ donation work-ers, are the prestige, the certification of brain death, the communication, the transplant, and the salvation. In the lives of these workers, to be a "bridge between life and death2 evokes feelings of prestige rather than difficult feelings associated with confronting one’s limitations. These aspects concern the difficulties met by the health staff in their work, and they are useful ele-ments to design a focused training and support program for organ donor workers.

Silvia Mignani

La psicoterapia familiare per i disturbi psicosomatici dell’infanzia

TERAPIA FAMILIARE

Fascicolo: 91 / 2009

La psicoterapia familiare per i disturbi psicosomatici dell’infanzia - This paper presents a synthesis of the main psychological and psychotherapeutic theories applied to children psychosomatic disorders. The author suggests a systemic-relational perspective of this kind of disorders. Three clinical examples explain the theory.

Silvia Meggiolaro, Fausta Ongaro

Sciegliere di non avere figli: fattori individuali econtestuali

RIVISTA DI STUDI FAMILIARI

Fascicolo: 1 / 2007

In Italy, as well as across Europe, the number of women without children is not negligible and the voluntary component of this phenomenon is in the increase. Indeed, the term childfree rather than childless is used to un-derline this conscious choice. The present paper explores whether the choice of a life without children might also be influenced by contextual factors. Models for con-textual analysis have been applied on individual da-ta coming from the 2003 ISTAT survey Family and Social Subjects and on other regional ISTAT data. Results show that, individual characte-ristics being equal, reproductive orientations are affected by the context. In particular, there seems to be a cultural context effect which gives women greater opportunities to get out of traditional roles and invest in directions other than the family. There may also be a social interaction mechanism responsible for handing down some sort of fertility ideals.

Silvia Mazzoni, Simona Parigi, Ruggiero Daniele Russo, Fulvio Sciamplicotti

Il bambino con problemi della relazione aggressivo/ostile: dalla diagnosi relazionale all’applicazione in fasi del modello multigenerazionale

TERAPIA FAMILIARE

Fascicolo: 116 / 2018

L’articolo focalizza il tema dei disturbi della relazione aggressivo-ostile tra bambini nella prima infanzia e genitori. Viene utilizzato come punto di ancoraggio un caso clinico di una bambina di 4 anni e proposto un inquadramento diagnostico che considera diversi livelli di osservazione: quello delle caratteristiche della bambina, quello delle caratteristiche della genitorialità e cogenitorialità e quello dell’ambiente familiare multigenerazionale. Viene quindi presentato un processo terapeutico che dimostra il modo in cui - lavorando in fasi distinte - si può entrare in rapporto con i genitori supportandoli nelle strategie di gestione della sintomatologia della figlia, per poi passare progressivamente alla scoperta delle trame della storia familiare multigenerazionale che risultano coerenti - sia in termini di significato che di funzione - con il disturbo presentato attraverso la richiesta di aiuto terapeutico.

Silvia Mazzoni, Maurizio Andolfi, Anna Mascellani

Presentazione

TERAPIA FAMILIARE

Fascicolo: 124 / 2020

Silvia Mazzoni, Ludovica Iesu

La coppia nella famiglia ricostituita dopo la separazione e il divorzio: un esempio di resilienza

RIVISTA DI STUDI FAMILIARI

Fascicolo: 2 / 2009

Couples in stepfamily after divorce: a resiliency example - This study investigates possible differences concerning romantic attachment and marital quality through a comparison between a sample of couples in stepfamilies after the divorce of one or both partners (N = 18) and another sample of intact couples (N = 68). The Experiences in Close Relationships scale is utilised to examine romantic attachment, the Dyadic Adjustment Scale is employed to assess dyadic adjustment and the Parental Bonding Instrument is used to measure the quality of parental bonding for each partner. The partners in stepfamily couples reported that they have negatively perceived maternal care during their childhood and described a greater levels of anxiety concerning romantic attachment; however step-family couples showed protective variables in couple relationship, that were perceived satisfying and represent a resiliency factor in regard to the break-up of their first marriage and the lack of maternal care.

Silvia Mazzoni, Giulia Meneghetti, Floriana Panizza

L’alienazione genitoriale nelle famiglie separate: una valutazione sistemico-relazionale

TERAPIA FAMILIARE

Fascicolo: 109 / 2015

Il lavoro focalizza il fenomeno dell’alienazione genitoriale che in alcuni casi caratterizza le separazioni e i divorzi conflittuali e i contributi di madri, padri e figli al processo di estraniazione e alienazione dei figli dalla figura paterna. Il fenomeno dell’alienazione genitoriale verrà affrontato a partire da una dettagliata critica alla Sindrome da Alienazione Parentale (PAS) formulata da Richard Gardner. Nonostante le critiche sollevate in ambito scientifico, essa viene già citata nel 2008 nell’Art. 9 del disegno di legge numero 957: «Il comprovato condizionamento della volontà del minore, in particolare se mirato al rifiuto dell’altro genitore attivando la sindrome di alienazione genitoriale, costituisce inadempienza grave, che può comportare l’esclusione dall’affidamento». L’ipotesi di Gardner ha favorito un processo di demonizzazione delle madri - che più frequentemente sostengono il rifiuto dei figli verso il padre , verrà confrontata con quella proposta nel "modello concentrico" di Kelly e Johnston. I risultati emersi dallo studio di sei casi di alienazione rivolta al padre, consentiranno di illustrare una griglia di valutazione in cui sono rappresentati i diversi fattori che contribuiscono alla costruzione dell’alienazione genitoriale e che orientano il clinico a definire piani d’intervento multifocali che coinvolgono madri, padri e figli.