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Silvia Cimino

Sono una creatura mostruosa oppure un umano?

PSICOANALISI

Fascicolo: 2 / 2023

Questo lavoro mette in luce alcune riflessioni nate dall’analisi a quattro sedute con un giovane uomo. A partire da alcune notazioni derivate dall’evoluzione del lavoro di analisi e attraverso un percorso di lettura che conduce i lettori all’interno di suggestioni cliniche ed echi teorici, l’autrice evidenzia i complessi processi che si dipanano sulla strada verso l’integrazione e la crescita psichica. Il contributo attraversa vicende cliniche e domande teoriche che ruotano intorno alle esperienze psichiche delle prime fasi dello sviluppo, che lasciano un’impronta significativa sulla costruzione del sé. Si evidenzia come il sistema comunicativo più arcaico che lega la madre al neonato sia quello affettivo che nasce e si sviluppa all’interno di un insieme di suoni, la musicalità della lingua madre, il canto/controcanto che appare nei primi scambi. Tra i fili che conducono il lettore attraverso il ritmo di questa analisi, possiamo rintracciare, accanto alla fatica che comportano i processi di integrazione, l’angoscia di non-integrazione, i movimenti interni che ruotano attorno a tematiche edipiche, le vicende pulsionali che si snodano tra aggres-sività e sessualità, le complesse articolazioni del transfert e del controtransfert. Infine, l’autrice si interroga su alcune tematiche che si collegano alla conclusione dell’analisi, sul tollerare e sull’elaborare psichico proprio dell’analista.

In questo scritto l’autrice tenta una rilettura del saggio di Fairbairn raccontando alcuni pas-saggi di un’analisi infantile. Gli oggetti cattivi interiorizzati sono presenti nella mente di tutti noi, anche se a livelli differenti. Il grado di cattiveria da cui sono caratterizzati, la natura con cui l’Io si identifica con tali oggetti e la forza delle difese che proteggono l’Io da tali oggetti, rap-presentano alcuni dei fattori fondamentali che definiranno le vicende di questi oggetti all’interno dell’apparato psichico. Dal materiale clinico presentato emerge come, quando il mondo interno si popola di "diavoli", intesi come oggetti cattivi liberati nell’inconscio, posso-no essere talmente terrificanti da non poter essere affrontati e, solo grazie al lavoro dell’analisi, possiamo sperare di trovare delle strade di possibile elaborazione psichica.

Silvia Cimino

La trasmissione intergenerazionale del maltrattamento: un quadro teorico

MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL’INFANZIA

Fascicolo: 3 / 2002

Sulla base della teoria dell’attaccamento e dei recenti studi sull’abuso infantile, il lavoro tenta di spiegare il meccanismo di trasmissione intergenerazionale del maltrattamento. Pone così in evidenza che: 1) il maggior fattore di rischio è costituito da un genitore do-tato di un modello di attaccamento "irrisolto-disorganizzato" (U); 2) il bambino abusato tende a costruire un modello di attaccamento "disorganizzato" (D) e, diventato un adulto "irrisolto-disorganizzato", tenderà a sua volta con una certa probabilità a maltrattare il proprio figlio (pertanto, ciò che si trasmette attraverso le generazioni è un modello di at-taccamento e non uno specifico comportamento maltrattante); 3) tuttavia, i fattori di rischio del maltrattamento non possono essere identificati solo nell’attaccamento U del caregiver, ma, secondo una logica multifattoriale, devono essere presi in considerazione altri fattori che concorrono a provocare l’abuso e che riguardano il temperamento del bambino e gli stress psicosociali. Parole chiave: maltrattamento; trasmissione intergenerazionale del; attaccamento; sistema di accudimento.

Silvia Cilli, Daniela De Robertis

L’editoria italiana di Daniel Stern. Storia, storie, curiosità

RICERCA PSICOANALITICA

Fascicolo: 3 / 2013

L’analisi delle pubblicazioni di Stern in Italia restituisce un fatto curioso: vede impegnate numerose case editrici, talvolta caratterizzate anche da finalità editoriali differenti. Per spiegare la particolarità di questo fenomeno le AA. tentano di ricostruirne le logiche, risalendo alle vicende che hanno punteggiato e accompagnato la storia dell’editoria italiana di Stern.

Silvia Cilli, Daniela De Robertis

Daniel Stern e "i viaggi in Italia". Un’intervista a Graziella Fava Vizziello

RICERCA PSICOANALITICA

Fascicolo: 3 / 2013

La prima parte dell’intervista raccoglie informazioni sulle origini e sugli sviluppi di una ricca e duratura collaborazione tra Daniel Stern e Graziella Fava Vizziello, che ci restituiscono l’immagine di uno Stern vitale e appassionato all’umanità. La seconda parte dell’intervista è dedicata ad aneddoti ed esperienze relativi ai viaggi di Stern in Italia e alle vicende legate alle sue pubblicazioni italiane, così come emergono in presa diretta dai racconti e dall’esperienza di Fava Vizziello.

Silvia Ciceri

La tutela del passeggero e la cessione del diritto alla compensazione pecuniaria nel trasporto aereo

RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO

Fascicolo: 46 / 2025

La Corte di giustizia dell’Unione europea si è pronunciata in merito alla validità di una clausola, contenuta nelle condizioni generali di contratto, che vieta la cessione del diritto alla compensazione pecuniaria riconosciuto ai passeggeri in caso di cancellazione del volo. Nella fattispecie, sei passeggeri avevano ceduto tale diritto a una società di recupero crediti, la quale agiva in giudizio contro il vettore. La compagnia aerea eccepiva l’inammissibilità dell’azione, richiamando la clausola contenuta nelle condizioni generali di trasporto. La Corte ha affermato che il diritto alla compensazione pecuniaria trova fondamento direttamente nel reg. (CE) n. 261/2004, e che il divieto contrattuale di cessione dei diritti spettanti ai passeggeri integra una restrizione inammissibile ai sensi dell’art. 15 dello stesso regolamento.

Silvia Ciampi, Cristina Lion, Katia Santomieri, Veronica Sciatta

Il sistema di valutazione delle politiche attive del lavoro: il caso della Garanzia Giovani

RIV Rassegna Italiana di Valutazione

Fascicolo: 93 / 2025

L’articolo approfondisce il sistema di valutazione delle politiche attive del lavoro, con riferimento specifico alla Garanzia Giovani. L’attività valutativa si inscrive in un rinnovato quadro di governance delle politiche attive del lavoro che, a partire dal D. Lgs. 150/2015, ha visto la nascita dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) chiamata a svolgere un ruolo di coordinamento della rete dei servizi per il lavoro. La presenza di una funzione valutativa incardinata all’interno dell’Agenzia ha definito un sistema di valutazione innovativo e inedito nel contesto italiano. Tale sistema ha favorito un’efficace relazione tra policy maker e valutatori nella definizione e attuazione del disegno valutativo. In particolare, gli autori sostengono che nel caso di valutazioni di progetto la relazione fiduciaria tra i diversi attori contribuisce ad una migliore individuazione dei bisogni valutativi con un maggiore impatto sul policy making.

Silvia Chiassai, Claudia Francalanci, Fabio Ferretti, Rosalba Mattei

Presenza di una possibile correlazione tra la scelta del corso di laurea e un pre-esistente o probabile rischio di DCA

RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE

Fascicolo: 27 / 2008

Presenza di una possibile correlazione tra la scelta del corso di laurea e un pre-esistente o probabile rischio di DCA - In the last years, in the occidental world, was developed an increase of the incidence in behavioural eating disorders, mostly by young people with a middle-high social status. There are many studies based on the nutritional habitudes of the adolescent, but we know less things about an eventually correlation between the eating disorder and the decision to follow an particular university course. Our purpose is to extend the pilot study made in the academic year 2005/2006 based on the questionnaire EDI-2 completed by the students that follows the University for Nutrition (I-II-III year of study), Obstetrician, Dental Hygienists, Sanitary Assistant, to valuate if the selection of the courses could be influenced by an pre-existent attitude more or less pathologic towards the food. The study was represented during the academic year 2006/2007, with the new students from the same courses. The considerable extension of the sample has permitted to obtain significant statistical results. The study is based on the test EDI-2 completed by the students between 16 and 49 years: 224 students, 187 females and 37 males (middle age 22,08 ds 4,72) The test EDI-2 (Eating disorder inventory-2) is the first and probably the most utilized method for individualizing the nutritional disorders, which can be utilized up the age of 11. The test are composed of 91 items, the first 64 represent the 8 primary scores while the last 27 represent the 3 additionals scores. The analysis of the dates shows that the nutritionists presents significant high scores in many scales. They have in particular important problems in the scale of bulimia compared with the other students. Comparing the scores M vs F, shows that sex can be an element which can influence the probability to be on risk or to present a behavioural eating disorder. Particular, the females shows high scores compared to the males on the scale Drive for thinnes (F=6,12; M=1,11). In the entire sample of study, the percents of female on risk is higher compared to the males, with higher values mostly in the scale Drive for thinnes (P<0.000; FM=5,7 vs MM=2,5), and in Body Dissatisfaction (P<0.000; FM=9,8 vs MM=5,1). Based on the results, it can be supposed that the choice of the course in nutrition is, for many students, conditioned by the pre-existent problematic rapport with the food. In particular it seems a higher probability among students following an Academic Nutrition course to have some bulimic problems, with a higher risk in the female group. Key words: behavioural eating disorders, mental anorexia, mental bulimia, binge eating disorders, university course, Eating Disorder Inventory-2.

Silvia Cesano

Terapia multifamiliare per bambini con ASD (disturbo dello spettro autistico)

TERAPIA FAMILIARE

Fascicolo: 136 / 2024

In questo articolo presentiamo il nuovo sistema clinico di assistenza multifamiliare che abbiamo istituito nel nostro ospedale diurno per bambini con un disturbo grave dello spettro autistico. Questo approccio prevede di riunire diverse famiglie in un contesto terapeutico, con la costante preoccupazione di coinvolgere i genitori nella cura dei bambini. Abbiamo accolto i genitori, i bambini e i fratelli di quattro famiglie per cinque sessioni distanziate di circa un mese. L’obiettivo principale di queste sessioni é quello di aiutare le famiglie a uscire dall’isolamento e a ritrovare un senso di competenza.

Con l’entrata in vigore del Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (D.Lgs. n. 81/2008) la differenza di genere diventa una dimensione rilevante per garantire «l’uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio nazionale attraverso il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali» (art. 1, co. 1). Tuttavia, questa importante affermazione non è sostenuta, nel prosieguo della norma, da una definizione esplicita di questo concetto che non può essere dato per scontato, soprattutto in un contesto quale quello della prevenzione della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. La prima parte dell’articolo è dedicata a fornire un quadro concettuale unitario, che possa consentire una declinazione dei concetti di riferimento all’interno di un framework unitario e coerente. L’approccio scelto è di livello macro, istituzionale/ contestuale, che consente di considerare il portato culturale, le obbligazioni di genere e di generazione, le risorse economiche, normative e istituzionali, quale imprescindibile chiave interpretativa attraverso la quale leggere le traiettorie di vita e di salute di lavoratori e lavoratrici. In questo senso, declinare il genere come variabile interpretativa significa considerare come la costruzione sociale dei ruoli sessuati rappresenti un elemento rilevante tanto nella definizione dei vincoli e delle risorse del contesto, quanto nella costruzione delle risposte individuali. Dimensioni che vanno a delineare i contenuti delle più recenti definizioni del concetto di salute, identificato nella «capacità di adattamento e auto gestione di fronte alle sfide sociali, fisiche ed emotive» (Huber et al., 2011). A partire dalle acquisizioni maturate nel corso della prima parte del paper, il paragrafo conclusivo è dedicato ad illustrare i primi risultati della ricerca svolta in Toscana, che è stata sviluppata incrociando i dati secondari relativi tanto al mercato del lavoro che gli infortuni in ambito lavorativi. L’analisi, nonostante alcune criticità - imputabili all’utilizzo in termini conoscitivi di un database, quale quello di Inail, nato a fini assicurativi - evidenzia la necessità di procedere in questa direzione, attraverso analisi sempre più approfondite che considerino in modo integrato questi due aspetti. Tra le evidenze emerse merita di essere sottolineata la progressiva convergenza dei tassi di infortunio che mantengono, comunque nei settori a maggiore presenza maschile, differenze alquanto significative. Il genere risulta, inoltre, una variabile determinante in relazione all’orario di accadimento dell’evento infortunistico. In questo caso, le differenze sono, probabilmente, riconducibili alla segregazione contrattuale delle donne e, nello specifico, alla femminilizzazione del part-time e alla segregazione orizzontale. Infatti, i due picchi registrati si posizionano a metà mattina e a metà pomeriggio, per gli uomini, mentre si concentrano nelle prime ore della mattina per le donne.

Silvia Cervia

Promuovere social innovation attraverso la definizione partecipata dei bisogni di salute

SALUTE E SOCIETÀ

Fascicolo: Suppl. 3 / 2017

Although the success of social innovation relies on civic participation and involvement in a vast array of interests, it is far from clear under what conditions this engagement is capable to impact positively on constituent dimensions of social innovation. In line with international literature we identify these dimensions in the content dimension, related to the satisfaction of unmet needs, in the process dimension, as changes in social relations especially with regard to governance, and, finally, in the empowerment dimension, linked to the increase in the socio-political capability and access to resources. The article suggests an interpretation of citizens’ engagement as a driver of social innovation in the broader contest of network governance. This approach allows us to identify a number of structural elements that are able to make participation a growth driver for social innovation, and that are linked to the logic of consequences and the logic of appropriateness.

Silvia Cervia

Sistemi locali di Network Governance in Sanità secondo una prospettiva di genere

SALUTE E SOCIETÀ

Fascicolo: 3 / 2016

The Fourth World Conference on Women, held in Beijing, led to increased international efforts to scale up gender mainstreaming across public policies, including health. From that moment onwards, there was increasing attention on the development of a women’s health agenda and on considering gender as a determinant of health. This was not the case for equality in the decision-making process. Although the international literature emphasizes the importance of the process for the definition of gender-sensitive policies, and despite official documents stressing this point, this issue remains in the shadows. The article aims to offer an approach based on gender to analyse the different health governance assets. The rules to accessing governance bodies and the rules for the composition of interests will be considered as fundamental filters when defining policies and when assessing their effects on gender.

The paper presents an analysis on the use of the ICF-CY in the network of local services who deal with Autistic Spectrum Disorder (ASD). It has been done before, refer to the epistemological bases that characterize the classification system of the World Health Organization and, later, we considered the factors relevant to the marketability services that relate to the developmental age. Regarding the ASD, in fact, the ICF-CY is an instrument capable of synthesizing the information obtained from the paths of assessment of health profiles of autistic individuals, in order to program interventions to facilitate personal autonomy and / or social inclusion. The paper proposes the outcome of the experience gained in the period 2011-2014, within a network of social/health services and education in the Abruzzo Region.

From an analysis of active citizenship’s practices introduced by the Tuscany Region, the article aims to examine the involvement’s path of persons with disabilities, their families and associations, in the elaboration of the "Social Plan for Disability" of the SdS Florence Northwest. This practice analyzed is characterized for an innovative and integrated use of the opportunities provided by the regional normative, building a process of participation that has enabled the local community to find shared answers to deal with some issues remained, for a long time, unresolved. The investigation allowed us to examine how a conscious use of the possibilities provided by the institution’s system, may help to trigger trends of collaboration and sharing among the different actors of the system (public institutions and private companies, third sector and private citizens). However, the analysis revealed that the same institutional context, which has defined the resources for this activation, also represents the main obstacle to the possibility that these paths contribute to overcoming the traditional approach to the health policy, which is sectorial and directive, to assign a leading role to the local community in identifying, first of all, questions of the most important of the health and, therefore, in generating the resources needed to cope with it.