
The search has found 103153 titles
In questo lavoro viene presentato il dibattito metodologico, ancora aperto, riguardante le preferenze di quali attori vadano tenute conto in un processo di priority setting in sanità basato sul metodo dei QALY. Inoltre, tramite uno studio empirico condotto su 100 pazienti, viene fornita evidenza di come l’esperienza della malattia possa avere effetti a volte contrastanti sulla valutazione degli stati di salute, mettendo in luce che effetti di adattamento possono coesistere con effetti di segno contrario.
Il contributo illustra il metodo di analisi multicriteriale in un’applicazione che presenta alcuni elementi di novità e interesse: i) l’analisi è stata impostata e realizzata congiuntamente fra valutatori e utilizzatori, in una forma partecipata che ha consentito questi secondi un apprendimento che è andato al di là del metodo in sé; ii) a causa di detto motivo la costruzione della multicriteri ha avuto un carattere logico-induttivo, risolvendo una discreta quantità di problemi relativi alla comprensione del progetto e delle sue fasi, la disponibilità di dati e la loro conversione ai fini della matrice multicriteriale; iii) l’analisi si è sviluppata lungo due distinte dimensioni, trattate in due diverse matrici di valutazione. L’adozione di due dimensioni di analisi ha consentito di osservare da due "punti di vista" i diversi elementi caratterizzanti le strutture di placement e le attività di assistenza tecnica erogate e di costruire una mappa bidimensionale, in cui i servizi di placement sono ordinati lungo i due assi corrispondenti alle dimensioni considerate.
Questo saggio presenta, in termini critici, alcuni aspetti significativi del "Piano di valutazione della politica regionale unitaria 2007-2013" della Regione Sardegna (PdV). Si discute l’approccio metodologico del PdV e il ruolo dei diversi attori-chiave nel suo processo attuativo. Si analizza, inoltre, la messa in pratica della metodologia del PdV per la definizione di una delle ricerche valutative che ne costituiscono la trama, quella sulla valutazione delle politiche regionali contro la dispersione scolastica. Si mettono in evidenza, ancora, alcune problematiche tecniche che si presentano nello sviluppo del PdV, legate alla complessità dei fattori che entrano in gioco nella valutazione di politiche messe in atto dall’amministrazione regionale. Si fa, infine, cenno ad un’esperienza valutativa interessante, la Valutazione ambientale strategica (VAS) dei piani urbanistici comunali dei Comuni degli ambiti di paesaggio costieri della Sardegna in adeguamento al Piano paesaggistico regionale, in quanto foriera di suggerimenti importanti per lo sviluppo delle ricerche valutative del PdV.
Il tema dello sviluppo rurale è stato negli ultimi decenni, ed è tuttora, molto dibattuto in ambito accademico e istituzionale, sia per le profonde trasformazioni che hanno interessato le aree rurali, sia per gli orientamenti della Politica Agricola Comune, ancora fortemente sbilanciata verso un approccio di tipo settoriale. Le valutazioni condotte fino ad oggi sulla politica di sviluppo rurale, attuata attraverso diversi strumenti in assenza di una chiara strategia, hanno avuto per oggetto i singoli programmi con cui tale politica è stata a lungo identificata, con il risultato che le analisi e i giudizi presentati non sono andati molto oltre le realizzazioni e i risultati degli interventi finanziati. La necessità - manifestata dai componenti il "Gruppo di Lavoro sullo Sviluppo Rurale" costituito nell’ambito delle attività del NVVIP della Sardegna - di avviare processi di valutazione integrata, degli effetti prodotti dai diversi strumenti di programmazione sulle aree rurali, ha offerto lo spunto per l’organizzazione, nell’ambito del XII Congresso dell’AIV, di una Tavola Rotonda sul tema della valutazione e sviluppo delle aree rurali. L’articolo è una libera rielaborazione delle riflessioni e dei contributi portati in quella sede, allo scopo di stimolare un dibattito su nuove ipotesi di valutazione delle politiche finalizzate allo sviluppo dei territori rurali e sulle implicazioni, concettuali e di metodo, che la definizione di ricerche valutative sul tema dello sviluppo rurale comporta.
La ricerca nasce dalla constatazione che, pur in presenza di una indubbia moltiplicazione delle valutazioni dei programmi di sviluppo rurale, non sembra ci sia una simile proliferazione di studi e analisi "delle valutazioni" e in particolare di analisi delle valutazioni complesse come quelle dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR). Attraverso l’analisi e la comparazione dei 21 rapporti di valutazione ex ante dei PSR italiani, si vuole ricostruire il meccanismo della valutazione, con specifico riferimento agli aspetti metodologici, ai modelli e alle procedure adottati dai valutatori. È un esercizio meta valutativo che intende ricomporre il percorso metodologico complessivo adottato dai valutatori. L’interesse principale è sul come i giudizi di valore sono stati ideati, costruiti e concepiti. Il contributo si propone di entrare nel merito del dibattito sulle metodologie poiché pone in evidenza la rilevanza delle metodologie e delle procedure valutative adottate nella prassi valutativa rispetto alla complessità degli oggetti valutativi.
Il presente contributo propone un’analisi interpretativa dello stato di attuazione della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) alla luce delle nuove evoluzioni a livello nazionale e internazionale. Quanto qui proposto rappresenta la prima fase di un lavoro che si pone come obiettivo l’elaborazione di un percorso metodologico per l’implementazione della Valutazione Ambientale Strategica di piani e programmi in ambito costiero. In particolare si vuole giungere alla definizione di una procedura che, partendo da una specifica visione interpretativa del concetto "ambiente", consenta di individuare indicatori ambientali di contesto e di performance idonei a leggere lo stato dell’ambiente e i trend evolutivi in atto. Il contributo è strutturato in tre parti di analisi aventi per oggetto: 1. la normativa vigente, quale elemento fondante per comprendere e individuare i limiti e i punti di forza nei casi applicativi; 2. i manuali e le linee guida per l’implementazione della VAS, disponibili in Italia e in Gran Bretagna; 3. 12 casi di studio, omogenei per tipologia e periodo di elaborazione, scelti fra quelli presentati in Italia e in Europa nell’arco di un anno (agosto 2006-giugno 2007). L’analisi della normativa vigente ha come obiettivo principale la schematizzazione della struttura e dei contenuti del Rapporto Ambientale, per poter evidenziare lo stato di recepimento di quanto previsto dal legislatore nei singoli casi di studio. L’analisi di dettaglio dei manuali, scelti fra quelli disponibili in italiano e in inglese, è diretta a comprendere come la disponibilità e la qualità di tali strumenti possa influire sulle caratteristiche dell’elaborato finale. Le informazioni desunte dall’analisi e dal confronto dei dodici casi di studio, strutturate in forma matriciale, sono dirette ad evidenziare le differenze fra gli elaborati in termini di contenuti ambientali, culturali e paesaggistici caratterizzanti la descrizione del contesto, in termini di criteri di scelta degli indicatori, e di tipologie di impatti. Tali differenze conducono alla classificazione degli elaborati in tre gruppi, ognuno rappresentativo di una spe- cifica categoria interpretativa. Ogni gruppo è descritto nelle sue peculiarità e caratteristiche. Il contributo si conclude con alcune indicazioni sugli sviluppi futuri della ricerca.
L’articolo presenta un’analisi dei differenti approcci e criteri di valutazione nel settore della cooperazione allo sviluppo da parte del Ministero degli Affari Esteri italiano e delle Organizzazioni internazionali quali FAO, IFAD e dalla Commissione Europea (Europeaid). L’analisi considera in un primo momento l’evoluzione di modelli di pianificazione incentrati sulla fornitura di risorse (umane, finanziarie e materiali) e successivamente l’attenzione è posta su modelli maggiormente attenti al conseguimento sostenibile di obiettivi e risultati, attraverso l’adozione di approcci partecipativi. Sono, quindi, presentate specifiche problematiche legate alla valutazione delle iniziative di cooperazione allo sviluppo; le conclusioni segnalano la necessità di un uso sistematico delle metodologie di valutazione economica degli investimenti che, al momento attuale, appaiono sottoutilizzante, specialmente da parte della cooperazione allo sviluppo italiana.
Tema del lavoro è la valutazione economica strategica (ex-ante) di investimenti pubblici, sotto forma di progetti di investimento o di piani/programmi complessi. Obiettivo del lavoro è valutare l’affidabilità normativa degli esiti dei metodi multi-obiettivi rispetto all’analisi costi-benefici. La metodologia consiste nell’applicare al caso dello sviluppo di reti infrastrutturali di trasporto un metodo multi-obiettivi (sei) e multi-criteri (trentadue), il metodo VIT (Valutazione di Impatto Territoriale). Sono elementi originali: la sostituzione della rilevazione quantitativa degli impatti attesi con una tecnica di tipo Delphi, la tecnica di quantificazione dei giudizi, il calcolo degli esiti in base a differenti ipotesi di preferenze della popolazione, la modalità di raffronto fra benefici e costi. Il principale risultato è la capacità del metodo di fornire un ordinamento di differenti alternative (sette) trasparente e robusto rispetto a diverse strutture di preferenze della popolazione. Il caso specifico riguarda il cosiddetto Corridoio del Brennero.
Le pratiche di partenariato si definiscono anche nell’insieme delle relazioni che intercorrono tra attori sociali, nella condivisione di strategie di governance e nella collaborazione all’interno di uno o più gruppi di lavoro; è anche attraverso le molte tecniche in uso nell’analisi delle reti sociali che questa intensa attività relazionale - networking - è osservabile, misurabile, oggetto di valutazione. L’utilizzo di queste tecniche contribuisce, nel suo complesso, a migliorare gli strumenti di valutazione delle pratiche di networking, monitorare le attività di un gruppo di lavoro (in itinere), la creazione e l’estensione delle reti del partenariato, la loro sostenibilità nel tempo (ex post). Si discutono così i principali risultati di una serie di esperimenti condotti su cinque distinti gruppi di lavoro (per cinque diversi progetti di partenariato Equal). L’obiettivo di questo studio è quello di fornire ai partenariati sociali alcuni spunti di riflessione, strumenti di monitoraggio e valutazione, soluzioni ed esperienze utili ad indirizzare la discussione sugli aspetti più concreti ed operativi (e, quindi, su soluzioni innovative).
The article argues that contemporary financial markets and financial innovation can be analysed from a number of perspectives and theoretical standpoints. The 2007-2008 financial crisis stimulates an evaluation of the importance of interdisciplinary approaches in the analysis of a remarkably complex financial system. The article provides an argument in support of the application of a "soft pluralism" in policy related to financial regulation. Particularly softer versions of pluralist methodologies enable financial analysts and professional practitioners to work on the new regulation of financial markets, and to implement the design of a dynamic and fair capitalism. Therefore, soft pluralism is relevant for providing a clear definition of the bases for sustainable wealth creation and the maximisation of the benefits from globalisation through a plurality of perspectives.
A Multilateral Framework on Investment: Attempts, Outcomes and Proposals - So far the efforts to develop a multilateral regime have failed because of a divergence in approaches between developed and developing countries. States have made efforts to create rules through bargaining and negotiating within international economic institutions that they see as instruments through which pursuing their specific economic interests. These rules, in turn, will shape state behaviour. The key question, especially for developing countries, is whether such sets of rules reflect an existing distribution of economic power or whether these rules can transform power based relationships. This paper examines the complexity of the issues involved in the creation of a comprehensive framework for investment going through the different attempts, the results obtained and analysing the different positions in order to discuss the need of creating such a framework, its form and the best forum.
This paper employs exogenous measures of monetary policy shocks directly derived from financial market information to investigate how the economy responds to the surprise component of monetary policy decisions as opposed to central bank announcements about future movements in the policy rate. We find that the U.S. economy strongly reacts to the news shock, the difference between what the central bank announces regarding the future direction of monetary policy and what the market expects it to announce. The responses of output and prices to the unexpected component of policy decisions regarding the federal funds target rate are weak and have implausible signs.