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Leonardo Della Ferrera

Le memorie di Nicola Paravicini De Lunghi fra "liber chronicus" parrocchiale e autobiografia

STORIA IN LOMBARDIA

Fascicolo: 2 / 2010

In un manoscritto ottocentesco dovuto al sacerdote di un villaggio valtellinese, Nicola Paravicini De Lunghi (1820-1900), si susseguono considerazioni sulla vicenda personale dell’autore, sulla sua attività come parroco di paese, sulle condizioni sociali della zona e sulle questioni politiche scottanti all’epoca nel rapporto Chiesa - Stato (Roma capitale, soppressione degli ordini religiosi). Il testo indagato fornisce un esempio della ricchezza delle fonti di scrittura primaria, in particolare attraverso l’analisi del ruolo e della preparazione culturale del clero curato dell’Ottocento. Note biografiche: Leonardo Della Ferrera (1965) si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano nel 1989 e in Storia presso l’Università degli Studi di Milano nel 2009; attualmente insegna disegno in un istituto tecnico. E-mail: leonardo.dellaferrera@fastwebnet.it

Recensioni

MERCATI E COMPETITIVITÀ

Fascicolo: 4 / 2010

Il paper propone un modello di analisi finalizzato a verificare la relazione tra alcune categorie di stimoli ambientali tipicamente presenti nelle aree urbane (design esterno, layout e funzionalità degli spazi e design interno), la qualità del servizio complessivamente percepita dai consumatori e i relativi output in termini di intenzioni di acquisto e desiderio di permanenza. Gli elementi costitutivi del modello sono basati sulla letteratura sul retailing e il servicescape. Le relazioni ipotizzate tra i costrutti sono sottoposte a verifica empirica attraverso un’indagine empirica condotta nel centro storico di Benevento. I risultati evidenziano che due elementi dell’ambiente urbano (layout e funzionalità degli spazi e design interno) esercitano un’influenza significativa sulla percezione della qualità dei servizi erogati nell’area e che tale percezione, a sua volta, è positivamente correlata agli output attesi. Viene infine discussa la collocazione del paper all’interno della letteratura esistente e le relative implicazioni per il management dei centri urbani.

Elisa Martinelli

I prodotti/servizi "extra" nel rapporto insegna-cliente

MERCATI E COMPETITIVITÀ

Fascicolo: 4 / 2010

L’articolo si propone di analizzare l’impatto dell’offerta di prodotti/servizi tradizionalmente estranei alla proposta della GDO del largo consumo - cd "Extra" - sul rapporto insegna-cliente. A questo scopo vengono presentati i risultati emersi da un’indagine campionaria in-store condotta per comprendere il riscontro che questa tipologia di offerta ottiene presso la clientela ed il ritorno che ne può derivare all’insegna, anche in termini di impatto sul livello complessivo di fedeltà comportamentale e conativa. Ne emergono interessanti implicazioni manageriali sia relativamente alla comprensione dei fattori/ leve di marketing su cui agire per raccogliere i principali benefici derivanti dalla nuova proposta, sia in termini di considerazioni competitive in ottica di rivalità inter-type.

Nel processo di concentrazione tra gruppi distributivi a livello nazionale ed internazionale in corso da diversi anni, uno degli aspetti più ricorsivi è costituito dalla stra- tegia di unificazione delle insegne. Tale strategia si traduce nell’analisi del valore delle insegne acquisite e, di norma, nell’eliminazione di quelle che operano ad una scala dimensionale inferiore e/o che manifestano una brand equity minore. In tale contesto, non è infrequente rilevare come l’obiettivo perseguito dal gruppo distributivo acquisitore sia quello di disporre di un’unica insegna in grado di generare economie di scala non solo esterne (sul versante della contrattualistica con i fornitori), quanto interne (comunicazione, logistica, marketing, etc.), propedeutiche al raggiungimento di gradi più elevati di efficienza. In realtà, in diverse occasione, la cancellazione di una determinata insegna a favore di un’altra si è tradotta, nel breve termine, in una perdita di valore per il gruppo driver, in particolare sul versante delle vendite di marca commerciale in offerta. Nel quadro appena richiamato, obiettivo del presente articolo risulta quello di verificare se i vantaggi derivanti dall’adozione di una marca privata di Gruppo, pur in presenza della storica insegna di canale, risultino superiori a quelli ottenuti disponendo di una private label consolidata, rispondente in termini di immagine a quella caratterizzante la situazione pre-esistente. In particolare, interessa comprendere, se nel processo di cambiamento in atto non solo se il trade off risulti positivo, ma anche se i tempi e le risorse investite nel processo di conversione siano, nel complesso, da considerarsi accettabili per il distributore driver in relazione ai vantaggi raggiunti ex post.

Vladi Finotto, Stefano Micelli

Web e Made in Italy: la terra di mezzo della comunicazione d'impresa

MERCATI E COMPETITIVITÀ

Fascicolo: 4 / 2010

Nonostante la diffusione del web 2.0 abbia alimentato grandi aspettative, la sua adozione da parte delle imprese del made in Italy è ancora ridotta. Gli autori ritengono che questa distanza sia dovuta alla natura specifica degli spazi di comunicazione in rete. L’analisi di quattro casi suggerisce che il presidio degli spazi di comunicazione del web 2.0 avvenga in contesti aziendali caratterizzati da quattro elementi: elevata propensione imprenditoriale; capacità di sviluppare discorsi originali intorno ai temi centrali per le comunità di riferimento; l’avvicendamento generazionale; lo stimolo delle figure professionali più creative.

Autori

QUESTIONE GIUSTIZIA

Fascicolo: 4 / 2010

Gli autori

ITALIA CONTEMPORANEA

Fascicolo: 259 / 2010