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Giovanni Lombardo

Recensioni

ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO

Fascicolo: 3 / 2015

di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo, Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli Istituto

Schede bibliografiche

ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO

Fascicolo: 3 / 2015

Niccolò Gordini, Elisa Rancati

I fattori di adozione del mobile payment. Prime evidenze empiriche nel settore dei trasporti pubblici della città di Milano

ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO

Fascicolo: 3 / 2015

L’adozione di sistemi di mobile payment da parte dei consumatori ha ricevuto, negli ultimi anni, attenzione sempre crescente negli studi di marketing. È oggi particolarmente vivo l’interesse verso la comprensione di quali siano i fattori che incidono maggiormente sull’adozione di tali sistemi presso i consumatori. Questo paper si pone l’obiettivo di contribuire ad accrescere le conoscenze in quest’area di ricerca cercando di individuare i principali fattori che influenzano l’adozione del mobile payment nel settore dei trasporti pubblici locali. I risultati dell’analisi di regressione multipla, condotta su un campione di 3.510 utenti del trasporto pubblico locale milanese, dimostrano che la facilità di utilizzo e l’utilità di tali strumenti (derivanti dalla possibilità di effettuare acquisti senza vincoli-spazio temporali, evitare lunghe code, comprare il biglietto in ogni momento anche senza liquidità) e la presenza di altri canali distributivi rappresentano variabili chiave nell’influenzare l’adozione, mentre il rischio percepito una barriera alla diffusione. Il costo non ha invece impatto significativo. Questi risultati forniscono quindi delle prime, utili, indicazioni alle imprese del trasporto pubblico e agli sviluppatori per potenziare il servizio.

Enrico Di Bella, Paolo Cremonesi, Lucia Leporatti, Marcello Montelfiori

L’impatto dei mutamenti demografici sulla sostenibilità dei pronto soccorsi: un’applicazione al caso ligure

ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO

Fascicolo: 3 / 2015

L’etica sanitaria costituisce una componente imprescindibile delle attività svolte in seno al sistema di assistenza alla persona in stato di bisogno. Tradizionalmente, l’attenzione della letteratura scientifica e professionale è stata concentrata su un’interpretazione riduzionistica dell’etica sanitaria, che ha visto coincidere quest’ultima con il concetto di etica clinica. In termini diametralmente opposti, l’etica organizzativa è stata raramente oggetto di dibattito sia in ambito accademico che pratico. D’altro canto, le innovazioni istituzionali in una prospettiva di aziendalizzazione delle organizzazioni sanitarie, che - a livello internazionale - hanno interessato negli ultimi decenni i sistemi di assistenza dei Paesi occidentali, sono foriere di una crescente rilevanza dei determinanti organizzativi dell’etica sanitaria. In questa prospettiva, il presente studio si propone di fornire una sistematizzazione dei contributi della letteratura internazionale in tema di etica organizzativa in ambito sanitario, pervenendo all’individuazione di alcuni nodi critici ancora irrisolti. A tal fine, è stato adottato un approccio di review sistematica della letteratura, che ha interessato un totale di 206 articoli raccolti attraverso le banche dati "Scopus-Elsevier", "Web of Science" e "Pubmed". L’etica organizzativa si propone come elemento chiave in un’ottica di rinvigorimento della sostenibilità sociale e istituzionale delle organizzazioni sanitarie. Nondimeno, essa è tuttora largamente trascurata sia con riferimento alle dinamiche strategiche che alle attività di gestione delle aziende che operano al servizio del sistema sanitario.

Guido Alpa

Oltre il mercato. La nuova Avvocatura per la società del cambiamento

ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO

Fascicolo: 3 / 2015

I due principali fenomeni demografici con cui i paesi occidentali si stanno confrontando già da alcuni decenni sono il progressivo invecchiamento della popolazione e i massicci flussi migratori dai paesi in via di sviluppo. Questi due fenomeni agiscono diversamente sulla piramide delle età, incrementando in modo differente la domanda di assistenza sociale e creando, comunque, potenziali problemi di sostenibilità di questi stessi servizi. In questo lavoro valutiamo gli effetti dei suddetti mutamenti demografici sulla domanda di servizi di prima assistenza, generando scenari di utilizzo e di costo dei Pronto Soccorso (PS) con riguardo alla Regione Liguria con proiezioni fino al 2065. I risultati mostrano che il numero di accessi ai PS della Regione aumenterà principalmente in seguito alla crescita della componente straniera residente più che per l’invecchiamento della popolazione. Questo ha evidenti ed importanti implicazioni dal punto di vista delle policy regionali e di organizzazione del servizio. Infatti, la componente straniera presenta livelli e caratteristiche di assistenza maggiormente variegate rispetto alla componente anziana che è, per lo più, affetta da patologie croniche generalmente gestibili tramite protocolli standard.

Il presente lavoro prende in esame, con una prospettiva di analisi economico-aziendale, il ruolo del mercato del credit reporting nell’esercizio della funzione creditizia delle banche, nonché il vario articolarsi delle scelte di make-or-buy informativo nella catena del valore dell’intermediazione creditizia, tra approcci di relazione di clientela di tipo relationship banking e transaction banking. In particolare, il lavoro è volto a sistematizzare le teorie ed a comprendere le determinanti del ricorso delle banche al mercato dell’informazione creditizia. Il paper è strutturato nel modo seguente. La sezione 2 introduce il tema dell’economia dell’informazione nel mercato creditizio. La sezione 3 accoglie una review della letteratura sul ruolo del credit information market. Nella sezione 4 si analizzano le tipologie di information providers operanti nel mercato dell’informazione creditizia. Nella sezione 5 è preso in esame il contenuto informativo dei report creditizi. Nella sezione 6 si indagano le scelte di de-integrazione verticale dell’attività di intermediazione creditizia. La sezione 7 analizza lo sviluppo del mercato del credit reporting nell’esercizio della funzione creditizia degli intermediari bancari. Osservazioni conclusive sono formulate nell’ultima sezione.

Nicoletta Buratti, Pier Maria Ferrando, Simone Siria

Percorsi di sviluppo e performance delle imprese spin-off della ricerca: risultati di una analisi longitudinale sugli spin-off dell’Università di Genova

ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO

Fascicolo: 3 / 2015

Nonostante l’importanza riconosciuta agli spin-off della ricerca come mezzo per il trasferimento tecnologico, l’analisi delle loro performance non consente una valutazione univoca dell’effettivo ruolo svolto come motori dello sviluppo economico locale. Diversi studi hanno dimostrato che gli spin-off della ricerca, in particolare quelli con sede nell’UE, mostrano alti tassi di sopravvivenza, ma una crescita lenta e a basse performance, specie se comparati alle new technology ventures originate da centri di ricerca localizzati negli Stati Uniti. Con specifico riferimento a questa problematica, il nostro lavoro si propone di ottenere una migliore comprensione del fenomeno, concentrandosi sulle condizioni che possono consentire la sopravvivenza degli spin-off della ricerca stanti le loro basse performance. L’analisi condotta si basa sugli spin-off della ricerca istituiti dall’Università degli Studi di Genova, e ancora attivi al 31/12/2013, con l’obiettivo di ricostruirne i percorsi di crescita e valutarne le performance economico-finanziarie. Offrendo un quadro dettagliato basato sull’analisi delle risorse strategiche, dei profili imprenditoriali e delle scelte di prodotto/mercato, ci si propone di delineare i caratteri fondamentali di questa tendenza comune a restare sul mercato anche per lunghi periodi pur in presenza di basse performance.

A cura della Redazione

Abstracts

MONDO CONTEMPORANEO

Fascicolo: 3 / 2015

A cura della Redazione

Recensioni

MONDO CONTEMPORANEO

Fascicolo: 3 / 2015

Monica Miniati

Musei e gestione della memoria in Israele

MONDO CONTEMPORANEO

Fascicolo: 3 / 2015

La nota focalizza l’attenzione sul processo di decostruzione e ri-articolazione della memoria avviato in Israele dai musei etnici a partire dagli anni Settanta. Luoghi di ridefinizione di ruoli e di spazi nella memoria collettiva nazionale di un segmento subalterno e stigmatizzato quale i mizrahim, (ebrei mediorientali e nordafricani), tali musei hanno etnicizzato l’esperienza diasporica, elaborando una narrazione autonoma e più completa rispetto alla master narrative sionista. Tale "de-monopolizzazione" in ambito museale restituisce Israele nel suo reale profilo di nazione articolata su un insieme di comunità di memoria. I musei etnici, espressione di storie e culture distinte e scandite dall’esclusione, si contrappongono al messaggio veicolato dall’istituzione ufficiale per eccellenza, il Museo della Diaspora (Beit Ha-Tefuzot) di Tel Aviv, contrassegnato da una visione monolitica dell’ebraismo diasporico. I musei etnici suscitano un cruciale interrogativo su ciò che fa di gallerie d’arte, centri di conservazione del patrimonio culturale, spazi di senso per le comunità che vi sono narrate: non devono essere queste ultime le artefici privilegiate del loro allestimento?

Aldo Sandulli

Aldo M. Sandulli, prigioniero di guerra in Russia

MONDO CONTEMPORANEO

Fascicolo: 3 / 2015

Lo scritto ricostruisce, tramite ricerche di archivio e interviste a testimoni diretti, un periodo pressoché sconosciuto (quello tra il 1942 e il 1946) della biografia di uno tra i giuristi più noti del Novecento, Aldo M. Sandulli, presidente della Corte costituzionale, senatore, presidente della Rai, accademico delle scienze, professore universitario, avvocato di fama. In quegli anni Sandulli, tenente di artiglieria, fu dapprima impegnato nelle operazioni belliche sul fronte russo e poi per quattro anni prigioniero di guerra. L’articolo descrive le vicende tragiche della ritirata, ricostruendo il percorso di Sandulli e il momento della cattura, e le ancor più sofferte peripezie della lunga prigionia, sino al momento del ritorno in Italia, nel luglio del 1946. La terribile esperienza vissuta svolse certamente un ruolo significativo per il successivo tragitto di Sandulli, in particolare nell’improntare l’intera esistenza di giurista, con rigore, alla tutela dei diritti e delle libertà fondamentali dell’individuo, affinché gli effetti perversi dell’ideologia totalitaria non si riproducessero sul suolo patrio.

L’articolo esamina la più recente produzione storiografica sul Partito comunista italiano, alla luce dei cambiamenti politici e culturali derivanti dalla fine della Guerra Fredda. La caduta del muro di Berlino e la scomparsa del Pci segnano un vero e proprio spartiacque, in seguito al quale gli archivi sovietici vennero resi parzialmente disponibili e il sistema politico italiano attraversò un processo di ridefinizione. Ne è derivato anche un rinnovamento del dibattito storiografico e il superamento di alcune vecchie dispute storiografiche sul Pci, in particolare quelle legate al grado di autonomia sviluppato dal partito nei confronti dell’Urss. Le ricerche più recenti si sono rivelate più attente al contesto internazionale in cui il partito agiva e hanno preso in considerazione nuove fonti, con l’obiettivo di ampliare gli studi sulla dimensione societaria della militanza comunista.

Fortunato Minniti

Epistolari e storie (vere e romanzate) della grande guerra

MONDO CONTEMPORANEO

Fascicolo: 3 / 2015

Nuovi apporti alla storia della Grande Guerra tratti dalle scritture popolari (epistolari, diari e memorie) si trovano in cinque recenti narrazioni che concedono loro grande spazio, con criteri diversi ma con un unico intento: affidare ai protagonisti il racconto delle loro esperienze. Nei lavori di Gibelli, Antonelli e Maranesi i temi toccati consentono di perimetrare temi in gran parte condivisi che danno vita a una storia della vita di guerra. La novità che si percepisce, rispetto alla storiografia che ha valorizzato le fonti popolari, è l’avanzata dei soggetti di questa storia, il loro essere giunti a portata di voce. I suoni provenienti dal coro che ne nasce rischiano addirittura di sovrastare la parola dello storico che qui riesce però ancora a farsi sentire, disciplinando tempi e modi del loro racconto. Come riescono a fare nei loro lavori Franzina e Baricco che storico non è, come Franzina non è scrittore di romanzi. Entrambi tentano con successo di ricostruire e analizzare le vicende della guerra ricorrendo all’invenzione. Le vicende dei protagonisti sono plausibili e, soprattutto, condivise da milioni di combattenti, storicamente accertate e criticamente vagliate dalla ricerca in questi ultimi anni. I risultati attesi e conseguiti sono da parte dello storico la fruizione più ampia dei risultati della ricerca storica sull’espe¬rienza di guerra e da parte del romanziere la messa in circolo di una fine interpretazione delle cause di un evento carico di significato come Caporetto.

Il saggio ricostruisce l’itinerario politico di Lorenzo Natali, leader della Democrazia cristiana in Abruzzo e poi vicepresidente della Commissione Europea dal 1977 al 1989. In gioventù fu vicino alle attività per i poveri del futuro sindaco di Firenze Giorgio La Pira, poi partecipò alla resistenza al nazifascismo, divenne leader democristiano a livello regionale. Parlamentare, sottosegretario e ministro in vari governi dalla metà degli anni Cinquanta ai Settanta, la sua esperienza rappresenta una sintesi originale e personale tra fede cristiana e impegno politico, e la sua attività pubblica fu vissuta come lavoro a vantaggio del proprio territorio, del proprio paese, dell’Europa ed anche dei paesi extra-europei in rapporto con la Cee. In tale prospettiva, la sua figura, pur secondaria nella Democrazia Cristiana, testimonia di un itinerario generazionale di costruzione personale e politica che non concedeva nulla all’improvvisazione sia sotto il profilo dell’attività partitica sia sotto quello dell’attività amministrativa e governativa. Sconfitto ed emarginato nella sua regione, è stato una personalità di riferimento nella costruzione comunitaria della stagione dell’allargamento a dodici paesi.

Claudio Brillanti

La missione di Randolfo Pacciardi in Medio Oriente (11 settembre-5 ottobre 1958)

MONDO CONTEMPORANEO

Fascicolo: 3 / 2015

Tra l’11 settembre e il 5 ottobre 1958 Randolfo Pacciardi si recò nelle principali capitali del Medio Oriente ed incontrò i maggiori dirigenti del mondo arabo e di Israele dell’epoca: da Nasser a Ben Gurion, da Kassem a re Saud, da re Hussein a Camille Chamoun. La missione, pur non avendo un carattere ufficiale, gli era stata affidata dal presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Amintore Fanfani, e si svolse pochi mesi dopo che importanti avvenimenti avevano mutato l’assetto mediorientale: la fondazione della Repubblica Araba Unita, il colpo di Stato che aveva rovesciato la monarchia filo-britannica in Iraq e l’intervento militare anglo-americano in Libano e Giordania. Il saggio, dopo averla contestualizzata nel quadro politico italiano e mediorientale, ne ricostruisce le tappe attraverso i dettagliati - e finora inediti - resoconti redatti dall’autorevole esponente del Partito repubblicano italiano, sottolineando la scaltrezza con cui Pacciardi seppe condurre i suoi colloqui e cercando di individuare gli intenti che spinsero Fanfani ad attribuirgli tale incarico.

Il saggio ha l’obiettivo di individuare i tratti distintivi del populismo dell’imprenditore e armatore Achille Lauro tra il 1947, anno in cui inizia a fare politica, e il 1958, quando si dimette da sindaco di Napoli e termina la sua fase di maggior consenso. Lauro ha rappresentato non solo l’antipolitica, ma anche un fallimentare populismo "di governo" alla guida della città. I caratteri preminenti del suo approccio furono il rifiuto della mediazione e dei compromessi tipica dei partiti, la personalizzazione della leadership, il frequente ricorso a tecniche propagandistiche assai innovative per l’epoca. A livello locale e nazionale Lauro ha costruito il suo consenso facendo leva sul sentimento monarchico e sul rivendicazionismo meridionale di una comunità eterogenea e composita - dal "sottoproletariato" agli speculatori edilizi - riunita attorno al leader carismatico contro Roma e il Nord. Tramite numerosi documenti inediti l’autore ha cercato inoltre di situare la figura di Lauro nel più generale contesto della Guerra Fredda, in cui l’armatore ha esportato il suo stile populista tentando, invano, di accreditarsi presso gli Usa come partner anticomunista e filo-atlantico.