RISULTATI RICERCA

La ricerca ha estratto dal catalogo 103289 titoli

Valeria Casali

The Modern Movement in Italy: Architecture and Design, 1953-1958

TERRITORIO

Fascicolo: 100 / 2022

L’articolo propone una lettura della mostra di architettura ‘The Modern Movement in Italy: Architecture and Design’ come catalizzatore di una molteplicità di interessi nel quadro dei processi dello scambio transatlantico culturale e disciplinare tra Italia e Stati Uniti della seconda metà del Novecento. Il testo ricostruisce i contenuti, l’ideazione, e la fortuna critica dell’evento, un’esposizione itinerante curata nel 1953 da Ada Louise Huxtable per l’International Program del Museum of Modern Art di New York in seguito a un soggiorno in Italia in qualità di borsista Fulbright. L’esposizione è interpretata come paradigma per guardare alla complessità e alla stratificazione multidirezionale che caratterizza la ricezione delle culture del progetto italiano nell’America dei primi anni ’50.

Caterina Padoa Schioppa, Luca Porqueddu

La dialettica tra città aperta e città chiusa. Il quartiere San Giusto a Prato

TERRITORIO

Fascicolo: 100 / 2022

Partendo dall’osservazione, tanto del progetto quanto della forma costruita, del quartiere San Giusto a Prato di Ludovico Quaroni, ci si interroga sulla nozione di ‘città aperta’ quale alternativa spaziale e ‘politica’ alla tendenza della città contemporanea di organizzarsi per nuclei segregati. Se da un lato l’illusione di vivere in assenza di relazioni contestuali degenera nella formazione di enclave, dall’altro il bisogno di confini riconoscibili resta una condizione del vivere collettivo. San Giusto, con le sue corti aperte ma capaci di definire spazi circoscritti, sembra ancora offrire, a settant’anni dalla sua concezione, una forma ‘progressista’ dell’abitare, in cui morfologia architettonica e urbana concorrono a favorire relazioni dialogiche tra individuo e comunità.

Giovanni Laino

Gli immigrati ci mostrano come cambia la città

TERRITORIO

Fascicolo: 100 / 2022

I migranti stranieri nelle città crescono, si radicano, partecipano alla divisione sociale dello spazio come delle opportunità del mercato del lavoro e alla trasformazione del paesaggio economico sociale oltre che spaziale. A Napoli si registra un incremento molto significativo di stranieri iscritti alla Camera di Commercio come commercianti, in sede fissa o ambulanti. La mappa delle localizzazioni di queste iscrizioni insieme alla ricostruzione di alcune carriere consentono di ipotizzare alcuni caratteri delle dinamiche di trasformazione. La ricerca presentata in questo servizio consente di sostenere che l’uso della categoria della segregazione non aiuta a decifrare le traiettorie del cambiamento mentre una lettura più obiettiva del processo consente di cogliere meglio alcuni caratteri, forse peculiari, anche di lunga durata, della città di Napoli.

Francesco Abbamonte, Antonia Arena, Roberta Pacelli

Le relazioni tra infrastruttura urbana e agentività imprenditoriale dei migranti a Napoli

TERRITORIO

Fascicolo: 100 / 2022

Le dinamiche territoriali, economiche e sociali delle popolazioni migranti impattano le - e contribuiscono alle - trasformazioni della città. Il contributo presenta una prima indagine, condotta in una porzione di centro città di Napoli, sul fenomeno della grande diffusione delle attività per la vendita di beni di uso quotidiano con titolarità extra-ue. Lo studio è finalizzato a indagare, in termini di opportunità o limitazioni, da un lato le implicazioni che tali attività hanno sulle dinamiche territoriali, dall’altro il ruolo che l’apertura di questi piccoli negozi può avere nei percorsi migratori.

Francesco Abbamonte, Antonia Arena, Roberta Pacelli

I migranti commercianti a Napoli: un quadro al 31 dicembre 2020

TERRITORIO

Fascicolo: 100 / 2022

Il paesaggio della città di Napoli è un caleidoscopio in continua trasformazione. Assumendo come punto di osservazione privilegiato, anche se parziale, la presenza di cittadini stranieri titolari di attività commerciali al dettaglio, in sede fissa e ambulanti, è stata condotta un’indagine indiretta su circa 6.500 immigrati (circa l’11% del totale degli immigrati in città) registrati alla Camera di Commercio di Napoli, dal 1900 al 2020. Uno studio approfondito per nazionalità dei titolari, localizzazioni e periodi d’iscrizione delle attività ha consentito di ipotizzare il ruolo che di fatto hanno giocato gli immigrati stranieri nella divisione sociale dello spazio. A questo proposito, è stata osservata la concentrazione a diverse scale territoriali: da quella comunale, a quella dei quartieri, sino agli assi stradali.

Giovanni Laino

Immigrazione straniera e attività commerciali a Napoli

TERRITORIO

Fascicolo: 100 / 2022

I tre contributi che compongono questo servizio restituiscono gli esiti di un’indagine sul rapporto tra attività commerciali e popolazione straniera a Napoli, in un contesto nel quale questa relazione si dà con caratteri di originalità. Dopo questa introduzione, il primo testo fornisce un quadro sistematico costruito su base statistica e quantitativa, circa entità del fenomeno e distribuzione dei commercianti stranieri nella città. Il secondo declina invece l’indagine con gli strumenti dell’analisi qualitativa. L’articolo conclusivo riassume gli esiti dello studio e ne sviluppa alcune ipotesi interpretative.

Andrea Arzenton, Cinzia Nicolais

Nuove geografie urbane. Le mappe dei rider riscrivono la città

TERRITORIO

Fascicolo: 100 / 2022

Alla luce di una cartografia inadeguata a rappresentare la complessità della città contemporanea, con il ricco mosaico di pratiche generato dalle sue molteplici popolazioni, la ricerca qui presentata intende contribuire a costruire una diversa immagine urbana che possa descrivere la nascita e l’evoluzione di nuove dinamiche di vita e di lavoro, legate in particolare alla comparsa della popolazione dei rider. Lavoratori nomadi della città, i rider sono portatori di un punto di vista innovativo, che viene indagato attraverso un metodo volto a far emergere dalle mappe mentali disegnate dagli stessi rider la geografia generata dal loro movimento. Da qui si sviluppa un progetto di infrastrutturazione leggera della città, a servizio del lavoro dei rider e di tutti i cittadini. Parole chiave: rider; mappe mentali; geografie

Celeste Rampone

Intessere relazioni. Un’ipotesi di progetto da - e per - la città

TERRITORIO

Fascicolo: 100 / 2022

La tendenza verso un minor coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni riguardo la città emerge con chiarezza analizzando il fenomeno dei lavoratori di piattaforma e, nello specifico, dei rider. Fattori legati alle peculiarità di questa modalità di lavoro, come l’algoritmo che lo governa e il pagamento a cottimo, negano ai rider libertà di scelta nell’impostazione - e nella geografia - del lavoro. Inoltre, fondano una situazione discriminatoria e la necessità di progettare un rinnovato coinvolgimento di questi attori e di tutti i cittadini nelle decisioni sullo spazio urbano, attraverso l’inclusione delle istanze di cui sono portatori e un ripensamento delle sue infrastrutture, verso una città maggiormente accogliente e veicolo di un sistema di diritti realmente esercitabili.

Nausicaa Pezzoni

La città come piattaforma di lavoro. Un’intervista a Francesco Melis

TERRITORIO

Fascicolo: 100 / 2022

Il confronto con Francesco Melis, funzionario nidil cgil Milano, responsabile del settore Gig economy, intende approfondire la possibilità di costruire una sfera di diritti di natura giuslavoristica per i rider, a partire dalla fisicità e dal disegno degli spazi urbani. Grazie allo sguardo di chi si è occupato del percorso di sindacalizzazione dei rider sin dal 2017, l’intervista traccia sinteticamente le tappe cronologiche e normative del caso. In una seconda parte del dialogo si intrecciano riflessioni che correlano la prospettiva giuridico-lavorativa all’opportunità della costruzione di uno spazio di cittadinanza attraverso il coinvolgimento dei rider nel disegno della città, tratteggiando sinergie, responsabilità e traiettorie possibili per una governance condivisa di questo fenomeno.

Nausicaa Pezzoni

La Città dei rider. Uno sguardo in movimento sulla città

TERRITORIO

Fascicolo: 100 / 2022

Mentre la città si svuotava e i suoi spazi divenivano improvvisamente immobili e silenziosi, un solo movimento attraversava le strade e le piazze deserte, svelando presenze pressoché invisibili fino ai recenti lockdown. La Città dei rider è un progetto di ricerca sulla città contemporanea: su come rappresentare le trasformazioni introdotte dalle nuove popolazioni urbane, e sull’idea di città che emerge da chi la osserva da uno sguardo in movimento. 100 mappe realizzate dai rider milanesi rivelano nuove geografie su cui si innesta l’ipotesi di un progetto per un’infrastrutturazione leggera dello spazio pubblico: un network di ‘dispositivi di ancoraggio’ a servizio dei rider e di tutti i cittadini; un disegno volto a incidere sulla costruzione di un nuovo spazio di cittadinanza.

Sara Anna Sapone, Arianna Scaioli

I prototipi di Yasmeen Lari: diffusione e valore sociale di due moduli abitativi

TERRITORIO

Fascicolo: 100 / 2022

Il contributo propone la rilettura critica di due prototipi abitativi di Yasmeen Lari, rivelatori di un approccio progettuale trasversale capace di integrare nozioni di giustizia sociale e ambientale, democratizzare la concezione di spazio e costruzione, traducendo e trovando sintesi nelle architetture progettate dall’architetta pakistana e nella loro diffusione. Un primo fuoco riflette su matericità e riproducibilità dei prototipi abitativi, sottolineando la complementarità tra le esperienze fisiche e digitali. Un secondo fuoco riflette sul potenziale di queste architetture nel diventare uno strumento di empowerment per le donne, sviluppando la tematica dell’integrazione in una prospettiva gender-sensitive. In ultima analisi il testo analizza l’impatto di queste architetture minime per la comunità che le accoglie.

Cassandra Cozza

Architetture che cambiano la vita

TERRITORIO

Fascicolo: 100 / 2022

Il saggio illustra l’impegno umanitario di Yasmeen Lari, a partire da quando, in seguito al terremoto del Kashmir, iniziò a dedicare la sua vita alle persone più indigenti, dimostrando un impegno costante per la costruzione di una giustizia sociale ed ecologica. Un impegno sul campo con due obiettivi principali: il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni più povere e vulnerabili e la sostenibilità ambientale. Un lavoro complesso, di ampio interesse internazionale e attento ai materiali, alla storia e alle tradizioni locali. L’architettura come processo finalizzato all’indipendenza e all’empowerment dei suoi ‘clienti scalzi’ - soprattutto donne - attraverso un impegno costante nella formazione degli architetti più giovani e degli autocostruttori, nonché nel fronteggiare l’emergenza pandemica causata da Covid-19.

Il saggio descrive l’impegno di Yasmeen Lari nel tramandare la cultura del Pakistan per mezzo del progetto architettonico, attraverso la riscoperta del patrimonio storico architettonico e della tradizione costruttiva locale. Operando in una direzione che tramite l’architettura attua un ripensamento sul contemporaneo per un progresso sociale, culturale, ambientale a servizio di uomini e donne con l’obiettivo di garantire un rifugio sicuro e salubre a tutti gli abitanti per un futuro dignitoso e sostenibile. L’architettura diventa così uno strumento di educazione, formazione, prevenzione e identità attraverso la riscoperta e la rielaborazione di tipologia, morfologia e tecniche costruttive accessibili a tutti in una dimensione di sostenibilità ambientale e sociale.

Fabrizia Berlingieri

Tempo di traduzioni: 1963/1983

TERRITORIO

Fascicolo: 100 / 2022

Prima donna architetto in Pakistan, Yasmeen Lari completa gli studi di Architettura a Oxford in Inghilterra per poi ritornare quasi immediatamente nel suo paese di origine. È il 1964, e da quel momento in poi Lari inizia una graduale ma profonda revisione della cultura architettonica del Moderno attraverso una sperimentazione progettuale condotta durante gli anni della professione. Nelle diverse commesse pubbliche e private Lari interseca forme e linguaggi del Moderno con la cultura costruttiva dei luoghi, intercettando i bisogni reali delle comunità. Il lungo percorso di traduzione, tra adattamenti e innovazioni, è alla base dei futuri sviluppi della sua carriera nel campo del restauro del patrimonio storico e in quello umanitario di emancipazione sociale.

Cassandra Cozza

Le architetture umanitarie di Yasmeen Lari

TERRITORIO

Fascicolo: 100 / 2022

Yasmeen Lari ha saputo trasformare l’architettura in uno strumento capace di veicolare valori importanti e di promuovere trasformazioni spaziali basate su una visione umanistica della disciplina. Nel corso degli anni, ha orientato la sua pratica architettonica verso progetti capaci di affrontare tematiche a lei care, come la conservazione e l’architettura umanitaria, e di dialogare con la società. Oggi è un’attivista dell’architettura socialmente ed economicamente sostenibile.

Imma Forino

Yasmeen Lari, traiettorie e contesti

TERRITORIO

Fascicolo: 100 / 2022

Questo saggio introduce il servizio dedicato alla figura professionale dell’architetta pakistana Yasmeen Lari. A partire dalla sua formazione e interpolando fra loro i contesti geografici e socioeconomici nei quali Lari ha operato, l’articolo restituisce sinteticamente la sua traiettoria professionale: dai grandi complessi residenziali e pubblici alle case unifamiliari, dall’attività di studio e recupero del patrimonio architettonico e urbano del suo paese ai contributi ‘sul campo’ durante i disastri naturali subiti dalle popolazioni più disagiate. È una maturazione non solo professionale, ma anche umana, che ne ha distinto il pensiero e l’opera.

Carmine Urciuoli, Melanie Sara Palermo, Aldo Maccarriello, Jennifer Malponte

Recensioni

SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI

Fascicolo: 3 / 2022

Fabio Corbisiero, Salvatore Monaco (2021) Omosessuali Contemporanei Identità, culture, spazi LGBT+
- Anna-Maija Castrén, Vida Cesnuityte, Isabella Crespi, Jaques-Antoine Gauthier, Rita Gouveia, Claude Martin, Almudena Moreno Mínguez, and Katarzyna Suwada (eds., 2021) The Palgrave Handbook of Family Sociology in Europe
- Giovanni Chimirri (2022) Prevenzione. Sociologia della sicurezza e profilassi sanitaria
- Luca Sterchele (2021) Il carcere invisibile. Etnografia dei saperi medici e psichiatrici nell’arcipelago carcerario

Negli ultimi anni la criminalità organizzata è diventata un elemento di richiamo nelle cronache messicane. In Italia, negli ultimi trenta anni, la lotta alla criminalità organizzata ha conosciuto la ribalta pubblica, costituendo un elemento attorno a cui costruire le politiche pubbliche e orientare l’azione di diversi governi. Ma che cosa è la criminalità organizzata? Come nasce? Come si sviluppa? Quali sono le differenze e le similitudini in Italia e in Messico? Analizzando gli approcci teorici e la storia delle organizzazioni criminali, l’autore prova a fornire uno spunto analiti-co che ruota attorno ai concetti di "legalità illegalizzata" e "illegalità legalizzata", provando a inquadrare il fenomeno come una costruzione sociale inscritta nei conflitti di potere che si formano in ogni società. Si prova a dimostrare come il ruo-lo dello stato è fondamentale nella definizione del problema, e che le politiche di repressione, in quanto non guardano alla rete criminale, ma solo al fenomeno este-riore, tendono ad aggravare il problema e a violare i diritti umani.