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Erica Melloni

Editoriale

RIV Rassegna Italiana di Valutazione

Fascicolo: 92 / 2025

Il contributo analizza l’evoluzione delle riflessioni sulla legittimità costituzionale delle misure di prevenzione. Di fronte al silenzio della Costituzione, gli argomenti si sono sviluppati su due piani: quello generale della giustificazione della compatibilità delle misure di prevenzione con l’impianto della Costituzione; quello più specifico relativo a particolari profili di illegittimità di specifici elementi di disciplina. Il bilancio complessivo vede la Corte costituzionale assumere una posizione di cauto conservatorismo a fronte di uno sviluppo della legislazione che potenzia il ricorso alle misure di prevenzione personali e patrimoniali.

Angela Della Bella

Esecuzione della pena: una perenne riforma, non solo legislativa

DIRITTO COSTITUZIONALE

Fascicolo: 2 / 2025

Se va al Legislatore il merito di aver dato avvio alla costruzione del volto costituzionale della pena nella fase dell’esecuzione, deve riconoscersi alla Corte costituzionale quello di avere alimentato tale processo, esercitando un controllo significativo sulle scelte legislative valorizzando i principi di rieducazione, di umanità, nonché di proporzionalità e ciò in sinergia con la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. A smorzare l’entusiasmo per questo percorso di riconoscimento della dignità del detenuto è la considerazione della prassi, che si colloca ad una distanza siderale dal modello di pena detentiva delineato nella Costituzione.

Roberto Bartoli

Tipologia e misura delle pene nella giurisprudenza costituzionale

DIRITTO COSTITUZIONALE

Fascicolo: 2 / 2025

L’Autore ricostruisce gli orientamenti della giurisprudenza costituzionale in tema di tipologia e misura della pena. Riguardo alla tipologia, particolare attenzione viene dedicata alle sentenze sull’ergastolo, sulle alternative al carcere, sulla pena pecuniaria e sulle pene accessorie. Con riferimento alla misura, oltre agli orientamenti relativi al quantum e al principio di proporzionalità, si esaminano quelli concernenti gli automatismi applicativi che contrastano con l’individualizzazione della pena. L’ultima parte del lavoro è dedicata a considerazioni di fondo e, in particolare, all’evoluzione dei principi in tema di pena e alle problematiche nei rapporti tra i poteri.

Giandomenico Dodaro

Le scelte di criminalizzazione e la loro ragionevolezza

DIRITTO COSTITUZIONALE

Fascicolo: 2 / 2025

Il saggio analizza il modo in cui il controllo di ragionevolezza sulle scelte di criminalizzazione si è affermato e trasformato nel tempo, soprattutto da quando ha iniziato a trovare punti di riferimento nei principi sostanziali del diritto penale. Il dibattito attuale riguarda l’opportunità di strutturare il controllo di ragionevolezza nella forma del giudizio di proporzionalità.

Antonella Massaro

Successione di leggi penali e mutamenti giurisprudenziali: un percorso evolutivo

DIRITTO COSTITUZIONALE

Fascicolo: 2 / 2025

Il contributo propone una definizione del concetto di “mutamento giurisprudenziale”, anche al fine di distinguerlo dai contrasti giurisprudenziali. L’obiettivo, poi, è verificare se l’ordinamento giuridico italiano disponga di strumenti attraverso i quali gestire i mutamenti giurisprudenziali, in accordo ai principi di irretroattività (per i mutamenti sfavorevoli) e di retroattività in mitius (per i mutamenti favorevoli). L’Autrice, dopo un’analisi critica delle principali soluzioni proposte dalla dottrina e dalla giurisprudenza, ipotizza altresì ricostruzioni alternative, tra le quali una diversa collocazione sistematica dell’art. 5 c.p.

Giuseppe Amarelli

Il pluralismo delle fonti e la metamorfosi della legalità penale

DIRITTO COSTITUZIONALE

Fascicolo: 2 / 2025

L’irruzione delle fonti sovranazionali e del diritto giurisprudenziale nel diritto penale ha destabilizzato la legalità penale, mettendo in crisi la sua strutturazione legicentrica. Tuttavia, recenti e numerose pronunce della Corte costituzionale stanno ponendo un argine a tale cambiamento, negando l’esistenza di un conflitto tra legalità europea e costituzionale e riaffermando l’incompatibilità con quest’ultima del creazionismo giudiziario in malam partem. Al diritto sovranazionale e alla judge-made law viene così attribuito un ruolo rilevante in materia penale, senza però riconoscer loro il rango di fonti di produzione delle norme incriminatrici, perché il principio di legalità costituzionale, incentrato espressamente sulla riserva di legge, costituisce un principio identitario del nostro ordinamento che non ammette deroghe sfavorevoli.

Luca Tedesco, Roberto Ricciuti

The State in Pantaleoni: A Theoretical Analysis in Evolution

HISTORY OF ECONOMIC THOUGHT AND POLICY

Fascicolo: 1 / 2025

Maffeo Pantaleoni (1857-1924) maintained that the liberal State should be based on general, universal norms, therefore rejecting those aimed at taking care of special interests. This view was not incompatible with the expansion of the scope of the government. However, the actual government intervention that took place in Italy made him aware of the necessity of restoring a classical, liberal state, which he saw as possible with the advent of Fascism.

Piero Bini

Pantaleoni and Italy in the Great War

HISTORY OF ECONOMIC THOUGHT AND POLICY

Fascicolo: 1 / 2025

The aim of this paper is to examine Maffeo Pantaleoni’s position on the events surrounding the First World War. The first part presents his thoughts on the nature and causes of the Great War, the possible specificities of an economic theory of war, and his analysis of the cost and financing of war. Then, the attention is focused on his proposals for the constitution of the “shareholder State”. I will then present his geo-economic analysis of the autarkic tendencies of economic systems in times of war and his anti-corporatist approach to economic nationalism. This will be followed by the discussion on his position on the so-called ‘Jewish international’, seeking to delimit the nature of his anti-Semitism. The last paragraph is devoted to the Paris Peace Conference of 1919 and the constitution of the League of Nations, both of which he criticized severely. As an alternative, he proposed a common European army under the authority of a federal body.

Claudia Rotondi

Economics and History in Pantaleoni: Distances and Proximities

HISTORY OF ECONOMIC THOUGHT AND POLICY

Fascicolo: 1 / 2025

The significant presence of history in Pantaleoni’s writings, both in reference to ideas and economic facts, suggests caution against an interpretation of his position in the methodological debate between detractors and supporters of the positive interaction between economic theory and history that lacks nuance. This contribution aims to investigate – against the backdrop of the broader theme of the separation or useful contamination between economic and historical knowledge – the role that history can play, according to Pantaleoni, for an economic science that aspires to be “pure”. To this end, it examines both his writings and discussions on the topic with other economist colleagues. Finally, some reflections are proposed on the issue of generality versus historical specificity in the development of economic theory today.

Nicolò Bellanca

Political Prices and Institutional Obstacles in Maffeo Pantaleoni

HISTORY OF ECONOMIC THOUGHT AND POLICY

Fascicolo: 1 / 2025

Maffeo Pantaleoni’s concepts of political prices and economic prices explore institutional change and the dynamics of rent-seeking society. He distinguishes between objective discriminations, which conform to the reproductive logic of an institution, and those that are entirely arbitrary. Additionally, he distinguishes between criteria of impartiality, which treat everyone the same way, and criteria of universalizability, which apply a rule regardless of whom it may benefit or harm. Through these concepts, he defines economic prices as characterized by proscriptive rules, which prohibit certain choices, rather than prescriptive rules, which allow certain options for some and not for others. They cannot eliminate privileges, but they eliminate privileged access to privileges. Their antithesis is political prices, which emerge when groups compete with each other to grab rents and maintain privileges. The more the system of political prices generalizes across all institutions (private, public, commercial) of society, the less it can sustain itself, as every group desires to benefit from it, but no one wants to finance it. Here lies the historical resilience of economic prices.

Nicola Giocoli

Strong, Weak, and Zero-Sum: A Commonsean Solution to Maffeo Pantaleoni’s Quest for Contractual Settlements

HISTORY OF ECONOMIC THOUGHT AND POLICY

Fascicolo: 1 / 2025

The paper explores Maffeo Pantaleoni’s 1898 essay, focusing on his analysis of why rational agents enter mutualistic agreements, i.e. contracts, despite common predatory and parasitic behaviors. Pantaleoni classifies social relationships into predatory, parasitic, and mutualistic categories, anticipating the zero-sum logic where wealth is redistributed rather than created. The paper highlights the limitations of Pantaleoni’s neglect of the legal system in shaping contracts, contrasting his ideas with legal realism, which emphasizes law’s role in reducing transaction costs. It also connects Pantaleoni’s work with John Rogers Commons’s theory, extending his ideas into modern institutional economics.

Motohiro Okada

Pantaleoni and Pareto on Labour Issues

HISTORY OF ECONOMIC THOUGHT AND POLICY

Fascicolo: 1 / 2025

This essay provides a parallel review of Maffeo Pantaleoni’s and Vilfredo Pareto’s thoughts on labour issues. Despite noteworthy differences in their theoretical angles on labour, both Pantaleoni and Pareto had faith in the self-regulating function of labour markets. Pantaleoni’s and Pareto’s adherence to this neoclassicism-backed liberal creed in contradiction to the nature of capitalistic labour caused vicissitudes of their attitudes towards industrial relations. With changes in Italy’s industrial relations, Pantaleoni and Pareto shifted from being sympathetic to antagonistic towards labour movements. They finally inclined to Fascism in the expectation that the Fascists could restore market-directed Italian capitalism by ruthlessly crushing workers’ power. Thus, this essay illuminates strong affinities between Pantaleoni’s and Pareto’s thoughts on labour issues.

Manuela Mosca

The Masculinity of Homo Oeconomicus. Maffeo Pantaleoni and Feminism

HISTORY OF ECONOMIC THOUGHT AND POLICY

Fascicolo: 1 / 2025

The paper discusses Pantaleoni’s feminism, as explicitly attributed to him by Pareto, against the backdrop of the first wave of feminism in the Western world. Pantaleoni was personally in contact with feminists from the aristocracy and upper-middle class and supported many of their initiatives in favour of women. The article examines Pantaleoni’s scarce writings on women’s behaviour and role in society, as well as his views on the feminist movement. Pantaleoni’s favoured subject of enquiry, as well as the distinguishing feature of pure economics, was homo oeconomicus, a figure whose actual existence he never doubted and to whose popularity he made a crucial contribution. In the 1990s, feminist economics criticised the neoclassical approach, denouncing the androcentric bias in its notion of rationality and thus the masculinity of homo oeconomicus. In response, microeconomists argued that homo oeconomicus is an ungendered, abstract, universal category. By reconstructing the features of economic rationality that Pantaleoni attributed exclusively to men, this article provides a crucial element into the masculine connotation of homo oeconomicus.

Samuele Renzi

La contrattazione collettiva nella sanità pubblica e privata. Prospettive e tecniche di tutela dei lavoratori della cura

GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI

Fascicolo: PRE / 1900

Il contributo sottopone ad analisi alcuni fra i contratti collettivi più applicati in ambito sanitario, concentrandosi sulle componenti retributive di base. Constatata la diffusione del fenomeno - comune ad altri settori - del dumping contrattuale, l’Autore ferma l'attenzione sull’ampia libertà concessa agli enti e alle imprese private che operano in accreditamento con il servizio sanitario nazionale quanto alla scelta del contratto collettivo. Attraverso una rilettura della sentenza della Corte costituzionale n. 113/2022, l’Autore perviene a sostenere che l’introduzione dell’obbligo di applicare il contratto collettivo stipulato dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative nel settore potrebbe configurare una tecnica antidumping efficace e compatibile con il sistema.

A cura della Redazione

Libri ricevuti

RIVISTA DI STORIA DELLA FILOSOFIA

Fascicolo: 1 / 2025