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Francesco Fabbri

"A cena non torno" Come si racconta un suicidio, tra cronaca e rispetto

PSICOBIETTIVO

Fascicolo: 1 / 2023

Raccontare un suicidio è una delle sfide più complesse per un giornalista, che deve sapersi muovere tra il diritto/dovere di informare, il rispetto per chi ha compito la scelta e i familiari. Per cercare di svolgere al meglio la propria professione, il cronista ha l’obbligo deontologico di non indugiare in particolari e di tener presente in quale contesto l’episodio è maturato. Perché parlare di suici- dio è parlare di suicidi: ciascuno è differente.

Il saggio si sofferma sulla rete di amicizie intellettuali di George L. Mosse in Italia. Per quale motivo Mosse era così affezionato all’Italia, perché il nostro paese contava così tanto per lui e perché l’Italia è forse il paese che ha attribuito più riconoscimenti al lavoro dello storico tedesco? Queste pagine rispondono a tali interrogativi prendendo in considerazione l’ammirazione che Mosse nutriva per Benedetto Croce, la sua fascinazione per la cultura barocca italiana, la sua prima vera amicizia intellettuale con Giorgio Spini nei primi anni Sessanta del secolo scorso, lo stretto legame con l’editore Vito Laterza e naturalmente la sua grande amicizia con lo storico del fascismo Renzo De Felice. In particolare, quella che è stata felicemente definita una «mutual admiration society», questo legame così importante per comprendere il destino dell’opera di Mosse in Italia, viene ricostruito attraverso il filtro dell’influenza esercitata dal grande storico Delio Cantimori sull’allievo De Felice, nonché attraverso il ricco epistolario di Michael Ledeen, giovane allievo americano di Mosse, giunto in Italia negli anni Settanta per studiare con De Felice. Alcune lettere inedite scambiate tra Mosse e De Felice sono pubblicate qui in appendice per la prima volta, insieme ad altri documenti inediti.

Il saggio illustra i principali contenuti della comunicazione della Commissione ‘A New Deal for Consumers’ che contiene la proposta di due importati iniziative legislative dirette a ulteriormente migliorare il quadro normativo europeo a protezione degli interessi e dei diritti dei consumatori in linea con la politica di protezione dei consumatori condotta dalla Commissione sin dagli anni settanta dello scorso secolo. In particolare, con le due direttive proposte la Commissione intende modernizzare e completare l’acquis dei consumatori, attraverso l’armonizzazione e il rafforzamento del sistema sanzionatorio delle violazioni alle norme europee di protezione degli interessi dei consumatori, il rafforzamento e l’armonizzazione del sistema rimediale rispetto alle pratiche commerciali sleali, l’adeguamento della disciplina normativa alle caratteristiche dei mercati online e alla fornitura di contenuti e servizi digitali, la revisione del diritto di recesso in un’ottica di maggiore attenzione delle esigenze degli operatori economici professionali (riducendo gli oneri gravanti su di loro), la revisione di alcuni profili della direttiva sulle pratiche commerciali sleali e la riforma delle azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori.

Anna Pintore

"A rule-governed gunman writ large?" Il posto della coercizione in The Concept of Law

SOCIOLOGIA DEL DIRITTO

Fascicolo: 2 / 2011

Oggi molti teorici del diritto ritengono che Herbert Hart, con la sua critica a Austin e a Kelsen, abbia dimostrato in modo conclusivo che la coercizione non è un elemento essenziale del diritto e che perciò non presenta alcun interesse per il filosofo del diritto. Contro l’opinione corrente, Pintore ritiene che la coercizione vada tuttora considerata un tema basilare della filosofia del diritto, almeno per il positivismo giuridico. L’autrice mostra inoltre che in The Concept of Law la coercizione gioca un ruolo cruciale in tre àmbiti: (i) l’analisi delle regole e degli obblighi sociali, morali e giuridici; (ii) la teoria dei sistemi giuridici come unione di norme primarie e secondarie; (iii) l’idea del contenuto minimo del diritto naturale.

Ian H. Eliasoph

"A switch in time" per la Comunità Europea? La dottrina Lochner e la rimodulazione dei diriti economici e sociali in Europa

GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI

Fascicolo: 122 / 2009

"A switch in time" per la Comunità Europea? La dottrina Lochner e la rimodulazione dei diriti economici e sociali in Europa - This essay undertakes a comparative analysis of debates related to the legacies of the Lochner era in the US with contemporary debates in Europe. It demonstrates that in the 1980s and early 1990s the governance of the EC began to assume characteristics reminiscent of Lochner era governance. In particular, concerns arose that the ECJ was undermining state-level social regimes via an activist jurisprudence that tended towards negative integration by favoring Community-wide economic rights over state-level social protections. Over the last fifteen years there has been a substantial effort to recalibrate this approach. However, in contrast to the demise of Lochnerism in the US, the EC and its Member States have reacted by vesting the ECJ with broader authority to determine policy. The Article concludes that the Lochner era serves as a paradigmatic anti-model that the ECJ can only ignore at its extreme peril.

Key words: Lochnerism; Supreme Court of the United States; European Union; European Court of Justice; Social rights; Economic rights.

Parole chiave: Dottrina Lochner; Corte Suprema degli Stati Uniti; Unione Europea; Corte di Giustiza europea; Diritti sociali; Diritti economici.

Maria Teresa Rufini

"Abitare nella possibilità". Eros e spiritualità nel lavoro clinico

STUDI JUNGHIANI

Fascicolo: 32 / 2010

Dopo una breve premessa sul concetto di Spirito, si afferma che per Jung il fondamento della psiche è religioso, perché si basa sulle risposte arcaiche dell’uomo di fronte all’ignoto. La teoria della struttura psichica non è stata dedotta da miti e fiabe, ma si basa su esperienze e osservazioni condotte nell’ambito della ricerca medico-psicologica e soltanto secondariamente essa ha trovato conferma nello studio comparativo dei simboli, in campi lontanissimi dalla pratica psicoterapeutica. Da tale premessa consegue che un terapeuta junghiano, forse inconsapevolmente, ha un atteggiamento spirituale, anche laico. Seguono alcune considerazioni sulle vicissitudini del rapporto analitico, sul setting, si paragonano per contiguità relazioni fondate su eros e spiritualità. A conclusione, alcune considerazioni sulla spiritualità di oggi.

Mario G. Losano

"Action Research": dalla psicologia all’azione sociale

SOCIOLOGIA DEL DIRITTO

Fascicolo: 1 / 2012

Mentre la prima relazione si concentra sugli strumenti concettuali della ricerca, la seconda affronta gli aspetti pratici dell’inserimento sociale dei giovani immigranti. Anzitutto alcuni dati aiutano a confrontare la situazione generale degli immigrati in Italia e in Spagna con i problemi specificamente siciliani. Tra le difficoltà pratiche, le prime da identificare e risolvere all’arrivo degli immigrati in Sicilia sono la valutazione dei loro titoli scolastici ovvero delle loro conoscenze, e il loro eventuale inserimento nel sistema scolastico italiano. Al fine di promuovere una conoscenza più precisa dei giovani immigrati in Sicilia, la "Fondazione Le Vele" di Pavia ha svolto una ricerca empirica, brevemente descritta in questa relazione. Nella prossima, i sociologi dell’Università di Pavia offrono una descrizione più particolareggiata della loro ricerca empir ica.

Agnese Vellar

"Addicted to Passion". Performance spettatoriali nei pubblici connessi italiani

SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE

Fascicolo: 40 / 2009

"Addicted to passion". Performance spettatoriali nei pubblici connessi italiani di Agnese Vellar Nell’ultimo decennio Internet si è evoluto in una piattaforma multimediale e il Web ha raggiunto la massa critica. Da queste trasformazioni emergono nuove pratiche di consumo, di autorappresentazione e di interazione sociale, con protagoniste le giovani generazioni. All’interno dei "pubblici connessi" i fan di prodotti mediali condividono informazioni relative al proprio culto e costruiscono insieme "audience di pratica", recentemente evolutesi in un "collettivismo di rete". L’autrice propone di interpretare le culture di fan come starring systems: reti di performance spettatoriali multimediali e multisituate. Nello starring system i fan collaborano e competono per acquisire capitale sociale e culturale e dunque raggiungere visibilità. Da tali attività emerge un flusso di produzioni creative che rifiniscono la relazione tra autori e spettatori. In questo articolo si descrive un’indagine sul fandom telefilmico italiano attraverso il caso di studio di "Italian Subs Addicted", una comunità di fansubbing. Intepretando il fandom come uno starring system, l’autrice descrive l’emergere di un collettivismo di rete ironico e competente. I fan si autodefiniscono ironicamente "addicted", in quanto, essendo cresciuti guardando serie televisive, hanno acquisito la "dipendenza" ma anche la "passione" e il capitale subculturale che consente loro una decodifica critica e una produzione creativa.

Massimo Ammaniti, Margherita Spagnuolo Lobb

"Adolescenti senza tempo". Radicamento relazionale e sviluppo del sé

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 1 / 2020

In questo dialogo Margherita Spagnuolo Lobb e Massimo Ammaniti descrivono le caratte-ristiche dell’adolescenza nella post-modernità. Gli autori esplorano la relazione genitore-adolescente da prospettive differenti. Margherita Spagnuolo Lobb, secondo la prospettiva della psicoterapia della Gestalt, focalizza l’importanza del sostegno fisiologico da parte dei genitori ai figli adolescenti, in una fase della vita estremamente delicata, contraddistinta dalle preoccu-pazioni sull’integrazione del sé. Massimo Ammaniti, secondo la prospettiva psicoanalitica, focalizza la crisi d’identità che accompagna l’adolescenza. Lo sviluppo della consapevolezza dei sentimenti negativi verso i genitori conduce gli adolescenti dall’infanzia verso l’età adulta. Gli autori concludono il dialogo con alcune considerazioni e indicazioni pratiche per migliorare la condizione degli adolescenti nella postmodernità.

Pierluigi Musarò

"Africans" vs. "europeans": humanitarian narratives and the moral geography of the world

SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE

Fascicolo: 45 / 2013

Moving from the assumption that borders are not mirror-like reflections of the divisions existing in the physical-cultural landscape but are fabrications people and institutions make to legitimate distinctions between them, the paper begins by identifying discourses and the ways in which humanitarian narratives usually represent Europe and Africa as "imagined meta-communities" and construct borders at imaginary levels. The article focuses on humanitarian organizations’ fundraising and awareness campaigns, the public communication of the European border control agency Frontex, and other public communications, which construct imaginaries of "Africans" and "Europeans" in different contexts through text and visual images. Finally, the paper explores how humanitarian discourse reduces vulnerable and suffering populations to voiceless victims by reifying their condition of victimhood while ignoring their history and muting their words.

Lidia Pupilli

"Aghi nel pagliaio". La repubblicana Alda Aghi prima assessora al Comune di Ancona

STORIA E PROBLEMI CONTEMPORANEI

Fascicolo: 68 / 2015

The essay attempts to outline the political itinerary of the first alderwoman in Ancona’s post-war Municipal Administration. In 1946 Alda Aghi was elected town councillor of Ancona: as alder-woman she dealt with education and had to cope with the aftermath of the huge destruction of school buildings caused by the war. She also played an important role in the local Women’s Repub-lican Movement. Interviewed many years later on those times, Aghi would talk about them as a wonderful experience, although emphasizing her "unpolitical" work, such as supplying food and clothes to families. In general, there are not plenty of sources on these first female councillors and Aghi’s case study seems to confirm it. The surname Aghi in Italian means "needles" so, playing on words, we could say that finding exhaustive sources to outline Aghi’s political choices is almost like looking for "needles in a haystack".