LIBRI DI PAOLO MIGONE

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Paolo Migone

Problemi di psicoterapia

RUOLO TERAPEUTICO (IL)

Fascicolo: 120 / 2012

Nella prima parte di questo articolo, pubblicata nella precedente rubrica (n. 119/2012) era stata presentata una breve storia della schizofrenia e delle terapie biologiche per questo disturbo. In questa seconda e ultima parte viene discussa la storia della terapia psicoanalitica della schizofrenia, nelle sue alterne vicende, e vengono presentati due studi sulla terapia psicologia della schizofrenia: lo studio di Boston del 1984 di Gundeson et al. sulla psicoterapia della schizofrenia, e gli studi di Leff e altri degli anni 1980 sulla Emotività Espressa (EE) nelle famiglie dei pazienti schizofrenici. Infine vengono discussi i risultati, per certi versi paradossali, di queste ricerche.

A cura di Paolo Migone

Problemi di psicoterapia

RUOLO TERAPEUTICO (IL)

Fascicolo: 119 / 2012

Viene tracciata la storia della schizofrenia e dei disturbi psicotici gravi a partire dalle prime concezioni dell’Ottocento fino a oggi (Morel, Kraepelin, Bleuler, Schneider, ecc.). Viene poi presentata la storia delle modalità terapeutiche utilizzate per combattere questo disturbo. In questa prima parte vengono discussi i mezzi biologici, suddividendoli in quattro tappe principali: "terapia del sonno", terapia di shock (shock ipoglicemico provocato da insulina [Sakel], shock con cardiazolo che provocava convulsioni [von Meduna], elettroshock [Cerletti]), psicochirurgia (Burckhardt, Moniz, Freeman, ecc.), e farmaci (Cloropromazina, Reserpina, antipiscotici atipici, ecc.). Nella seconda e ultima parte, che verrà pubblicata nel prossimo numero, verrà discussa la storia dei i trattamenti psicologici.

Ruggero Piperno, Raffaella Zani

Abitare l'altro.

La psicoterapia nella prospettiva intersoggettiva

Avvalendosi del contributo di autori appartenenti a scuole di psicoterapia diverse (individuali, familiari, psicodinamiche e cognitive), questo volume offre al lettore una panoramica aggiornata dei cambiamenti in atto nel pensiero psicoterapeutico.

cod. 1250.190

Vengono esaminati alcuni problemi del rapporto tra psicoterapia e ricerca scientifica. In particolare, vengono discussi i seguenti temi: la teoria della demarcazione tra scienza e non scienza, il problema della riproducibilità, le scienze dure (hard) e molli (soft), la teoria della complessità e del caos, i livelli di probabilità e di indeterminazione, il circolo induttivo-deduttivo, l’abduzione ecc. Sono presentate delle esperienze cliniche a scopo esemplificativo. Vengono inoltre illustrati alcuni dei problemi incontrati dalla ricerca empirico-quantitativa nello studio della psicoterapia (ad esempio la manualizzazione delle tecniche terapeutiche), e descritte alcune fasi della storia del movimento di ricerca in psicoterapia.

Paolo Migone

Vari modi di formare

PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE

Fascicolo: 4 / 2011

Vengono discussi i seguenti tre punti: (1) Facendo riferimento a un dibattito che Paolo Migone ha avuto con André Green e Otto F. Kernberg sulla differenza tra psicoanalisi e psicoterapia (vedi pp. 215-234 del n. 2/2009 di Psicoterapia e Scienze Umane), si argomenta che non vi è differenza tra formazione in psicoanalisi e in psicoterapia nella misura in cui la psicoanalisi viene concepita non come una tecnica ma come una teoria generale declinata in diverse tecniche; (2) Princìpi psicoanalitici possono essere utilizzati anche nella formazione di terapeuti non psicodinamici, ai quali si può mostrare come le stesse problematiche od operazioni cliniche, spesso chiamate in altro modo, sono presenti trasversalmente in diversi approcci; (3) Una rivista di psicoterapia, come ad esempio Psicoterapia e Scienze Umane (di cui l’Autore è condirettore), può giocare un ruolo importante nella formazione dei professionisti della salute mentale perché può accompagnare i lettori, nel corso degli anni, in percorsi di lettura che abituino al pensiero critico.

A cura di Paolo Migone

Problemi di psicoterapia

RUOLO TERAPEUTICO (IL)

Fascicolo: 118 / 2011

Vengono discusse varie dinamiche di gruppo e problematiche sociologiche della appartenenza alle associazioni psicoanalitiche e del loro funzionamento. In particolare si accenna alla American Academy of Psychoanalysis and Dynamic Psychiatry (AAPDP), per poi parlare, molto liberamente e raccontando alcuni aneddoti significativi, della Organizzazione degli Psicoanalisti Italiani - Federazione e Registro (OPIFER) e della International Federation of Psychoanalytic Societies (IFPS). Vengono anche discusse alcune dinamiche dovute ai condizionamenti che subiscono certe riviste psicoanalitiche (come ad esempio l’International Journal of Psychoanalysis) per il fatto che devono restare in equilibrio tra logiche politiche e di appartenenza, con un danno per la loro qualità scientifica.

Vengono presentati i principali sistemi di diagnosi psichiatrica, e precisamente le ultime edizioni del Diagnostic and Statistical Manual (DSM) dell’American Psychiatric Association (il DSM-III del 1980, il DSM-III-R del 1987, il DSM-IV del 1994, il DSM-IV-TR del 2000, e il DSM-5 previsto per il 2013), la decima edizione dell’International Classification of Diseases (ICD-10) proposta nel 1992 dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), e il Manuale Diagnostico Psicodinamico (PDM) prodotto dalla comunità psicoanalitica internazionale nel 2006. A proposito dei DSM, vengono discussi alcuni problemi metodologici quali le dicotomie validità/attendibilità, categorie/dimensioni e politetico/monotetico, e anticipati alcuni dibattiti critici a proposito del futuro DSM-5, previsto per il 2013. Infine, vengono discusse le seguenti problematiche: la psicopatologia "descrittiva" e "strutturale"; la diagnosi come "difesa" del terapeuta; l’aspetto scientifico e l’aspetto filosofico della diagnosi; i tentativi di "sospensione" del giudizio e dei nostri preconcetti; la dicotomia nomotetico-idiografico.

Jutta Beltz, Luisella Canepa, Andrea Castiello d'Antonio, Silvano Massa, Paolo Migone, Pietro Pascarelli, Mariangela Pierantozzi, Giancarlo Rigon

Riviste

PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE

Fascicolo: 2 / 2011

A cura di Paolo Migone

Problemi di psicoterapia. Vanno pagate le sedute di psicoterapia non effettuate?

RUOLO TERAPEUTICO (IL)

Fascicolo: 117 / 2011

Viene discusso in dettaglio, anche con esempi clinici, il problema del pagamento delle sedute saltate da parte del paziente. Vengono analizzati sia gli aspetti teorici che clinici, anche dal punto di vista della storia della psicoanalisi, e viene discusso il ruolo del contratto in psicoterapia, la cui adesione o non adesione ha implicazioni anche inconsce sia per il paziente che per il terapeuta. Viene argomentato che in psicoterapia non è importante tanto, o solo, il fatto che un contratto venga rispettato o non rispettato, perché questo sarebbe riduttivo e al limite antiterapeutico. Quella che è importante è la investigazione dei motivi che stanno dietro al rispetto o al non rispetto del contratto, cioè, in sostanza, quella che in psicoanalisi viene chiamata analisi del transfert e del controtransfert. Il contratto è uno strumento per fare terapia, cioè in psicoterapia "la via è lo scopo".

A cura di Paolo Migone

Problemi di psicoterapia

RUOLO TERAPEUTICO (IL)

Fascicolo: 116 / 2011

Nel settembre 2010 Paolo Migone fu invitato dall’Osservatorio Psicologia nei Media (OPM) a commentare un articolo in cui venivano dati consigli per «orientarsi» tra le scuole italiane di psicoterapia, ed elencate alcune «società serie», da lui discusse criticamente. Una di questa era la scuola di "Terapia Breve Strategica" di Arezzo diretta da Giorgio Nardone, il quale dopo aver letto queste critiche si sentì offeso per cui chiese a Migone di scusarsi pubblicamente pena una denuncia. Migone qui risponde a Nardone scusandosi per l’eventuale offesa, mostrando però che non intendeva rivolgersi alla persona ma solo discutere sulle idee. E dato che Nardone nella sua richiesta aveva detto che era «pronto a dibattere con lui su qualunque livello», Migone coglie questa occasione per fare delle domande a Nardone, riprendendo un precedente articolo del 2005 (P. Migone, Terapeuti "brevi" o terapeuti "bravi"? Una critica al concetto di terapia breve. Psicoterapia e Scienze Umane, 3/2005, pp. 347-370). In quella occasione Nardone aveva detto che sarebbe intervenuto nel dibattito su quell’articolo ma non lo fece. Dato che anche in questa seconda occasione Nardone non rispondeva, dopo sei settimane Migone lo sollecita, e dieci giorni dopo Nardone allora manda un intervento nel quale, secondo Migone, non risponde alla principali questioni che aveva sollevato.

Margherita Spagnuolo Lobb

L'implicito e l'esplicito in psicoterapia.

Atti del Secondo Congresso della psicoterapia italiana

Che cosa rende terapeutica una psicoterapia? Nel 2005 la Federazione Italiana delle Associazioni di Psicoterapia (FIAP) ha organizzato un congresso in cui più di 20 Associazioni Italiane di psicoterapia si sono riunite a Siracusa per dialogare su questo tema. Sul filo conduttore della crisi della “dicibilità” come cura, questo volume raccoglie i contributi presentati in quel Congresso dai rappresentanti contemporanei della psicoterapia italiana, su temi che vanno dalla formazione alla ricerca, dalla supervisione alla clinica, dalle scoperte delle neuroscienze sulla natura relazionale del cervello alla ridefinizione dei concetti basilari della psicoanalisi.

cod. 1250.95

Franco Del Corno, Margherita Lang

Psicologia clinica.

Vol. IV: Trattamenti in setting individuale. Psicoterapie, trattamenti somatici

cod. 1226.4

Paolo Migone

Risposta all’intervento di Gherardo Amadei

PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE

Fascicolo: 4 / 2010

L’autore risponde a un intervento di Gherardo Amadei (Psicoterapia e Scienze Umane, 2010, XLIV, 4: 526-530) a proposito dell’articolo, scritto dallo stesso Migone, "Il problema della ‘traduzione’ di aspetti delle filosofie orientali nella psicoterapia occidentale" (Psicoterapia e Scienze Umane, XLIV, 1: 35-52). Alcuni degli aspetti discussi sono i seguenti: la supposta origine "orientale" di pratiche terapeutiche quali la mindfulness, la trasversalità di determinati fenomeni clinici e la loro comprensione, il ruolo di "esercizi" terapeutici ripetuti, la differenza teorica e clinica tra approccio "psicodinamico" e "cognitivo-comportamentale", e così via.

Viene criticato l’articolo di Manfred Pohlen (2005) "Il potere d’influenzamento dell’analista e la verità del suo metodo", pubblicato nel numero scorso di Psicoterapia e Scienze Umane (2010, XLIV, 3: 345-364). Alcune critiche sono le seguenti: il potere suggestivo della psicoanalisi, dimostrato anche empiricamente, era già discusso da Freud e da autori successivi (si pensi ai fattori relazionali e identificatori, o al "transfert positivo irreprensibile"); una dicotomizzazione netta tra scienze naturali e scienze umane può considerarsi datata; l’influenza del terapeuta nel guidare il paziente in senso prospettico era presente in Jung ed è stata ripresa dall’ermeneutica; la psicoanalisi come capace di attivare potenzialità inespresse si sovrappone al concetto di autorealizzazione (self-actualizazion) di Rogers e in generale della psicoterapia umanistica; nella teoria dell’attaccamento di Bowlby non vi è un riduzionismo biologico ma un’enfasi sulle relazioni oggettuali; e così via.

Paolo Migone

Problemi di psicoterapia

RUOLO TERAPEUTICO (IL)

Fascicolo: 115 / 2010

Vengono discussi i motivi per cui nei mass-media è difficile fare una divulgazione scientifica di buon livello nei campi della psicologia e della psicoterapia. Spesso gli articoli di giornali o riviste divulgative e i servizi televisivi riportano informazioni superficiali, imprecise e soprattutto ad effetto allo scopo di attirare l’interesse del pubblico, anche se ciò comporta una disinformazione. A titolo di esempio vengono citati due articoli sulla psicoterapia comparsi su due riviste mensili italiane, e viene messa in evidenza la inesattezza delle informazioni contenute in questi articoli.

A cura di Paolo Migone

Problemi di psicoterapia

RUOLO TERAPEUTICO (IL)

Fascicolo: 114 / 2010

Vengono presentati i principali sistemi di diagnosi psichiatrica, e precisamente le ultime edizioni del Diagnostic and Statistical Manual (DSM) dell’American Psychiatric Association (il DSM-III del 1980, il DSM-III-R del 1987, il DSM-IV del 1994, il DSM-IV-TR del 2000, e il DSM-V previsto per il 2013), la 10a edizione dell’International Classification of Diseases (ICD-10) proposta nel 1992 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), e il Manuale Diagnostico Psicodinamico (PDM) prodotto dalla comunità psicoanalitica internazionale nel 2006. A proposito dei DSM, vengono discussi alcuni problemi metodologici quali le dicotomie validità/attendibilità, categorie/dimensioni e politetico/monotetico, e anticipati alcuni dibattiti critici a proposito del futuro DSM-V. Infine, vengono discusse le seguenti problematiche: la psicopatologia "descrittiva" e "strutturale"; la diagnosi come "difesa" del terapeuta; l’aspetto scientifico e l’aspetto filosofico della diagnosi; i tentativi di "sospensione" del giudizio e dei nostri preconcetti; la dicotomia nomotetico-idiografico.

Vi sono due modi per concepire il rapporto tra filosofie orientali e psicoterapia occidentale. Un modo è rispettare la diversità delle filosofie occidentali (ad esempio nelle visioni del mondo) e introdurne aspetti a scopo terapeutico: in questo senso alcuni parlano di "integrazione" o "eclettismo", con tutte le controversie legate a questi termini. Un secondo modo è partire da una sola prospettiva, quella di una psicoterapia occidentale, e studiare le pratiche orientali per comprenderne il meccanismo di azione. Questo articolo segue questo secondo modo, e utilizza la teoria psicoanalitica per discutere tecniche quali il rilassamento, il training autogeno (una versione occidentale dello yoga), la meditazione, la mindfulness e altri "esercizi". Vengono discusse anche tecniche occidentali, come la epochè fenomenologica, le "associazioni libere" e l’"attenzione liberamente fluttuante" di Freud, il "momento presente" di D.N. Stern, la terza ondata (third wave) del movimento cognitivo-comportamentale, e così via.