La cittadinanza come banco di prova
Dopo tre decenni di sperimentazione l’educazione interculturale in Italia è alla ricerca di nuovi sentieri da percorrere, consapevole che portare a compimento le fasi di accoglienza, integrazione e inclusione degli alunni stranieri significhi esplicitare e rafforzare l’intrinseca “politicità” dell’intercultura. La tesi degli autori è che una scuola che voglia essere inclusiva, laica (non ideologica), interculturale e impegnata a promuovere i diritti umani, non possa restare indifferente rispetto alla riforma della cittadinanza perché ha inoppugnabili ragioni per farlo. La più impellente è quella che lega cittadinanza e Costituzione e si traduce in convivenza civile.
cod. 1115.46