LIBRI DI ALESSANDRA SALERNO

La ricerca ha estratto dal catalogo 34 titoli

Alessandra Salerno, Aluette Merenda

Nuove coppie, nuove unioni

Psicologia delle relazioni amorose moderne

Il libro tratta la psicologia delle relazioni amorose moderne, seguendo il ciclo vitale della famiglia, dalla coppia adolescenziale a quella in età anziana, soffermandosi sulle unioni omogenitoriali e ricostituite. Nei vari contributi vengono analizzati alcuni eventi destabilizzanti per le coppie, quali il tradimento o la recente pandemia, fino ad arrivare all’osservazione di scenari estremamente attuali, come quello della coppia formatasi in rete o il fenomeno del poliamore, senza tralasciare l’importante tema del lavoro clinico con le coppie in crisi.

cod. 1240.438

Silvia Mazzoni, Mimma Tafà

L'intersoggettività nella famiglia

Procedure multimetodo per l'osservazione e la valutazione delle relazioni familiari

Il testo risponde alla necessità di disporre di linee guida per le procedure di osservazione delle relazioni familiari da parte di tutti coloro che hanno il compito di effettuare valutazioni psicologiche. Le procedure multimetodo, volte a cogliere i diversi livelli dell’intersoggettività nella famiglia, appaiono come le più adeguate – sia in ambito di ricerca che in quello clinico – per fornire un modello esplicativo dello sviluppo funzionale e disfunzionale degli esseri umani nel contesto delle relazioni significative. Silvia Mazzoni, psicoterapeuta esperta in relazioni familiari e professore associato nel settore della Psicologia dinamica presso l’Università La Sapienza di Roma. Mimma Tafà, psicoterapeuta familiare, è ricercatore in Psicologia dinamica presso la Facoltà di Psicologia della Sapienza di Roma.

cod. 1240.1.8

Silvia Mazzoni, Maurizio Andolfi

La ferita familiare del divorzio

Il volume vuole fornire un quadro articolato delle problematiche degli adulti e dei figli nel ciclo vitale della separazione e del divorzio. Il testo permetterà al lettore di usare porte d’entrata differenziate in contesti terapeutici e istituzionali per la prevenzione e la cura dei danni prodotti dal conflitto genitoriale sullo sviluppo dei bambini e degli adolescenti.

cod. 1250.320

Alessandra Salerno

Figli adulti di divorzi ostili

TERAPIA FAMILIARE

Fascicolo: 124 / 2020

L’articolo propone una rassegna della letteratura relativa agli effetti a breve e lungo termine del divorzio coniugale sui figli adulti e giovani adulti. La ricerca internazionale relativa alle conseguenze del divorzio sul benessere psicologico dei figli ha spesso trascurato l’impatto che l’evento separativo e i cambiamenti ad esso connessi possono avere sulla vita e sulle scelte dei figli adulti. Il vissuto del sentirsi “intrappolati” nel conflitto coniugale sembra avere esiti a lungo termine e influenzare differentemente la relazione con il padre e con la madre. L’articolo, attraverso un’esemplificazione clinica, si concentra anche sulle conseguenze del divorzio sulla qualità delle relazioni di coppia dei figli adulti e propone alcune tipologie di intervento.

Alessandra Salerno, Monica Tosto, Giuseppe Scozzari

Omofobia. Origine, conseguenze e prevenzione. Una rassegna della letteratura

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 2 / 2019

Attualmente, le discriminazioni contro le minoranze sessuali sono oggetto di particolare at-tenzione, sia nel campo della psicologia della salute che all’interno del più ampio contesto so-ciale. Gli episodi di discriminazione e di omofobia sono in aumento, così come le considera-zioni scientifiche ed etiche riguardo alle caratteristiche della diversità sessuale, richiedendo un’analisi delle loro cause e conseguenze. Questo articolo si propone di realizzare un’analisi dell’omofobia, attraverso una review della letteratura più recente riguardante le circostanze e i tratti di personalità delle persone omo-fobiche così come le condizioni di salute correlate ai fenomeni omofobici ed eterosessisti. Dall’analisi svolta è possibile ipotizzare che il comportamento omofobico celi una soffe-renza più profonda che l’individuo non è in grado di esprimere altrimenti e come, quindi, sia necessaria un’analisi più dettagliata sull’argomento e come sia essenziale incoraggiare iniziati-ve che possano agire preventivamente sull’instaurazione di comportamenti intolleranti e di-scriminatori.

Alessandra Salerno, Monica Tosto

Gli scenari della paternità nella psicologia contemporanea

Sfide, fragilità, orizzonti

Il volume esplora le trasformazioni dell’identità paterna e le sue possibili sfaccettature, evidenziando le fragilità e i punti di forza che caratterizzano il ruolo paterno nelle diverse realtà familiari. Un testo per studenti e laureati delle lauree triennali in Scienze e tecniche psicologiche, Scienze dell’educazione e Scienze del Servizio Sociale e delle lauree magistrali in Psicologia del ciclo di vita e Psicologia clinica, nonché per professionisti che operano nell’ambito delle relazioni d’aiuto e lettori interessati ad approfondire e comprendere le attuali declinazioni dell’essere padre.

cod. 1240.424

Roberto Castiglia, Maria Garro, Aluette Merenda, Alessandra Salerno

Il diritto alla salute sessuale nella disabilità. Il ruolo dei caregiver e degli operatori delle relazioni d’aiuto

PSICOLOGIA DI COMUNITA’

Fascicolo: 2 / 2018

Il lavoro analizza la connessione tra disabilità, soddisfacimento sessuale e benessere psi-cosociale. L’analisi di diversi contributi scientifici evidenzia come le persone con disabilità, sia fisiche che cognitive, siano molto spesso relegate al ruolo di eterni bambini, la cui sessualità viene negata così come la possibilità di accedere ad una relazione sentimentale, spesso perché percepite come inappropriate non solo dai familiari ma anche dagli operatori della salute, favorendo la diffusione di pregiudizi e false attribuzioni. Il presente lavoro si presenta dunque come contributo per un auspicabile ampliamento delle pratiche di supporto nell’ambito della salute sessuale delle persone con disabilità; argomento, quest’ultimo, spesso frainteso e non abbastanza dibattuto dalle istituzioni.

Alessandra Salerno, Sebastiana Giuliano

La violenza indicibile

L'aggressività femminile nelle relazioni interpersonali

Il tema dell’aggressività femminile viene qui affrontato attraverso contributi teorico-empirici riferiti alle sue svariate manifestazioni e ai relativi contesti interpersonali; in particolare, il testo approfondisce i temi della violenza della donna nella relazione di coppia (eterosessuale e omosessuale), l’abuso sull’infanzia a opera della madre, lo stalking, il mobbing e il bullismo al femminile, la rappresentazione della donna violenta nel cinema e nella letteratura.

cod. 1244.5

Alessandra Salerno, Aurora Lena

"Prodotto Famiglia". Trasformazioni sociali e relazionali attraverso la pubblicità

TERAPIA FAMILIARE

Fascicolo: 114 / 2017

La pubblicità è un area di ricerca molto interessante per la psicologia generale e, in particolare, per la psicodinamica della famiglia. Se dall’analisi degli spot pubblicitari presenti sui media è possibile desumere le caratteristiche del rapporto uomo-ambiente, è vero anche che le pubblicità non riflettono solo i cambiamenti nella struttura delle relazioni familiari e sociali ma esprimono anche un giudizio sull’accettabilità e la legittimità dei comportamenti. È opinione condivisa dagli studiosi in campo psicologico e sociale che gli spot televisivi contenenti immagini familiari non debbano essere interpretati come semplici messaggi di marketing, ma anche come specchio delle trasformazioni e veicoli per comportamenti e atteggiamenti intra ed extra domestici che, nel loro ruolo simbolico o rappresentativo, non possono essere ignorati da chi si occupa a diversi livelli (ricerca, clinica, interventi e prevenzione) di famiglie.

Alessandra Salerno, Maria Garro

Nuove generazioni: la genitorialità nelle famiglie contemporanee

MINORIGIUSTIZIA

Fascicolo: 4 / 2016

L’Italia, come altri Paesi, ha accolto, sia nella sua cornice sociale sia in quella giuridica, nuove forme familiari che hanno suscitato disorientamento in alcune fasce della popolazione; coppie di fatto, omosessuali, miste sono soltanto alcuni esempi, infatti, che hanno creato disagio soprattutto in adulti sposati, in soggetti anziani o nei più conservatori. Le critiche, o i dubbi, si muovono nello specifico attorno all’idoneità educativa delle famiglie contemporanee, che si formano, si trasformano, si espandono, si dividono e scompaiono1. Si tratta, però, di trasformazioni che non compromettono il valore sociale della famiglia stessa o il livello di benessere dei singoli componenti; al contrario diviene opportuno depatologizzare le differenze rispettando i bisogni, le decisioni o l’orientamento sessuale, altrui2.

Il presente contributo ha come oggetto un’analisi teorica sull’evoluzione del modello di parenting diadico verso la prospettiva degli attaccamenti multipli. In particolare, andando oltre la prospettiva monotropica (Bowlby, 1969), viene evidenziata una linea teorica che delinea il modello dell’integrazione a sostegno dell’ipotesi dell’elasticità degli Internal Working Models. Sulla base di tali studi, la continuità nella qualità delle rappresentazioni d’attaccamento rimarrebbe in funzione anche delle trasformazioni che interessano l’ambiente di accudimento, nei suoi aspetti di rischio e protezione e rispetto ai livelli diadici, familiari e sociali in cui è organizzato. Si delinea piuttosto il network dell’accudimento, un sistema dinamico in continua evoluzione attraversato da mutamenti interni ed influenzato da cambiamenti intersociali e culturali. Le implicazioni cliniche e quelle sul benessere interpersonale possono intravedersi, ad esempio, in quei contesti familiari in cui l’avere vissuto esperienze traumatiche o stabilito relazioni insicure con le figure parentali può essere compensato dagli effetti positivi di una relazione d’attaccamento funzionale (secure) con caregivers diversi. In accordo con i presupposti teorici e le verifiche empiriche del modello dell’integrazione, la bontà dei modelli operativi materni dell’accudimento non può pertanto essere ritenuta la determinante univoca dello sviluppo infantile. Si può ipotizzare, invece, che la sicurezza infantile emerga dall’esperienza di un network di caregivers caratterizzati da rappresentazioni prevalentemente secure e balanced. Ciò darebbe forma ad un contesto di cura in cui è più probabile che ciascuno individuo sperimenti la sensibilità e la responsività necessarie a sostenere la propria crescita socio-emotiva.

Elisabetta Garrisi, Valentina Rizzo, Alessandra Salerno, Giovanni Siragusa

Traiettorie adolescenziali e viraggi genitoriali. L’uso del cinema nella formazione

TERAPIA FAMILIARE

Fascicolo: 111 / 2016

L’uso dei film nella formazione in psicoterapia è oggi abbastanza diffuso a partire dall’idea che la riflessione sulle tematiche presenti nelle storie cinematografiche possano facilitare negli allievi la capacità di trovare nessi, l’elaborazione di ipotesi diagnostiche e relazionali, l’utilizzo di diverse chiavi di lettura. Attraverso la scelta di film che propongono storie centrate sul dipanarsi di eventi critici, sulla trasformazione delle relazioni, sull’intreccio di eventi nelle diverse generazioni, è possibile, per i terapeuti familiari in formazione guidati dal didatta, riflettere sulle diverse rappresentazioni sociali della famiglia, rafforzare e rendere più fruibili concetti teorici esemplificati in alcune particolari scene o dialoghi, utilizzare quanto osservato nella pratica clinica. L’articolo descrive un’esperienza formativa condotta in un secondo anno di training in psicoterapia ad indirizzo relazionale-sistemico attraverso la visione di due pellicole cinematografiche. Gli allievi, divisi in sottogruppi, dopo la visione dei film, hanno prodotto una relazione centrata sui temi emergenti, sui presupposti teorici riferibili alle problematiche dei protagonisti e sulle implicazioni cliniche presenti.

Angela Maria Di Vita, Concetta Sole

Il gruppo adottivo.

Contesti istituzionali nell'intervento con le famiglie

Un’indagine tesa a misurare l’efficacia del lavoro psico-giuridico nel pre-adozione e i suoi esiti a distanza di anni. Un testo per gli studenti delle lauree triennali di Scienze e tecniche psicologiche e di Scienze del Servizio Sociale e delle lauree magistrali in Psicologia clinica e Psicologia del ciclo di vita, nonché per professionisti e operatori impegnati sul versante psicologico e giuridico nell’ampio contesto del processo adottivo.

cod. 1245.45

Paola Miano, Alessandra Salerno, Alessandra Ciulla, Aluette Merenda, Angela Maria Di Vita

La sfida delle coppie a doppia carriera tra strategie di coping e nodi conflittuali. Un contributo di ricerca

TERAPIA FAMILIARE

Fascicolo: 108 / 2015

Nella dimensione privata e in quella sociale e organizzativa, il bilanciamento famiglia-lavoro e la genitorialità si risolvono in un sovraccarico di responsabilità a sfavore delle madri e nella effettiva disparità nella professione. Nelle famiglie a doppia carriera, il conflitto tra vita familiare e vita lavorativa ha effetti su varie dimensioni; la ricerca che presentiamo prende in esame la presenza di conflitti WIF (work to family) e conflitti FIW (family to work) in un campione di 483 genitori di coppie a doppia carriera e ha permesso di evidenziare che l’aumento dei compiti familiari relativi alla nascita e all’accudimento dei figli è associato a una strategia di bilanciamento che riflette la tradizionale demarcazione dei ruoli tra pubblico- maschile-breadwinner e privato-femminile-homemaker.

Alessandra Salerno

Violenza domestica e gravidanza. Conseguenze in fase prenatale e neonatale dell’Intimate Partner Violence

MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL’INFANZIA

Fascicolo: 2 / 2015

La violenza assistita, ovvero l’assistere a qualsiasi forma di maltrattamento compiuto su figure di riferimento affettivamente significative per il bambino (CISMAI, 2005; Holden, 2003), può manifestarsi in fase prenatale. La gravidanza è stata riconosciuta come uno dei periodi più ad alto rischio per l’Intimate Partner Violence (Holden, 2003): il feto può essere l’obiettivo diretto dell’attacco o subirne accidentalmente le conseguenze, a cominciare dagli effetti dello stato psicologico di terrore sperimentato dalla madre. Inoltre, numerosi studi evidenziano un effetto secondario di tale forma di violenza, legato all’influenza sulla percezione che le madri hanno della personalità e del temperamento del bambino che spesso ci si aspetta siano negativamente influenzati dagli abusi che la donna stessa ha subito in gravidanza (DeVoe & Smith, 2002). Il contributo vuole presentare una review della letteratura nazionale e internazionale sull’argomento.

Maria Garro, Alessandra Salerno

Oltre il legame

Genitori e figli nei nuovi scenari familiari

Figli di genitori adottivi, di genitori non coniugati, di coppie omosessuali, bambini coinvolti nella violenza domestica: sono alcuni esempi di nuove realtà cui è urgente oggi porre attenzione. Attraverso riflessioni teoriche e dati empirici, il volume tenta di delineare il profilo di figli appartenenti a specifici nuclei familiari di cui vengono rilevati elementi di criticità e di forza, ponendo in primo piano la costituzione relazionale e sociale dell’essere umano.

cod. 1244.8

Alessandra Salerno

Apprendere la violenza. Effetti della violenza domestica sullo sviluppo di bambini e adolescenti

PSICOLOGIA DI COMUNITA’

Fascicolo: 2 / 2013

Tra le numerose riflessioni degli autori sulle origini della violenza, di particolare interesse sono quelle relative alla sua trasmissione intergenerazionale. In particolare, uomini e donne coinvolti in Intimate Partner Violence sembrano aver sperimentato nelle loro famiglie d’origine abusi e maltrattamenti diretti o indiretti; quest’ultima circostanza è definita violenza assistita e riguarda qualsiasi forma di maltrattamento compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative, adulte o minori, cui il bambino assiste. Tale condizione sembra rappresentare un precursore di difficoltà comportamentali e relazionali che verrebbero determinate proprio dall’aver appreso modalità basate sull’aggressività, la svalutazione dell’altro, l’esercizio del potere e così via. In entrambi i casi, esperienza diretta o indiretta, le probabilità di riproporre nelle relazioni familiari adulte le stesse forme di maltrattamento esperite nell’infanzia, risulta essere particolarmente alta.