LIBRI DI FABIO LUCIDI

Fabio Lucidi

Dal modello bio-psico-sociale all’approccio alla salute globale

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 3 / 2021

Molti anni dopo la proposta di un modello bio-psico-sociale, si parla oggi di Salute Globa-le come diritto umano fondamentale, nel quale salute e malattia sono considerate risultati di processi non solo biologici ma anche economici, sociali, politici, culturali e ambientali, tra-scendendo e superando le prospettive nazionali, così come gli interessi e le possibilità delle singole discipline. Adottando una prospettiva transdisciplinare in un’ottica transnazionale, parlare di Salute Globale vuol dire mettere in primo piano le disuguaglianze che sono presenti in termini di speranza e di qualità di vita, malattie e disabilità così come risorse e opportunità di salute sia all’interno dei Paesi, sia tra di essi, attraverso la ricerca, la formazione e l’intervento in materia di assistenza, prevenzione della malattia e promozione della salute. La Psicologia della Salute ha l’opportunità di contribuire a questo processo portando in esso conoscenze, competenze, prospettive pronte a fondersi in un approccio che mette al centro la soluzione dei problemi e non le discipline che ad essa contribuiscono.

Fabio Pigozzi, Fabio Lucidi

L'educazione antidoping

Modelli, metodi e strategie

Il doping mina alla base l’essenza stessa dello sport, impedendo in chi lo pratica la fruizione dei beni di cui esso è portatore attraverso i suoi valori. Il punto di partenza assunto dagli studiosi che hanno contribuito a questo volume è che il doping rappresenta un problema pedagogico complesso che potrà essere risolto soltanto utilizzando un approccio scientifico interdisciplinare, in cui tutti i saperi della scienza dell’antidoping si confrontano tra loro.


cod. 10292.15

Il presente contributo esamina vari aspetti psicologici relativi all’adattamento scolastico e all’inclusione sociale dei giovani con un background migratorio a scuola e affronta alcune questioni metodologiche, discutendo parallelamente delle evidenze empiriche ottenute su campioni rappresentativi di studenti delle scuole italiane. Inizialmente viene trattato il problema dell’analisi di dati raggruppati, il quale sottende le ricerche psicologiche su base campionaria effettuate nel contesto scolastico. Le metodologie piu diffuse per affrontare questa situazione sono la correzione statistica rispetto alla dipendenza tra osservazioni appartenenti a uno stesso gruppo e l’analisi multilivello. La scelta di quale approccio utilizzare dovrebbe basarsi sulle domande di ricerca, ad esempio valutando se esse sono poste a livello individuale o di gruppo. Successivamente e stata presa in considerazione la questione metodologica posta dal condurre indagini a scuola su tematiche sensibili, dove puo risultare problematico l’utilizzo esclusivo di domande chiuse. In questi casi strumenti che contengano domande aperte basate su metafore hanno il vantaggio di consentire agli studenti di utilizzare le loro parole e la loro esperienza, permettendo cosi di trattare in maniera indiretta argomenti delicati. Le evidenze empiriche discusse nel presente contributo rispetto all’adattamento scolastico, mostrano come uno studente immigrato nella scuola primaria risulti essere, in media, piu e meglio motivato nello studio rispetto agli altri studenti. Allo stesso tempo, nella scuola secondaria, chi ha un background migratorio risulta adottare strategie cognitive di studio meno autoregolate e piu superficiali. In entrambi i casi la generazione di appartenenza dello studente risulta essere un elemento rilevante, con le prime generazioni che presentano un pattern, paradossalmente, piu adattivo. Rispetto all’inclusione, i risultati evidenziano come un allievo con un background migratorio, sia, in classe, meno accettato e abbia meno amici degli altri studenti. Inoltre e piu spesso vittima di comportamenti aggressivi a scuola. Contrariamente a quanto visto per l’adattamento scolastico, si assiste per l’inclusione a una attenuazione da una generazione all’altra delle problematiche riscontrate. Infine, per quello che riguarda gli atteggiamenti nei confronti degli immigrati, spesso visti in stretta connessione con comportamenti di natura discriminatoria, le evidenze empiriche mostrano percezioni degli studenti che dal punto di vista cognitivo ed emotivo non appaiono riducibili a una semplice dicotomia positivo/negativo.

Gaetano Domenici, Valeria Biasi

Atteggiamento scientifico e formazione dei docenti

Il volume si interroga su come promuovere un diffuso atteggiamento scientifico nell’operare degli insegnanti, favorendo, soprattutto attraverso la loro formazione iniziale e in servizio, le condizioni per lo sviluppo di un “abito mentale” – in senso deweyano – di tipo squisitamente scientifico.

cod. 1169.4

Laura Palmerio

Ocse Pisa 2012.

Contributi di approfondimento

Programme for International Student Assessment - PISA è un’indagine internazionale promossa dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) con periodicità triennale per accertare le competenze dei quindicenni scolarizzati. Il volume raccoglie saggi di studiosi di differenti ambiti disciplinari e provenienti da contesti di lavoro diversi (scuola, università, ricerca). I contributi sono stati selezionati sulla base di una chiamata pubblica e sottoposti a un processo di revisione da parte di esperti qualificati.

cod. 12000.1

Flavia Sferragatta

Le mete dell'allenatore

Prospettive di psicologia dello sport per l'allenatore di rugby

Uno strumento pratico e concreto per il lavoro dell’allenatore di rugby. I principi di diversi approcci teorici (quali la Self-Determination Theory, la Goal Orientation Theory e la Self-Efficacy), descritti in maniera semplice, efficace e facilmente comprensibile, vengono qui applicati al gioco e all’allenamento del rugby per offrire ai tecnici una grande varietà di spunti applicativi.

cod. 1382.1

Fabio Lucidi

L’attività sportiva tra promozione della salute e diritti di cittadinanza

RICERCHE DI PSICOLOGIA

Fascicolo: 1 / 2015

Molti dati testimoniano i benefici che l’attività fisica regolare ha sulla salute e sul benessere psicologico. Visto il costo per i sistemi sanitari pubblici di uno stile di vita sedentario, la necessità di promuovere un invecchiamento fisicamente attivo e di sviluppare interventi che promuovano stili di vita attivi è riconosciuta da tanti interlocutori sul versante scientifico, quanto su quello politico e socio-sanitario. A fronte dell’accresciuta sensibilità nei confronti della importanza dell’attività motoria e dello sport, il dato evidente è che, in Italia, il tasso di sedentarietà è in aumento. La sfida per la Psicologia non è più quella di testimoniare gli effetti dello sport e dell’esercizio fisico sulla salute, ma quella di contribuire a identificare quali siano le strategie più opportune per facilitare l’adozione di stili di vita fisicamente attivi e disegnare programmi di intervento coerenti con esse. L’articolo descrive alcuni esempi di tali programmi

Renato Pisanti, Fabio Lucidi, Mario Bertini

Stress lavorativo e strategie di coping: effetti sul burnout in un gruppo di insegnanti

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 3 / 2001

L’articolo riporta uno studio condotto su un gruppo di 167 docenti di sei scuole secondarie romane che considera congiuntamente le caratteristiche lavorative e le dimensioni individuali di Coping come predittori delle dimensioni del burnout. Abbiamo esaminato le modalità d’azione delle dimensioni lavorative del modello Domanda-Controllo (D-C) di Karasek (1979) e abbiamo verificato eventuali miglioramenti nel potere esplicativo del modello con l’inclusione di strategie individuali di coping (Compito, Emozione, Evitamento). Sono state condotte una serie di analisi della regressione multipla con strategia gerarchica i cui risultati hanno mostrato che la domanda e il controllo lavorativo interagiscono nel predire solo l’esaurimento emotivo, mentre per quanto riguarda la depersonalizzazione e la realizzazione personale mostrano effetti additivi. Per quanto concerne l’azione delle strategie di coping sono state evidenziate interazioni a tre vie (domanda X controllo X stile di coping) dell’emozione e dell’evitamento nel predire l’esaurimento emotivo, dell’evitamento nello spiegare la depersonalizzazione. Complessivamente i risultati dimostrano l’esigenza di considerare il ruolo delle variabili di personalità nel modello D-C.

Paride Braibanti

Pensare la salute

Orizzonti e nodi critici della Psicologia della Salute

cod. 568.2

Ordine degli psicologi del Lazio, Valerio Benincasa

Psicologia viaria.

Gli interventi dello psicologo per ottimizzare il sistema uomo-veicolo-strada

cod. 2000.1097