LIBRI DI ROBI FRIEDMAN

Robi Friedman

La matrice del soldato, l’Ucraina e l’anti-matrice del soldato

EDUCAZIONE SENTIMENTALE

Fascicolo: 38 / 2022

Si descrive la Matrice del Soldato quale sviluppo delle risposte della società alle minacce all’esistenza o alla gloria potenziale. La storia delle comunità ebraiche in Europa, la società Israeliana e quella Tedesca, la Matrice dell’Anti-Soldato, sono qui utilizzate per spiegare l’insicurezza relazionale e l’identificazione con leader violenti. I processi potenziali di transizione dal conflitto alla guerra, che danno forma ad una Matrice del Soldato, sono discussi insieme con la possibilità di allontanarsi da una qualche forma di Matrice del Soldato

Robi Friedman

Relation Disorders, narcissism and dreams

GRUPPI

Fascicolo: 1 / 2021

The author writes that the group therapy is the space where you can both understand that pathology is not only an individual matter and also treat it by addressing all involved. In any individual or group analytic therapy the re-enactment of earlier patterns of relationships is part of the curative process.

Robi Friedman, Alessandra Furin

Gestire i conflitti

Dreamtelling, disturbi della relazione e matrice del soldato

Cosa sono i conflitti e come possono essere gestiti? In questo importante lavoro, Robi Friedman, gruppoanalista esperto e clinico specializzato nella risoluzione dei conflitti, presenta i concetti più innovativi e le tecniche più efficaci da lui elaborate. Un testo fondamentale per i gruppoanalisti, ma anche per psicoanalisti, psicoterapeuti e psicologi clinici interessati alla risoluzione dei conflitti.

cod. 1250.319

Alessandra Furin, Lorenita Colombani, Ivan Ambrosiano, Silvia Formentin, Maurizio Frassin, Angelo Silvestri, Alessandra Silvestro, Enrico Stenico, Robi Friedman

Il nostro dream-group online

GRUPPI

Fascicolo: 1 / 2019

Questo scritto riguarda un gruppo di supervisione on line, reso possibile grazie al collegamento col conduttore, Robi Friedman, via internet. Le catene associative derivanti dal racconto di un sogno, proposto a turno da uno dei membri (dreamtel-ling), sono alla base del lavoro nel gruppo. I sogni utilizzati sono per lo più di pazienti, ma spesso anche degli stessi partecipanti. Analogamente le associazioni attingono sia dalla sfera personale che professionale di questi. Dopo una introdu-zione teorica sul dreamtelling, vengono raccontate le origini del progetto e detta-gliatamente descritto e discusso lo sviluppo del dispositivo utilizzato. In conside-razione del particolare setting così realizzato, è stato necessario rileggere in modo nuovo le funzioni dell’osservazione partecipante, del rispecchiamento, della comunicazione verbale e non verbale. Nel tempo anche il funzionamento del gruppo si è trasformato in conseguenza del nuovo dispositivo adottato ed è divenuto sempre più intimo e intenso sviluppando un rapporto insolito, ma positivo con il conduttore situato così lontano. Gli autori suggeriscono la possibilità che vi sia una profonda somiglianza fra il processo osservato nel gruppo e le modalità con cui riteniamo si sviluppi il lavoro del sogno, sia nel contenuto manifesto che in quello latente. Inoltre, quest’esperienza ha offerto numerosi spunti di riflessione sulla specificità della matrice "padovana", sui concetti di matrice sociale e di grande gruppo che risuonano con grande forza in questo piccolo gruppo dai con-fini così ampi e per certi versi poco definiti.

Robi Friedman

Ciò che unisce e divide i generi sessuali: dialogo in gruppi

GRUPPI

Fascicolo: 1 / 2018

Questa è la lezione magistrale che Robi Friedman ha tenuto a Padova il 3 mar-zo 2018 in occasione di un seminario Asvegra: il tema è il dialogo tra i generi ses-suali. Per declinare queste differenze l’autore analizza dapprincipio i diversi sogni dei bambini e delle bambine, il loro racconto e di come questi vengono accolti o meno dai caregiver. In seguito parla della matrice del soldato e di come queste dif-ferenze di genere emergono soprattutto nel lavoro in Large Group.

Robi Friedman

A proposito della Matrice del Soldato, civili in guerra

GRUPPI

Fascicolo: 2 / 2016

La Matrice è il complesso della cultura e del "sociale" in un gruppo e nella società. La Matrice del Soldato è una concezione dell’influenza che la società ha sull’individuo. Quando in una società prevalgono l’ansia di annichilimento e la speranza di gloria, si generano potenti identificazioni che sfociano in complesse configurazioni della società che possono essere chiamate Matrice del Soldato. Ognuno nella Matrice diventa un soldato e l’identità o l’Habitus della società è influenzato dagli elementi altruistici inconsci che compongono il legame cameratesco tra i soldati. Nella Matrice del Soldato i cittadini sono spinti a mettersi a disposizione della società, arrendendo la loro mente proprio come i loro corpi. Gli uomini possono chiaramente diventare qualche tipo di soldato e le donne rinunciare al loro sviluppo personale in favore della gravidanza e, auspicabilmente, della maternità di soldati. Il Grande Gruppo gruppoanalitico fornisce uno spazio dove, da un lato, il "Sé sociale" è attivo e dall’altro lato è l’unico spazio possibile per elaborare i forti sentimenti sociali quali l’ansia di annichilimento, la speranza di gloria, la de-identificazione e la separazione dalla propria Matrice; promuove la miglior possibilità di produrre contenimento dei conflitti e gestire l’ineluttabilità della massificazione e altri significativi processi.

Le questioni della violenza dovrebbero essere considerate sia a livello personale che gruppale. Quando l’individuo è sotto la totale influenza della propria società, è estremamente difficile separare i suoi sentimenti e i suoi atteggiamenti personali da quelli che derivano dalla sua Matrice. Descrivere una "matrice-soldato" in cui tutti i membri di una società sono arruolati fisicamente e mentalmente nella loro lotta aiuta a capire la posizione e l’identificazione di ognuno di loro. In questo articolo ci interroghiamo sul tema della "regressione" nei grandi gruppi o nelle masse. Forse sarebbe più vicino alla realtà psichica dire che l’individuo, quando è sotto l’influenza della matrice-soldato, cambia il proprio stato mentale entrando in una cultura in cui non c’è spazio per sensi di colpa, vergogna o empatia con gli altri (e a volte con se stessi e le persone care). Sarebbe in questo caso regressivo non identificarsi con il grande gruppo, il quale ha una enorme influenza sull’individuo. La violenza è particolarmente comune quando un gruppo o una società attraversano un disturbo relazionale dove c’è il meccanismo del capro espiatorio. Cosa si può fare per cambiare questa situazione e reintrodurre il senso di colpa, la vergogna e l’empatia per ritrasformare un grande gruppo in un’entità fatta di coesistenza? Come dobbiamo comportarci di fronte a sentimenti inconsci di annientamento, ansia e al vissuto inconscio collettivo di base di paura del rifiuto? .

L’autore esplora e analizza il proprio funzionamento mentale e le proprie modalità relazionali per spiegare al lettore il percorso interiore necessario per superare le situazioni di impasse che mantengono persone e gruppi antagonisti su posizioni antitetiche e inconciliabili. Egli considera la guerra una "situazione patologica" che favorisce il proliferare dei "disturbi della relazione" e suggerisce il ruolo fondamentale che può essere giocato in modo specifico dagli psicoanalisti e gruppoanalisti e dalle donne nella costruzione di un percorso che, partendo da un conflitto apparentemente insuperabile, arrivi alla capacità di dialogo. Il disturbo relazionale connesso con l’avvio e il mantenimento di situazioni conflittuali è «l’eccesso di identificazione» con la famiglia, la comunità o il gruppo di appartenenza, la nazione. La sola possibilità di superamento del conflitto consiste nel porre fine all’evitamento del senso di colpa, ovvero nell’accettazione delle proprie colpe.

In questo articolo Friedman affronta un punto centrale per lo sviluppo futuro della terapia di gruppo e per la possibilità che venga elevata allo stesso livello della terapia individuale, ovvero la capacità di pensare al gruppo, ai singoli pazienti e ai loro problemi nei termini di modalità interpersonali, anziché di processi intrapsichici. L’autore propone una classificazione dei problemi psicologici, che si manifestano nel gruppo attraverso costellazioni tipiche, da un punto di vista relazionale e distingue: 1. Il disturbo relazionale da carenza, 2. il disturbo relazionale da rifiuto, 3. il disturbo relazionale da disinteresse, 4. il disturbo relazionale da esclusione. Le considerazione teoriche di Friedman sono supportate da vivide esemplificazioni cliniche.