Il post-razionalismo ha fondato la sua teoria e la sua pratica clinica su due punti fondamentali: la priorità delle emozioni, e la comprensione del mondo dei significati dell’individuo nel suo contesto relazionale. Entrambi questi assunti affondano le loro radici nella Teoria dell’Attaccamento di Bowlby (1969, 1973, 1979, 1980, 1988), attraverso la rielaborazione di P. Crittenden (1999, 2008, 2011), e hanno trovato nel modello della terapia cognitivo-interpersonale l’integrazione con la descrizione dei cicli interpersonali di Lorna S. Benjamin (1974, 1996, 2003). Riflettendo sugli aspetti fondamentali del modello cognitivo-interpersonale (Cantelmi, 2009; Cantelmi, Toro, Lambiase, 2009; Cantelmi, Lambiase, 2010; Cantelmi, Toro, Lambiase, 2010), quest’articolo propone di individuare nella disregolazione emotiva, maturata nei contesti relazionali di sviluppo, il costrutto trans-diagnostico che a distanza di molti anni dalle prime teorizzazioni di Vittorio Guidano (1987, 1991), sta riscuotendo in modelli molto diversi una sempre maggiore validazione empirica, divenendo parte integrante di moderni approcci alla psicoterapia.