Dissuasione metafisica

Cesare Valenti

Dissuasione metafisica

Saggi su emozione e verità

Edizione a stampa

43,50

Pagine: 320

ISBN: 9788820475420

Edizione: 1a edizione 1992

Codice editore: 230.48

Disponibilità: Fuori catalogo

Il dibattito attuale accusa una ripresa metafisica, una riproposta di discorso circa la ragione e la verità. e'- in crisi la verità (positivistica) come «scienza» e la ragione (weberiana, «sistemica») come adattamento dei mezzi ai fini (e dei fini ai mezzi). Ridiviene infatti lecito il discorso circa i fini stessi (la loro «empiria», il «politeismo» di valori e norme), al di là del pragmatismo di base. Ma un discorso circa i fini (questa impasse pragmatistica) al di fuori della razionalità mezzo-fine e della verità come «scienza», con quale altra razionalità e verità si può fare? Si deve tornare a una ragione-verità eticamente «unificata», pre-moderna e pre-weberiana (senza dar fondo all'unitario processo di Aufkldrung-Entzáuberung)?

Da qui la «rottura», i due «regni» proposti dall'autore: da un lato la verità metafisica, metafisicamente «dissuasa», immediata materialità senza spessore e memoria (la «cosa» come termine di quel processo di chiarificazione - l'identità esatta di Wahrheit e aletheia, senza pudica o pavida differenza), dall'altra l'emozione come metafisicamente nascente da una matrice intersoggettivo-sociale e stante per l'intero del mondo umano, della vita, della civiltà e cultura. Restano escluse le teorizzazioni intermedie - moralità, valori - come ibridi emozione-verità: verità che si fa emozione («nobile» verità), emozione che si fa verità («ragionata» emozione); ragione pura che si fa pratica, ragioni che diventano motivazioni; emozione (immaginazione «commossa») che «sceglie» o «crea» fini («chances di vita»), «edifica» o «ridescrive» la vita individuale e comune (in complesso questo trascendentalismo bianco o «minore»: «accettabilità razionale», «intesa comunicativa», «atti di parola», «solidarietà» ecc. - ancora una verità-rifugio, anziché verità e rifugio o città decidente-divisa).

Cesare Valenti, già incaricato di Estetica e ordinario di Filosofia teoretica presso la Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Messina (1965-85), è attualmente ordinario f.r. di Filosofia morale presso l'università di Cassino. Ha pubblicato tra l'altro: Ricerche per una sociologia dell'emozionale (Peloritana Editrice, Messina, 1970), Indifferenza e ambiguità (Guida, Napoli, 1974), Il sociale insocievole (Lerici, Roma, 1979), Anacronismi (Bulzoni, Roma, 1986), Il fantasma o il chi (E.S.I., Napoli, 1991). Dal 1980 cura la pubblicazione di Pensiero e società (Bulzoni, Roma).

Premessa
1. Il nulla emozionale
Distinzione dei due: nulla logico e nulla emozionale - Il nulla-essere logico, sciolto dal principio di Ragion sufficiente, e perciò come necessità che coincide con la contingenza - Il nulla logico e l'epoche emozionale - Il logico e l'emozionale. Differenza fra le due assolutezze - Il nulla emozionale - Il paradosso del nulla emozionale: che ci sia e insieme si dica - La svolta: dalla gnoseologia (metafisica) al pensiero emozionale - li nulla emozionale, la coscienza, l'espressione o parola, e la vita contro la vecchia mediazione metafisica, trascendente - Nichilismo perenne, e alternativa emozionale - L'altrove o ratio del coscienzializzare, teorizzare, e della Vita - La costituzione non nullificabile della coscienza - Dall'emozionale costitutivo al sociale costituente (l'emozionale né come para-cosale né come idiosincrasico) - Il non nulla di fatto del nulla emozionale in quanto dolore, e il dolore come caratteristica generale dell'emozionale e della coscienza - Il 'potere' sociale, nel suo stesso interno 'sospetto'
2. La domanda fondamentale
3. L'umanismo e Heidegger
4. L'altra domanda
L'osservatore - La notizia e l'interlocutore - Privato e pubblico - La città ~ La città decide - Corollario
5. La cosa terrificante
L'impossibile che è - Le cose rassomigliano a qualcosa? Cose e parole - La plurisoggettività. La cosa angosciosa o morte individuale - La cosa terrificante e la questione della 'modificazione sociale' corrispondente - Dall'epoché speculativa all'epoché emozionale. L'oggettività in eccesso e il molteplice sociale - Il voltarsi asimmetrico del terrificante - L'essere che è come privo di alternative o 'limiti' (Heidegger) - L'essere della tradizione ontologica 'idealmente vero' - Ragion d'essere e ragione alternativa - Sartre e l'assoluto assurdo dell'«esistenza» - La «cosa stessa» come verità e Heidegger - Confusione in Heidegger tra cosa terrificante (verità-cosa) e cosa angosciosa - Heidegger: se e come l'essere «è» - Il non «è» dell'Essere in Heidegger - e l'impossibilità che l'essere sia o l'essere che si mette a essere... - La speranza di apparenza - Il commento di Sartre: «la Nausée: cette aveuglante évidence» - L'emozione come tale. Il «rifugio» - La città decide. La seconda «modificazione» sociale
6. Il sottosuolo
L'incommensurabile doppio piano, il distacco - L'emozione nella sua condizione 'frontale' - L'emozione nel grado e origine 'laterale' - La luce laterale impura - Lateralità impura e realtà 'intera' frontale - La svolta linguistica. L'inter-soggettività - Verità e credenza - Della non presupposizione dell'essere, dell'«è» - Ontologia e umanismo - Presso gli altri. Raccontare e teorizzare - Solidarietà e disgusto - Dal 'terror' all"inter' - Decadenza e tenuta del socio-emozionale (l'inter) - Emozione (lateralità) e linguaggio - Le due strade o gradi dell'emozione (lateralità-decadenza e frontalità-quotidianità). Che cosa (o chi) decide - Verità 'sovrana' - Emozione irriducibile - L'oggetto fallibile - L'uomo del sottosuolo - Lateralità-frontalità. L'umanismo dell'emozione - Postilla Heidegger-Nietzsche
7. L'evidenza
Che qualcosa sia - Capire - La verità-mistero - La verità-evidenza - Verità ed emozione - Il linguaggio dell'Evidenza - L'oggettivo nobile enigma (H.Gadamer) - Il nichilismo 'rimosso' in Heidegger - La verità: questa o quella cosa che... si mette a essere - In che 'sperare'. 'Modificazione' sociale - Il trans-oggetto del terrore. L'"uscita" - Il rapporto emozione-verità - Ancora solo la nobile verità. Wittgenstein e, ancora, l'"uscita" - Esiste, metafisicamente, qualcosa come il valore-verità? La 'nobile' verità tra verità epistemica e verità filosofica - L'altro dalla verità, l'emozione - L'uscita emozionale dal circolo logico-linguistico - La differenza o discriminazione emotiva - Che c'è in mezzo? Di che si tratta? Evidenza e decadenza
8. Al di là del Senso
9. Emozione e verità
Tre modi generali dell'emozione - La verità - Il preludio teoretico-classico o la nobile verità - La sociale corruptio; Rousseau - Lo sfondo, il piano ultimo o... l'emozione - 'Tutti' (dunque 'altrui', gli 'altri'?) - Il 'terzo' (non come il prototipo, l'Idea, l'"opposto gerarchico", ma come soluzione del paradosso dell'autoriferimento o rapporto solitario soggetto-oggetto). Il sottosuolo - La 'notizia' - Variante pragmatistica - Il contingente-necessario. La verità 'sovrana' - L'emozione nel suo 'luogo' proprio e l'ontologia emozionale in Heidegger Incontestualità della verità - Dominanza laterale nella frontalità dal suicidio - Dialettica dell'emozionale. L'emozione come de-ipostatizzazione del linguaggio - Utopie
Note


Contributi:

Collana: Filosofia

Livello: Studi, ricerche