Prestito e dono: l'ambiguità delle categorie

Titolo Rivista DiPAV - QUADERNI
Autori/Curatori Francesca Cappelletto
Anno di pubblicazione 2001 Fascicolo 2001/1 Lingua Italiano
Numero pagine 12 P. Dimensione file 39 KB
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Fino alla recente letteratura di cui viene messa in luce la portata critica e innovativa, il dono veniva considerato dagli antropologi come una categoria complessa ma priva di ambiguità. Attraverso l’analisi di un carnevale alpino - il cui nucleo è rappresentato dal prestito di ori per ornare il cappello del ballerino da parte della sua parentela consanguinea e affine - l’Autrice mette in evidenza l’importanza di questa categoria strettamente connessa al dono. Gli ori di Bagolino sono oggetti ceduti ma nel contempo conservati, come i beni che fanno parte dell’eredità e vengono trasmessi da una generazione all’altra. Essi sono oggetti primari della cerimonialità che circolano passando da una mano all’altra: possederli non significa esserne proprietari. Sul legame sottile che unisce il prestito al dono vengono presentate le riflessioni degli antropologi Guidieri e Weiner, che criticano Malinowski e Mauss per aver teorizzato un modello simmetrico di reciprocità e non aver compreso la natura dei beni inalienabili per i quali vale il paradosso del dare e nel contempo tenere per sé.;

Francesca Cappelletto, Prestito e dono: l'ambiguità delle categorie in "DiPAV - QUADERNI" 1/2001, pp , DOI: