Apologia di un economista

Massimo Florio

Apologia di un economista

Una diversa idea di ricerca e valutazione

Lo studio dell’economia dovrebbe contribuire, per tentativi ed errori, al bene comune. Proverò a difendere il lavoro di economista su questo metro, rivolgendomi idealmente a chi sia all’inizio del suo percorso di ricerca, o a qualcuno che voglia avere un resoconto sincero di che cosa davvero fanno gli economisti.

Pagine: 120

ISBN: 9788835101994

Edizione:1a edizione 2020

Codice editore: 11820.21

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L'unica giustificazione che io possa vedere per lo studio dell'economia dovrebbe essere quella di contribuire, per tentativi ed errori, al bene comune, in qualche modo definito. Non è solo il benessere materiale, anche se per chi muore di povertà al primo posto di solito viene la soddisfazione di bisogni semplici.
Ma non si vive di solo pane.
Proverò a difendere il lavoro di economista su questo metro, rivolgendomi idealmente a chi sia all'inizio del suo percorso di ricerca, o a qualcuno che voglia avere un resoconto sincero di che cosa davvero fanno gli economisti.

Massimo Florio è professore di Scienza delle finanze nell'Università di Milano. È autore di oltre duecento pubblicazioni su analisi-costi benefici, politiche industriali e regionali, impresa pubblica e infrastrutture, impatto sociale della scienza. Ha svolto attività di ricerca e valutazione per Commissione Europea, Parlamento Europeo, BEI, CERN, ed altre istituzioni pubbliche. È presidente onorario di CSIL Centro Studi Industria Leggera, fondato nel 1980 a Milano. Il suo libro più recente è Investing in Science (MIT Press, 2019).

Introduzione. Come si giustifica il lavoro di un economista?
Adam Smith, piccole imprese, territori
(Andare sul campo; Leggere i classici e cercare dati di prima mano; Farsi domande semplici; Tentare di rispondere come si può; Tornare a distanza di tempo sulle domande; Riconoscere di non sapere; E quindi fare proposte locali, sperimentali e controllabili)
Grandi imprese e sviluppo locale
(Le grandi imprese non sono solo grandi; Quali incentivi?; Gli studi di caso servono; Una congettura sull'impatto del territorio sulle imprese (e viceversa); Imprese senza radici)
Privatizzazioni e impresa pubblica
(La communis opinio; Effetti sui consumatori/utenti dei servizi; Effetti sui contribuenti; Effetti sui lavoratori; Gli azionisti; Effetti sulla crescita economica aggregata; Effetti sulla finanza pubblica; Effetti sulla efficienza delle imprese; Effetti sulla ricerca e sviluppo; Effetti sulla qualità del governo; Quali interessi sono in gioco?; Le imprese pubbliche non erano poi così defunte)
Valutazione delle politiche e delle organizzazioni
(Valutare le politiche di una piccola amministrazione regionale; La performance di una grande università pubblica; Valutare le politiche europee di sviluppo regionale)
Analisi costi-benefici degli investimenti pubblici
(Un certo modo di vedere le cose; Come avere influenza sui governi?)
La produzione di conoscenza come bene pubblico
(Un nuovo tipo di infrastrutture; I benefici sociali; Scienza e giustizia sociale; Una proposta: imprese pubbliche ad alta intensità di conoscenza)
Non ancora un epilogo
Ringraziamenti
Bibliografia
Indice dei nomi.

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