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I labirinti della follia
Autori:

Assunta Penna

I labirinti della follia

Percorsi sociologici di r-esistenza simbolica

Il saggio presenta una lettura della Follia come dispositivo culturale e politico, insieme esclusione e resistenza, linguaggio eccedente che mette in crisi le certezze condivise. Guidato da domande puntuali sui codici linguistici e sociali, il volume esplora le tensioni tra contenimento istituzionale, stigma e resistenza simbolica. Intrecciando sociologia e critica culturale, il libro mostra come la Follia sia una chiave interpretativa privilegiata del presente, una soglia instabile che smaschera i dispositivi di esclusione e restituisce voce all’alterità, ricordandoci che ciò che vale per la follia vale per ogni Altro.

Pagine: 114

ISBN: 9788835175568

Edizione: in preparazione 1a edizione 2025

Codice editore: 113.18

Il saggio presenta una lettura della Follia come dispositivo culturale e politico, insieme esclusione e resistenza, linguaggio eccedente che mette in crisi le certezze condivise. Guidato da domande puntuali sui codici linguistici e sociali, il volume esplora le tensioni tra contenimento istituzionale, stigma e resistenza simbolica.
Queste dinamiche si riconfigurano nell’ecosistema pervasivo delle tecnologie digitali e dei sistemi algoritmici predittivi; qui prende forma, infatti, il neologismo tecnofollia, usato per descrivere le trasformazioni impresse alle forme della soggettività contemporanea. La follia è interpretata come categoria relazionale, storicamente situata e continuamente ridefinita; su questo sfondo, il saggio mostra il rischio di opacizzare la densità relazionale e simbolica dell’esperienza, traducendo la sofferenza in metriche e tracciamenti. Il controllo, oltre le istituzioni totali, si ricompone entro dispositivi e infrastrutture di piattaforma, in griglie computazionali di monitoraggio affettivo e comportamentale.
Intrecciando sociologia e critica culturale, il saggio mostra come la Follia sia una chiave interpretativa privilegiata del presente, una soglia instabile che smaschera i dispositivi di esclusione e restituisce voce all’alterità, ricordandoci che ciò che vale per la follia vale per ogni Altro.

Assunta Penna è PhD in Social Theory, Digital Innovation and Public Policies e PhD in Scienze Cognitive. Responsabile dell’Unità Operativa Ricerca del Dipartimento COSPECS dell’Università di Messina, è attualmente docente a contratto di Sociologia dello sport presso lo stesso Ateneo. Ha preso parte a numerosi convegni nazionali e internazionali ed è autrice di contributi pubblicati su riviste accademiche e in volumi collettanei. La sua attività di ricerca si concentra sul linguaggio delle scienze sociali e sulle molteplici modalità attraverso cui si riproducono le disuguaglianze di genere, con particolare attenzione ai dispositivi simbolici, istituzionali e culturali che le sostengono.

Introduzione

La scelta di un tema

  • I motivi di una scelta
  • Una sintesi della storia della follia
  • Articolazioni di un campo di studio
  • La costruzione della follia femminile

Forme di vita

  • La crisi dei codici
  • Dis-ordine del sociale
  • Controcultura e soggettivismo estremo
  • La soggettività istituzionalizzata
  • Esistenza codificata e stigma sociale
  • Resistenza semiotica delle Forme di vita

Tecnofollia

  • Soggettività computazionale
  • Isolamento intersoggettivo
  • Alienazioni contemporanee
  • Promesse e limiti
  • Corporeità digitale
  • Futuri possibili

Riflessioni conclusive

Bibliografia di riferimento

Collana: Benessere tecnologia società

Argomenti: Sociologia della salute

Livello: Studi, ricerche

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