Questo libro intende riconsiderare, attraverso un'analisi degli scritti di Mario Calderoni, il senso, la portata, ma anche alcuni limiti dell'indirizzo 'logico' del pragmatismo italiano, oggi giustamente rivalutato come una delle espressioni più significative e attuali della cultura filosofica italiana del primo '900.

Quest'indirizzo, promosso da Giovanni Vailati e da Mario Calderoni, articolò una proposta di riforma degli studi filosofici che comportava una revisione del positivismo e una messa a punto di criteri formali adeguati a ridefinire, all'altezza del dibattito epistemologico coevo, il discorso razionale e a delimitarne in modo rigoroso l'ambito. Forse più di Vailati Calderoni ebbe coscienza della portata della proposta pragmatista e si preoccupò di chiarirne l'orientamento generale e di individuarne con precisione gli obiettivi polemici; dotato di una particolare sensibilità per le problematiche etico-pratiche egli si impegnò, inoltre, a sviluppare il pragmatismo in questa direzione e condusse una serie di ricerche originali che, partendo da una ridefinizione del concetto di azione volontaria, venivano a delineare un quadro problematico unitario, di cui la tematica delle 'disarmonie' sociali costituiva l'asse centrale.

In questa monografia si distinguono, e si esaminano separatamente, tre diversi aspetti della produzione calderoniana - scritti sugli aspetti teoretici del pragmatismo, articoli economico-politici pubblicati sulla rivista -Il Regno», ricerche in ambito etico-pratico - cercando, quando possibile, di fare emergere il loro intimo nesso . suggerire una chiave di lettura che, pur rispettosa della relativa autonomia di ognuno di questi filoni della riflessione di Calderoni, non ignori il rapporto che intercorre fra opzioni ideali, modello epistemologico, linee interpretativi della fenomenologia economico-sociale.

Monica Toraldo di Francia è ricercatrice presso l'istituto di Filosofia dell'Università di Firenze.

Negli anni passati si è occupata soprattutto del pragmatismo; attualmente collabora all'insegnamento di filosofia della politica e sta terminando una ricerca sul pensiero giuridico-politico del teorici del corporativismo.