La dialettica di Jacobi

Georg Wilhelm Friedrich Hegel

La dialettica di Jacobi

Edizione a stampa

14,50

Pagine: 80

ISBN: 9788820440411

Edizione: 1a edizione 1984

Codice editore: 230.12

Disponibilità: Nulla

La recensione di Hegel al terzo volume delle Opere di Jacobi, che si presenta in traduzione italiana per la prima volta, costituisce un testo di notevole interesse nell'ambito della storia della filosofia per rintracciare e definire i rapporti tra i due pensatori.

Hegel si è occupato in diversi momenti del pensiero di Jacobi ma non in una maniera uniformemente costante nel giudizio critico.

Il primo scritto giovanile Fede e Sapere è il più pungente e ostile verso la filosofia jacobiana per l'insofferenza di Hegel contro l'esaltazione che questa filosofia fa del finito rispetto al momento mediativo e dialettica del processo conoscitivo; qui le sue simpatie vanno piuttosto, se pure con riserve, alla filosofia kantiana; ma nella Logica e nell'Enciclopedia per citare solo i testi più sistematici -, questo giudizio si attenua e si sposta sensibilmente a una valutazione più positiva di alcuni momenti della critica di Jacobi, e in particolare della polemica contro la vecchia metafisica di cui Hegel mostra qui di apprezzare l'orientamento metodologico di Jacobi contro quello contenutistico di Kant.

Ma a dare una svolta inequivocabile ai rapporti tra i due filosofi è questa recensione del 1817, nella quale Hegel si avvicina a Jacobi non più attraverso il discorso della costruzione sistematica del suo pensiero, ma nei termini di una riflessione che procede a contatto con il testo stesso.

Il risultato è un'ammirazione quasi incondizionata per i postulati jacobiani della libertà, personalità e spirito assoluto, ammirazione alla cui origine non fu forse estranea la conoscenza personale di Hegel dell'uomo Jacobi.

Georg Wilhelm Friedrich Hegel nacque a Stoccerca il 27 agosto 1770. Fece i suoi studi di filosofia e teologia nello Stift di Tubinga dove si legò di amicizia con Schelling e Olderlin.

Gli avvenimenti della Rivoluzione francese suscitarono in lui un forte entusiasmo ed esercitarono sul suo pensiero un'influenza duratura. Terminati gli studi, Hagel, secondo l'uso del tempo, fu precettore a Berna e a Francoforte.

Nel 1800, dopo la morte del padre, si trasferì a Jena, dove esordì pubblicamente con lo scritto Differenza dei sistemi di filosofia di Fichte e Schelling 1801.

Nel 1808 divenne rettore del ginnasio di Norimberga e occupò questa carica fino al 1816. In quest'anno fu nominato professore di filosofia a Heidelberg e dal 1818 insegnò nell'Università di Berlino.

Tra le sue opere maggiori: la Fenomenologia dello Spirito 1807; la Scienza della logica 1812-1816; l'Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio 1817; Lineamenti di filosofia del diritto 1821.

Si devono ricordare inoltre: le Lezioni sulla filosofia della storia; le Lezioni sulla storia della filosofia; le Lezioni sulla filosofia della religione; l'Estetica.

Hegel morì a Berlino il 14 novembre 1831 mentre era intento a preparare la seconda edizione della Logica.

* Introduzione, di Marcello Del Vecchio
* Avvertenza, di Marcello Del Vecchio
* Contenuto dell'opera e inquadramento storico del pensiero di Jacobi
* Jacobi e Spinoza
* Jacobi e Kant
* La « Lettera a Fichte », l'etica del « cuore » e « Delle cose divine »
* La forma della filosofia come Geistreiches



Contributi: M. Del Vecchio

Collana: Filosofia

Livello: Classici