Riconoscersi sulla soglia.

Monica Crotti

Riconoscersi sulla soglia.

Pensare la vulnerabilità per costruire la relazione educativa

Un percorso che vuole scandagliare gli aspetti di odierna vulnerabilità tra le generazioni, cercando di sollecitare la riflessione personale su alcune caratteristiche rimaste in controluce dell’adulto generatore ed educatore, evidenziando competenze e capacità sotterranee alla cultura dominante.

Edizione a stampa

30,00

Pagine: 240

ISBN: 9788820443191

Edizione: 4a ristampa 2017, 1a edizione 2013

Codice editore: 940.10

Disponibilità: Discreta

L'adulto che accetta la sfida dell'educativo si scopre mai come oggi vulnerabile, trovandosi a costruire su terreni resi fragili dalla mancanza di futuro e attraverso una relazione generazionale debole e sfilacciata. Eppure, proprio la comune vulnerabilità abitata da adulti e bambini può essere il luogo dove riconoscersi, può rappresentare la soglia da cui volgere lo sguardo verso percorsi di prossimità. Il tempo della crisi può diventare fertile solo se la vulnerabilità, la caratteristica della natura umana, volge al legame e alla creatività.
L'educabilità, riletta alla luce della vulnerabilità, chiede adulti impegnati nell'educazione. Ma chi è l'adulto oggi? Come si diventa adulti?
La ricerca intende considerare la relazione adulto-bambino senza indulgere nell'emergenza come questione improvvisa cui porre rimedio, osservandola invece come apertura verso ciò che emerge dall'umanità e quindi attenzione alle risorse da valorizzare ed esprimere in pienezza. Nell'ultima parte del volume, si guarderà perciò alla vulnerabilità non come impotenza, bensì in-potenza, ossia opportunità per sostenere la potenzialità educativa adulta.
È un percorso che vuole scandagliare gli aspetti di odierna vulnerabilità tra le generazioni, sollecitando la riflessione personale su alcune caratteristiche rimaste in controluce e su competenza e capacità dell'adulto generatore ed educatore, sotterranee alla cultura dominante. Infatti, riconoscersi sulla soglia è sia condizione di passaggio, quell'attimo in cui ci accorgiamo di essere sul confine tra un primo ed un poi, desiderato o temuto, sia il movimento dell'uomo che smarrito ritorna a sé, scopre risorse dimenticate o sconosciute. La vulnerabilità ci scopre sulla soglia, è occasione e sfida che da sempre ci accompagna e che mai come oggi mostra il suo pungolo all'educabilità, il suo essere fonte e apertura potenziale.
L'adulto educatore è sulla soglia, chiamato a percorrere nuove vie per la propria formazione e per quella dei figli, biologici e non, a lui affidati. Questo contributo vorrebbe accompagnarlo nella riflessione e nella ricerca, aprendo ad una prossimità nella vulnerabilità quale possibile luogo di costruzione e generazione personale e comunitaria.

Monica Crotti è dottore di ricerca in Pedagogia/Education e dal 2006 è assegnista di ricerca in Pedagogia generale e sociale presso l'Università Cattolica di Milano. Collabora alla cattedra di Pedagogia generale presso la Facoltà di Scienze della Formazione ed è stata cultrice della materia anche in Pedagogia speciale e in Legislazione sociale presso la stessa Facoltà. I suoi precedenti volumi sono: Adottare e lasciarsi adottare (Milano, 2006); La ferita di Medusa. Riflessione pedagogica sulla vulnerabilità umana e sociale (Milano, 2009).



Ivo Lizzola, Prefazione
Introduzione
Parte I. Riflessioni tra adultità ed educazione
Essere e diventare adulto
Essere e diventare adulto oggi
Parte II. Entrare nel merito
Vulnerabilità sociale ed esistenziale
(La vita in stato d'emergenza; La società del rischio e della scelta; Perdita delle categorie esistenziali di attesa e speranza; Privatizzazione del vivere e socialità ristretta; Prospettiva temporale breve; Affievolimento dell'etica della responsabilità e soggettivizzazione delle regole
Vulnerabilità generativa
(La generatività come rito di passaggio; Nuova pragmatica delle relazioni; Investimento sul vincolo di sangue)
Vulnerabilità educativa adulta
(Revisione del principio di autorità; L'utile come paradigma dell'educativo; Adolescenza prolungata; Nuovi stili educativi; Perdita d'armonia tra i codici educativi materno e paterno; Una fragile intenzionalità e progettualità relazionale)
Parte III. La proposta
La riflessione sull'evento educativo. Essere adulto, essere educatore
(Riconoscere il debito di sé e la figura del maestro; Rilanciare una disponibilità generativa; Vivere e costruire una comunità che sia educante; Onorare la vita che è stata generativa; Saper dare e (ri)dare la parola)
Riflessioni per non concludere. La notte dei ciliegi
Riferimenti bibliografici.

Contributi: Ivo Lizzola

Collana: I territori dell'educazione

Argomenti: Pedagogia generale e prospettive dell'educazione - Strumenti per educatori

Livello: Testi per insegnanti, operatori sociali e sanitari

Potrebbero interessarti anche