La cooperazione sociale si è rivelata, in pochi anni, una forma organizzativa di successo, soprattutto per la capacità di rispondere alla domanda di servizi di utilità sociale insoddisfatta e di organizzare nuovi servizi, spesso in autonomia dalla pubblica amministrazione. Si spiegano così alcune importanti caratteristiche assunte dalle cooperative sociali: dalla presenza di volontari tra i soci, alla propensione ad occuparsi soprattutto dei bisogni emergenti. Ed è a questo successo che va attribuito il successivo riconoscimento, sia legislativo che politico, della cooperazione sociale. Riconoscimento che non è tuttavia stato in grado, o non ha voluto definire, in modo preciso, le caratteristiche organizzativo-gestionali e gli assetti di governance delle cooperative sociali, favorendo lo sviluppo di una pluralità di modelli.
La natura, le specificità e le diversità tra questi modelli sono ancora praticamente sconosciute. Il presente volume vuole cercare di colmare queste lacune conoscitive, analizzando al "microscopio" la cooperazione sociale, attraverso l'analisi approfondita di un campione di cooperative sociali. In particolare, il volume analizza come le differenti tipologie di cooperative sociali riescono ad attrarre lavoratori e a creare un clima organizzativo e partecipativo che influenza in modo diverso la soddisfazione, l'equità percepita e la fedeltà dei lavoratori, dei dirigenti e dei volontari in essa impieganti.
Il volume si rivolge quindi, innanzitutto, al mondo dei cooperatori, fornendo loro strumenti per individuare specificità, punti di forza e di debolezza delle organizzazioni in cui sono impieganti. Esso ha tuttavia anche una finalità più ampia: permettendo l'individuazione dei punti di forza della cooperazione sociale, offre spunti di analisi per valutare la possibile evoluzione di una regolamentazione del settore, e più in generale delle imprese sociali, in grado di facilitare l'identificazione e lo sviluppo di queste particolari forme imprenditoriali.