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Il presente contributo si propone di indagare il tema della scrittura di sé come strumento autoformativo e di autoaiuto. L’obiettivo è quello di esplorare l’utilizzo della riflessività in ambito professionale quale possibile risorsa strategica di autoaccompagnamento del professionista nell’esercizio delle pratiche lavorative. Lo scrivere di sé viene proposto come strumento di apprendimento autodiretto e come mezzo di educazione interiore, emozionale e del pensiero per stimolare un’autoanaliticità riflessiva capace di estendere l’orizzonte narrativo e riflessivo dalla dimensione personale alla prospettiva sociale, professionale, organizzativa. La letteratura sul tema viene confrontata con un’esperienza di ricerca empirica qualitativa di stampo autoetnografico dove, attraverso la scrittura, viene sperimentato il fare ricerca su di sé a partire dal proprio sentire e dal proprio operare professionale.
Questo contributo si propone di indagare modelli e forme relativi alla continuità tra scuola superiore e accademia a partire dal concetto di transizione, tematizzato non come il semplice iter che lo studente compie dalla secondaria all’università, né come quella serie di attività di preparazione, che iniziano l’ultimo anno della scuola secondaria e che terminano con l’inizio della prima annualità universitaria. A partire dall’esperienza del progetto SUPER - Piani di Orientamento e Tutorato, questo contributo evidenzia l’importanza della partnership scuola-università nella co-progettazione e realizzazione di attività di orientamento e di programmi di tutorato learner-centred rivolti agli studenti superiori e universitari. A partire dalla lesson learned del progetto POT, la transizione scuola-università è qui inquadrata come processo complesso e multiforme di sviluppo e trasformazione che riguarda la vita e l’identità dello studente ma pure le dimensioni istituzionali e pedagogiche che concernono le istituzioni scolastiche e accademiche.
Contingent work and gender: a research on local administrations Public administration represents a privileged context to investigate the gendered consequences of the diffusion of contract flexibility. A research on the use of lifetime and short-term contracts in local administrations in the province of Alessandria shows the presence of different gender profiles among flexible workers. For most men, short-term contracts are linked to leadership positions, or they represent a transition towards a stable job, as they do for part of the younger women. There is, instead, a great number of women who seem to be trapped in a row of badly qualified, very short and often part-time contracts, with long pauses in between: a highly precarious link with the workplace seems to be their longterm condition.
Il saggio si divide in due parti: nella prima (§ 1-4) si tratteggiano i principi costituzionali relativi al dovere tributario, a partire dai lavori dell’Assemblea costituente e poi nell’evoluzione della giurisprudenza costituzionale. Nella seconda (§ 5-6) si concentra l’attenzione sul profilo dell’effettività del dovere, indagando i "fenomeni devianti" dell’evasione e dell’erosione fiscale. L’obiettivo dell’analisi (§ 7) è dimostrare che oggi tali fenomeni devono essere considerati di rilevanza costituzionale, non solo per il conse-guimento dell'equilibrio di bilancio, ma anche per la tenuta del sistema sociale.
Le autrici portano l’esperienza relativa allo Spazio 0/1 e di altri dispositivi gruppali finalizzati al sostegno della neogenitorialità e alla prevenzione primaria e secondaria. Vengono descritti la ricerca-intervento che ha dato avvio al progetto e i risultati di una ricerca finalizzata a verificarne l’utilità percepita, tramite la somministrazione di questionari anonimi. Si esplicita l’importanza di osservare le interazioni che intercorrono tra i genitori e i bambini, utilizzando la parent-child observation. Vengono forniti vari esempi di interventi gruppali promossi da psicologa e pediatra, talvolta in modo combinato, verso una diade madre-bambino o una triade padre-madre-bambino. In alcuni casi gli interventi della psicologa sono orientati a incidere sui fattori di rischio dello sviluppo psicologico. Viene descritto il modo in cui essi hanno modificato conoscenze, atteggiamenti e comportamenti dei partecipanti, anche grazie agli effetti della matrice gruppale.
Competition and transparency in public procurement: a survey - Italy suffers of a chronic lack of modern infrastructures. The market for public works is as a whole not transparent and inefficient in terms of costs and time of completion of the works; greater competition could improve the situation. The limitations to greater competition in the market for public works are manifold: i) asymmetric information, which has strong effects on the procedures for the firms’ choice and on works contracts; ii) barriers to entry, due to the fragmented supply structure (many small firms) operating in segmented local markets. The analysis, based on direct surveys on local authorities and construction firms, highlights additional problems: i) the fragmentation of demand for local public works; very often the small local authorities do not have project expertise and the ability of implementing the necessary coordination with other local authorities; ii) an inefficient public monitoring on work progress; iii) a lack of reputational requirements, that take into account past behaviour, for the potential public works producers. JEL: D44, D74, D81, H54, H57 Keywords: public procurement, asymmetric information
La famiglia adottiva, con le sue particolari caratteristiche di multiculturalità, evidenzia l’importanza dei significati attribuiti da ciascuno alle parole e ai comportamenti, da cui deriva la necessità di lavorare alla costruzione di significati condivisi. L’Autrice, analizzando i differenti livelli in cui si possono verificare le difficoltà di comprensione tra adottanti e adottati, propone alcune riflessioni ed esempi clinici sull’utilizzo del Modello delle Realtà Condivise nei casi di adozione, oltre a evidenziarne l’utilità nel lavoro di ricostruzione delle storie e delle identità di questi minori.
La massiccia diffusione dei social network nel mondo unitamente al crescere dell’età di adozione, pone sempre più spesso le famiglie nell’impossibilità di gestire la ricerca dei familiari biologici dei propri figli soltanto attraverso i canali ufficiali e secondo i tempi previsti dalla nostra legislazione. L’Autrice propone alcune riflessioni sui rischi e sulle possibilità legate a queste dinamiche e sulle sfide a cui le famiglie devono essere preparate per prevedere e governare le complesse situazioni e le potenti emozioni che irrompono nella vita dei figli (e nelle loro) quando l’adozione chiusa diventa improvvisamente aperta.
Popular accounts of labour market reforms in Western Europe have identified a process of dualisation over the last three decades, whereby service sector employ-ment has been deregulated while workers in the core manufacturing sector still en-joy high levels of employment protection and high wages. Two different labour market logics are thought to be in place between core and peripheral sectors and to co-exist in a stable equilibrium nurtured by the co-incidence of interests between capital and labour in core manufacturing sector, who jointly acted to safeguard workers in core sectors at the expense of peripheral service sectors. Building on the case studies of labour market and vocational training reform in Germany, this ar-ticle challenges this account. It is argued that processes of dualisation are best conceptualised as the contested outcome of a political conflict between capital and labour. Dualisation is not a stable equilibrium but rather the result of bargain-ing processes between employers who push for liberalization and unions who try to prevent it or - at least - mitigate it.
Conoscenza e apprendimento rappresentano i presupposti indispensabili per vi-vere nell’architettura della società attuale. Nel tempo d’oggi il processo di ap-prendimento è costantemente intrecciato con la pluralità dei luoghi del vivere sociale e prende le mosse dalle esperienze del soggetto durante la vita quoti-diana. In questo quadro, è soprattutto il riconoscimento della natura sociale dei processi di apprendimento che legittima prospettive di ricerca più aperte, in grado di prendere in considerazione i contesti naturali come ambienti educativi. L’educazione è chiamata a sfidare le molteplici ambiguità e le complesse con-traddizioni che si palesano. Tuttavia limitare lo spazio dedicato all’apprendi-mento e all’educazione alle sole istituzioni formali significa non comprendere le ricche possibilità educative che esistono trasversalmente all’interno della so-cietà nel suo complesso. La scuola non può più essere considerata l’unico spa-zio-tempo dedicato all’educazione. Ben si comprende la necessità di dover estendere la nostra visione a tutti gli spazi e tempi della vita, considerando i contesti non formali e informali come luoghi privilegiati per l’apprendimento partecipativo. Il cambiamento fondamentale consiste nel capire che le società odierne sono dotate di innumerevoli opportunità educative.
Questo contributo propone una riflessione a proposito dell’abitare, in particolare dell’abitare collettivo delle donne, inteso nel suo senso ampio e complesso. “Otre la soglia”, per riprendere il titolo di un recente testo di Zaida Muxì (2020) e mostrare come questo attraversamento della soglia tra lo spazio segregato e la città crea nuovi significati e differenti modi di vivere l’ambiente urbano. Nell’articolo vengono presentati brevemente alcuni casi storici e più ampiamente la casa delle donne Lucha y Siesta, a Roma. Si conclude con una riflessione sulla città in generale. L’obiettivo è mostrare come l’abitare comune/collettivo delle donne contribuisce alla struttura di una città differente, grazie alla creazione di nuovi spazi di cura.
Nel 1869 lo psichiatra tedesco Carl Westphal, pubblicò il primo articolo sul fenomeno che egli stesso definì "contrare Sexualempfindung" (istinto sessuale contrario). In Italia fu Arrigo Tamassia ad introdurre per la prima volta il concetto di inversione sessuale in un articolo pubblicato sulla Rivista Sperimentale di Freniatria nel 1878. Con quest’articolo, "Sull’inversione dell’istinto sessuale", Tamassia diede avvio al processo di patologizzazione dell’omosessualità in Italia. Il contributo contestualizza l’articolo di Tamassia sull’inversione sessuale nel più ampio contesto medico europeo di fine secolo; traccia le linee di sviluppo di come gli psichiatri italiani costruirono il concetto di omosessualità a fine Ottocento; ed infine espone il significato storico di tale costruzione medica.