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Attraversando la linea evolutiva delle pubblicazioni di Erving Polster, uno degli psicotera-peuti più stimati in campo mondiale e uno degli autori più significativi della Gestalt Therapy, emerge come nei suoi scritti abbia girato attorno ad alcuni concetti fondamentali facendone ve-nir fuori aspetti sempre nuovi, che potrebbero essere riassunti in tre: il fascino, il now-fo next e i life focus groups. La curiosità estetica, l’interesse, il fascino, verso le relazioni umane che lo ha sempre caratterizzato dà forza, in questa sua pubblicazione di cui l’articolo è la postfazione, a una prospettiva nuova, che rappresenta un passaggio epistemologico necessario in un mondo in cui una pandemia ci ha fatto capire quanto siamo biologicamente interconnessi e quanto nes-suno può salvarsi da solo: il cambiamento è generato dalla possibilità di sentire la magia dello stare insieme, dall’incanto che si crea tra le persone unite da un’esperienza comune.
L’obiettivo di questo articolo è quello di aprire una riflessione su quali competenze sono necessarie per poter stare vicino, a livello professionale, alla sofferenza umana. La condizione esistenziale e sociale delle persone oggi appare sempre più traumatica, così da richiedere mag-giori abilità cliniche ed emotive agli operatori della salute mentale, esposti ad un elevato rischio di burnout. La curatrice dell’articolo, in collaborazione con i colleghi del comitato editoriale, ha stimo-lato questa riflessione ponendo alcune domande in merito a come formare professionisti psico-terapeuti con un ground solido, con competenze specifiche che la formazione in psicoterapia deve sostenere, per poter accompagnare i pazienti attraverso la sofferenza. Si tratta di compe-tenze specifiche che differenziano questa da rispetto ad altre formazioni affini. Gli autori intervistati, tutti importanti esponenti della nostra professione inseriti in contesti significativi e strategici, hanno dato il loro contributo aiutandoci a trovare delle coordinate all’interno di questa complessità.
La psicoterapia della Gestalt tra clinica e società
Perché gli attacchi di panico sono oggi così diffusi? Che rapporto c’è fra questo sintomo e la società attuale? Quale novità propone la psicoterapia della Gestalt per affrontarli e risolverli? Questo libro vuole fornire una risposta a tali domande, offrendo, attraverso il contributo di diversi autori dell’Istituto di Gestalt – H.C.C., una lettura originale del contesto culturale e clinico dal quale emerge questo disturbo e proponendo prospettive inedite in termini teorici e d’intervento terapeutico
cod. 1252.8
La psicoterapia della Gestalt raccontata nella società post-moderna
Attraverso il racconto di alcuni casi clinici, l’autrice conduce il lettore in un percorso di comprensione dell’approccio gestaltico, focalizzato sul desiderio di contatto che anima il disagio relazionale, sul processo che ne rivela la “musica”. Il terapeuta sta nel qui-e-ora, ma sostiene il now-for-next, l’energia di contatto che, in ogni sofferenza, chiede di svilupparsi con spontaneità: nella coppia, nella famiglia e nei gruppi.
cod. 1252.2
L’articolo propone uno studio pilota volto a descrivere come, attraverso un intervento di tipo gestaltico (10 incontri di gruppo online), si possa sostenere il benessere relazionale degli adolescenti in un’epoca contraddistinta dal distanziamento sociale a causa del Covid-19. Due gruppi (64 partecipanti), divisi a loro volta in gruppo di controllo e gruppo sperimentale, sono stati sottoposti ad una valutazione pre e post-intervento al fine di misurare empatia, risonanza, consapevolezza corporea, ansia e depressione. Dal confronto fra i gruppi di controllo e i grup-pi sperimentali è emerso un decremento di ansia e depressione ed un incremento di empatia, risonanza e consapevolezza corporea nel gruppo partecipante agli incontri online, a conferma dell’efficacia dell’intervento eseguito.
L’attivazione corporea ed emotiva di fronte al dolore è stata collegata al desiderio di aiutare l’altro. Basandosi su precedenti ricerche di neuroestetica, e sul concetto di Conoscenza Relazionale Estetica nel quadro della terapia della Gestalt, la ricerca ha indagato le reazioni di 29 individui di fronte a immagini di dolore e sentimenti neutri, in rappresentazioni artistiche e in foto di attori. Gli individui sono stati testati con SCL-90-R, MAIA e IRI. I risultati confermano l’ipotesi che il desiderio di aiutare è connesso con l’attivazione corporea-emozionale, con la capacità di sentire il proprio corpo e tuttavia tenere l’emozione dell’altro. L’attivazione corporeo-emotiva è stata mostrata solo nella rappresentazione artistica del dolore. Una possibile spiegazione è che il "movimento" che attiva una persona di fronte al dolore è meglio espresso nelle immagini artistiche.
La psicoterapia della Gestalt attraverso il gioco
Questo libro racconta la Gestalt Play Therapy, l’approccio di Violet Oaklander alla psicoterapia con bambini e adolescenti e al training formativo per adulti, approccio che per anni ha proposto a Santa Barbara, in California. Un testo – già tradotto in coreano, tedesco, spagnolo e rumeno – rivolto a chiunque sia interessato al lavoro evolutivo in contesti educativi, terapeutici o di sostegno.
cod. 1252.2.8
La psicoterapia della Gestalt nei campi clinici delle relazioni umane
A distanza di settant’anni dalla fondazione della psicoterapia della Gestalt, questo libro risponde agli interrogativi clinici innescati dalla pandemia, proponendo il paradigma della “situazione”. Il testo getta uno sguardo di campo sulle situazioni cliniche in cui lo psicoterapeuta è chiamato a intervenire e propone strumenti fenomenologici ed estetici che considerano l’esperienza di tutti i soggetti coinvolti, incluso il terapeuta.
cod. 1252.2.7
L'opera di uno psicoanalista eretico che vide in anticipo i limiti fondamentali dell'opera di Freud
cod. 1252.3
Espressionismo, psicoanalisi, ebraismo
Un illuminante lavoro sulla biografia di Fritz Perls, uno dei capostipiti della terapia della Gestalt. “La lettura di tutto il libro è straordinariamente avvincente, ed è un bell’esempio per una storia della psicoterapia che non perde mai di vista le circostanze sociali” (Tom Levold, Systemagazin.de).
cod. 1252.1
Lo scenario dell'incontro terapeutico nei differenti modelli clinici di intervento
Rivolto sia a quanti stanno per iniziare l’attività di psicoterapeuti sia al professionista, il volume propone una panoramica ampia e autorevole della pratica psicoterapeutica in Italia ed esplora tematiche delicate e cruciali, dalle limitazioni della relazione terapeutica alla libertà di espressione emotiva all’interno del contesto terapeutico.
cod. 1143.25
Partendo dalle esperienze sociali che hanno fatto da sfondo alla pandemia, sono descritte alcune delle dimensioni relazionali che sono venute in figura oggi. L’autrice sostiene la neces-sità di fare evolvere i valori delle psicoterapie umanistiche, dal sostegno al potenziale indivi-duale alla costruzione di un senso di "essere-con" l’altro, abbracciando una prospettiva più relazionale. Propone di guardare al paradigma della reciprocità, applicato attraverso un approc-cio estetico e ispirato all’ermeneutica gestaltica (fenomenologica e di campo), e presenta la Co-noscenza Relazionale Estetica (Spagnuolo Lobb, 2017a) come un mezzo per lavorare sulla sof-ferenza del paziente in modo contestualizzato, considerando la risonanza del terapeuta come parte del campo esperienziale che si crea nel setting terapeutico. Questo nuovo valore umanistico può essere realizzato concentrandosi sulla "danza" della reciprocità tra terapeuta e paziente (un modello in fase di ricerca che considera le reciproche percezioni e reazioni alle percezio-ni dell’altro, sostenute dalla vitalità che ciascuno pone nell’essere-con l’altro). In questo modo, il cambiamento terapeutico può includere sia esperienze in figura che dello sfondo. Una conse-guenza di questo nuovo valore è una svolta nella posizione etica dello psicoterapeuta: da uno sforzo narcisistico di essere un "buon terapeuta" ad un atteggiamento estetico che non nega i limiti e mette in primo piano la presenza dell’altro. Una conseguenza importante per i terapeuti è quella di prendersi cura di se stessi per essere in grado di affrontare il trauma della pandemia, cosa che si realizza anche attraverso un dialogo costante nella comunità professionale.
Questo report fornisce un quadro della sezione speciale intitolata "Dialoghi sulla psicote-rapia al tempo del Coronaviru". Dodici eminenti psicoterapeuti e formatori della Gestalt pro-venienti da diverse parti del mondo sono stati invitati dall’Istituto di Gestalt HCC Italy - Scuo-la di Specializzazione in Psicoterapia riconosciuta dal Ministero dell’Università e della Ricerca - a condividere la loro esperienza della pandemia. Il webinar, organizzato il 15-16 maggio 2020, ha ospitato 850 partecipanti da tutto il mondo, che hanno potuto riflettere su come mi-gliorare le loro competenze come psicoterapeuti in questo momento di trauma globale, e tra-sformare questo evento epocale in un’opportunità di crescita. Dal loro dialogo sono emersi nuovi valori umanistici: uno spostamento dal sostenere lo sviluppo del potere personale al nuovo valore dell’essere-con e riconoscere l’altro. Questa discussione ha rivelato come la psi-coterapia della Gestalt, con la sua prospettiva sul sé come processo che ha luogo al confine di contatto con l’ambiente, e la sua anima relazionale che guarda alla co-creazione tra terapeuta e paziente, può contribuire significativamente a questa svolta. I relatori hanno riportato in questa sezione le loro riflessioni personali, cliniche e teoriche offerte durante il webinar. Il loro obiet-tivo può essere espresso con la domanda "Come possiamo raccontare ai nostri figli ciò che stiamo vivendo con un senso di bellezza e coraggio, in modo che possano andare avanti nella loro vita, contando su una base sicura e significativa?".
Questo libro di Georges Wollants rappresenta un contributo fondamentale per l’identità relazionale della terza generazione di psicoterapeuti della Gestalt. Spiega quale tipo di psicoterapia della Gestalt si sarebbe sviluppata se, fin dall’inizio, i principi e le applicazioni della scuola di Berlino (psicologia della Gestalt) fossero stati integrati nella prassi della psicoterapia della Gestalt. E arriva ad un manifesto radicale e profondo della specifica prospettiva di campo, propria della psicoterapia della Gestalt, in cui sia l’emergere del disturbo sia la cura sono fenomeni della situazione, e della reciprocità organismo ambiente. (Dalla Presentazione all’edizione italiana di Margherita Spagnuolo Lobb e Pietro A. Cavaleri)
cod. 1252.2.6