LIBRI DI MARISA GIORGETTI

Alessandro Antonietti, Renato Borgatti, Marisa Giorgetti

Cambiare paradigma per i disturbi del neurosviluppo? Dalla ricerca alla pratica clinica

RICERCHE DI PSICOLOGIA

Fascicolo: 4 / 2022

L’articolo-bersaglio propone alla comunità scientifica e ai clinici che operano nell’area dei disturbi del neurosviluppo una serie di questioni aperte relative al fare ricerca e al fare valutazioni diagnostiche. Le questioni scaturiscono dalle evidenze emerse dalle indagini delle neuroscienze e dal delinearsi di un diverso paradigma per comprendere i disturbi con esordio nell’età evolutiva. L’ampia eterogeneità che caratterizza le categorie diagnostiche dei disturbi del neurosviluppo ha favorito l’affermarsi di costrutti relativi alla complessità, alla multidimensionalità e alla comorbidità. Si fa riferimento all’approccio Research Domain Criteria (RDoC) che si propone come sistema diagnostico dimensionale con l’obiettivo di spostare il focus della ricerca e della pratica clinica lontano dalle esistenti categorie diagnostiche verso dimensioni del comportamento osservabile e misure neurobiologiche. La prospettiva transdiagnostica dell’approccio RDoc è qui utilizzata sia come possibile critica ai paradigmi di ricerca dominanti, sia come sfida per ripensare i disturbi del neurosviluppo e come potenziale soluzione per intercettare le specificità dei fenotipi.

Pier Luigi Baldi, Marisa Giorgetti

La scala narcissistic personality inventory: uno strumento per la ricerca quantitativa su campioni non clinici

RICERCHE DI PSICOLOGIA

Fascicolo: 4 / 2016

Scopo del presente lavoro è il confronto dei dati di due ricerche, entrambe basate sull’applicazione della scala Narcissistic Personality Inventory (NPI), a campioni di studenti universitari. La prima ricerca (Baldi, 1988) ha coinvolto 800 studenti di età compresa tra i 19 e i 24 anni, equamente suddivisi per genere, per sede universitaria e per Facoltà; la seconda è stata condotta in tempi recenti su un numero di partecipanti pressoché uguale alla precedente (808 studenti, di età compresa tra i 18 e 25 anni), con la medesima stratificazione per genere e Facoltà. Il "Narcissistic Personality Inventory" è uno strumento messo a punto per valutare il costrutto teorico di narcisismo, così come venne definito dalla 3a edizione del "Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders" (DSM-III) dell’American Psychiatric Association, definizione poi ripresa dalla 4a edizione dello stesso manuale. Il "disturbo narcisistico di personalità" è stato successivamente annoverato tra i "disturbi della personalità" dal DSM-5. Dalle analisi condotte sui dati raccolti si ricavano le seguenti evidenze: 1) viene confermata la struttura dimensionale a 4 fattori, come già rilevato da altri autori (cfr., ad es., Emmons, 1984, 1987); 2) alcuni item, saturati nel primo e nel secondo fattore, sono diversi nei due studi; tuttavia, in entrambe le ricerche, i contenuti degli item principalmente saturati nella prima componente (la quale spiega la percentuale maggiore di varianza), rimandano a tratti propri di chi non disdegna di sfruttare e/o manipolare gli altri; 3) nei due lavori si osservano risultati sovrapponibili relativamente alle differenze di genere e di Facoltà: i maschi sono più propensi ad assumere atteggiamenti e comportamenti di tipo narcisistico; indipendentemente dal genere, gli studenti di Giurisprudenza hanno medie di "narcisismo" più alte rispetto agli studenti di Lettere e Filosofia, le cui medie sono invece inferiori a quelle di tutte le altre Facoltà.

Marisa Giorgetti, Valentina Rita Andolfi, Alessandro Antonietti

La scelta scolastica dei ragazzi con disturbo specifico dell’apprendimento: consapevolezze e rappresentazioni dei genitori

RICERCHE DI PSICOLOGIA

Fascicolo: 4 / 2015

Ancora relativamente limitata è l’attenzione sui fattori di scelta e di progettazione scolastica e professionale di soggetti con Disturbo Specifico d’Apprendimento (DSA). Lo studio si è proposto di analizzare il punto di vista dei genitori di studenti con DSA per indagare: il ruolo del genitore e delle sue risorse personali per fronteggiare il DSA del figlio; le rappresentazioni del genitore nei confronti delle competenze e dell’autoefficacia attribuita al figlio; le aspettative del genitore verso la scelta del futuro formativo e lavorativo per il proprio figlio e verso le azioni e le strategie per orientare la scelta della scuola. Hanno preso parte allo studio 155 genitori di ragazzi con certificazione di DSA frequentanti la scuola secondaria di secondo grado che hanno compilato un questionario volto a indagare gli aspetti summenzionati attraverso domande con risposta su scala Likert. È emerso che i genitori hanno una strategia di coping che reagisce alla criticità del DSA impegnandosi nell’attivare fattori protettivi nei confronti del figlio. Il genitore percepisce e riconosce al figlio risorse interne di determinazione e perseveranza per raggiungere gli obiettivi e superare le difficoltà. Alla scuola il genitore chiede un progetto formativo orientato allo sviluppo del figlio e al suo benessere, oltre che sensibilità e professionalità dei docenti in materia di DSA. Infine i genitori credono che il futuro professionale del proprio figlio sia da attribuirsi soprattutto all’impegno e alla capacità di adattarsi e non scoraggiarsi

Caterina Bagnara, Sabina Fontana

I segni raccontano.

La Lingua dei Segni Italiana tra esperienze, strumenti e metodologie

Il libro, nato dalle ricerche, esperienze, proposte e sperimentazioni presentate al 3° Convegno sulla Lingua dei Segni Italiana, racconta di una lingua che è parte della vita di molte persone sorde e udenti, e si dipana intorno a quattro tematiche: i profili professionali in evoluzione; la LIS come risorsa; le esperienze di bilinguismo e integrazione; i diritti, i servizi e l’accessibilità.

cod. 2000.1265